Questo mercato NBA si è contraddistinto per gli ingaggi ricchissimi che sono riusciti a strappare molti free agent. Soprattutto nel ruolo di ala grande/pivot quei pochi giocatori che erano disponibili sul mercato, sono riusciti a stipulare contratti a dir poco discutibili, che potrebbero pesare nel lungo periodo nei salary cap delle varie squadre che si sono viste disponibili ad offrirglieli.
Analizziamo brevemente i casi principali:
JaVale Mc Gee: il ragazzone ex Wizards, quest’anno è riuscito a strappare un contratto da ben 44 milioni di dollari per 4 anni con i Nuggets. Non proprio pochi per un giocatore che nel corso di 4 anni ha mostrato più difetti che pregi. Il talento e soprattutto le doti fisiche sono indiscutibili, ma dare tutti questi soldi ad un ragazzo così discontinuo e ancora poco maturo non é forse troppo? Certo i Nuggets sono una franchigia che solitamente non spreca mai i soldi a caso, quindi è probabile che coach Karl abbia intravisto nel nativo del Michigan una possibile maturazione.
Omer Asik: è passato dai Chicago Bulls agli Houston Rockets sottoscrivendo un contratto da 25 milioni di dollari per 3 anni. Una cifra importante, soprattutto per un centro che ha dimostrato ai Bulls una grande solidità difensiva, ma che in attacco ha ancora molto da imparare. Inoltre quest’anno il turco è chiamato alla prova del 9. Infatti (Motiejunas permettendo) il giocatore partirà da centro titolare di Houston. Un bel banco di prova per uno che fino a poco tempo fa era solito entrare dalla panchina.
Kevin Garnett: mettere il 14 volte All Star in questa categoria a molti risuonerà quasi un sacrilegio, soprattutto dopo l’ultima stagione fatta da KG. Se non fosse però che “the big ticket” quest’anno ha rinnovato con i celtics per 35 millioni di dollari per 3 anni. Non pochi per un giocatore che ha alle spalle 36 primavere e qualche acciacco di troppo. A detta di molti il suo rinnovo da parte dei Celtics era obbligatorio, per via della mancanza di alterntive da parte di coach Rivers e soprattutto per far da “chioccia” ai 2 rookie, Sullinger e Fab Melo. Non male per una baby sitter.
Michael Beasley: croce e delizia di molti appassionati Nba. La scelta numero 2 del draft 2008 è stata scaricata senza troppi rimpianti dai Minnesota Timberwolves e si è accasata ai Phoenix Suns per 18 millioni per 3 anni. La cifra sicuramente è più contenuta rispetto agli altri ingaggi, però qualche dubbio sul ragazzo sorge. Soprattutto se un coach come Adelman non sfrutta un talento cristallino come il suo, relegandolo tutta la stagione in panchina. La bravura del giocatore non è in discussione (potrebbe tranquillamente essere un all star) ma l’atteggiamento a dir poco superficiale e la mancanza di cattiveria in campo hanno portato Beasley a dover cambiare la terza squadra nel giro di 4 anni.
Serge Ibaka: pur non facendo parte dei free agent di questa sessione di mercato lo spagnolo era in procinto di rinnovare (contratto in scadenza nel 2013) con OKC. 48 millioni di dollari per 4 anni, è la cifra che Sam Presti ha sborsato per mantenere nel roster il miglior stoppatore della lega. Ma non è solo la cifra astronomica che lascia perplessi in molti, ma la quasi certezza che con questo contratto i Thunder si siano rassegnati a dover salutare James Harden. Riuscirà Air Congo a non far rimpiangere le prestazioni del barba?
Questi ed altri giocatori la prossima stagione sono chiamati a rispettare il detto americano che dice “Show us the money you’re worth” ovvero mostraci il denaro che vali. Perchè il rispetto e le aspettative di un giocatore NBA sono strettamente collegate al contratto che stipula. Chissà come risuonerà questa frase nelle orecchie del taiwanese…