Nato a Siena nel 1284 ca. e morto ad Avignone nel 1344, Simone Martini fu uno dei più originali e influenti artisti della scuola senese.
Nelle sue opere si riconosce la lezione del maestro senese Duccio di Buoninsegna, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione tridimensionale dello spazio, e l’esempio di Giotto, nei contorni ben delineati delle figure e nella grazia e serenità delle espressioni.
Prediligendo la pittura murale, Simone Martini introdusse la tecnica dell’affresco nella pittura senese; dipinse inoltre pale d’altare, come il Polittico per la chiesa del convento di Santa Caterina a Pisa (1319).
Ad Assisi, dove visse qualche anno, realizzò nella Basilica inferiore di San Francesco l’affresco con le Storie della vita di san Martino (1317, Cappella di San Martino), una delle sue opere più significative.
Sullo sfondo di architetture palesemente ispirate a contemporanei dipinti di Giotto, le figure umane sono rappresentate mediante uno studio realistico degli abiti e delle espressioni, in una varietà di tipologie senza pari nella pittura dell’epoca.
Attorno al 1330 Simone dipinse il famoso Guidoriccio da Fogliano (Palazzo Pubblico, Siena), opera in cui celebrò le imprese del condottiero senese.
Chiamato da papa Benedetto XII, nel 1339 si recò ad Avignone, dove eseguì affreschi nel Palazzo dei papi e nella Cattedrale.
Ecco i 10 affreschi della Cappella di San Martino, voluta e finanziata dal cardinale Gentile Partino da Montefiore. Si tratta della prima cappella a sinistra nella basilica inferiore di San Francesco d’Assisi.