Prendo lo spunto da questa frase pronunciata da mio marito ieri sera, mentre scorrevano le notizie del telegiornale, per alcune considerazioni e riflessioni basate su fatti documentati: stiamo assistendo alla solita musica politica ... anzi ... al solito "rumore".La frase di mio marito, che ha suscitato la mia risata, era dovuta alla notizia che Casaleggio e Grillo non disdegnerebbero di fare i Ministri di un eventuale governo monocolore (e non potrebbe essere altrimenti viste le scelte del Movimento).Mio marito spera in Renzi e, pur non avendo mai votato prima per il PD, alle ultime politiche l'ha votato. Io, come già scritto e riscritto su questo blog, ho votato Movimento 5 Stelle a tutto campo. La frase di mio marito si può comprendere, perchè lui non accetta che l'anziano Beppe Grillo (che ha soltanto due anni meno di me) chiami "l'ebetino" un giovane politicamente coraggioso che cerca di FARE finalmente qualcosa.E a Matteo, l'ha detto serenamente in TV, non gliene importa nulla che Grillo lo chiami "l'ebetino", e questo dimostra la sua superiorità intellettiva. Lo capisco: chi ci perde è Grillo che dimostra una stupida meschinità perché si rifugia nell'insulto, nella denigrazione, quando la realtà di Matteo, per fortuna sua, è ben diversa.Ognuno di noi, soprattutto chi eccelle in qualcosa, ha sperimentato nel suo piccolo l'insulto, la denigrazione, financo la calunnia. Ed è proprio chi, più o meno consapevolmente, sente di essere deficitario rispetto a chi denigra, che ha effettivamente dei problemi.Grillo ha un problema con Renzi che, dice, gli ha copiato molte cose. Può essere, ma Renzi già aveva espresso le sue idee, allora minoritarie all'interno del suo partito, tempo fa. Posso documentarlo con un mio post, ovviamente datato inconfutabilmente dalla datazione automatica del sistema, in cui egli esprimeva il suo pensiero:
domenica 11 dicembre 2011
Sì ai di tagli anche dall ' esponente Pd Matteo Renzi, che si sfoga su Twitter: «E Stato superato il senso del pudore» .Infine ricordiamoci dell'Europa, che sembra finita in secondo piano, e che l'euro non fu controllato dal governo Berlusconi quando vi entrammo: consentendo così l'arricchimento dei commercianti italiani che ci fecero pagare quello che prima pagavamo mille lire esattamente il doppio.
Accettare il cambio a 1936,27 Lit. non voleva dire necessariamente cambiare i prezzi mettendo al posto di Lit. 1000 Euro 1.
L'hanno fatto tutti i commercianti e il governo Berlusconi glielo ha lasciato fare.
Questo non c'entra con l'adozione della moneta unica che, rispettando il valore monetario precedente di ogni merce, non avrebbe comportato necessariamente pagare tutto il doppio.
Tornando alle "comiche finali": assistiamo, inoltre, ad un frenetico cambio di casacche politiche anche nell'ambito del rinnovo delle Amministrazioni dei Comuni. Segno che le ideologie possono essere piegate al bisogno di avere sempre e comunque una poltrona (caso che appartiene in particolare ai partiti autoestintesi come IdV), ma c'è anche, come il caso sotto riportato, chi cambia idea a causa dei comportamenti scorretti delle persone impegnatesi in politica:
Da: IL MAMILIO