Pezzi di storia di generazioni di immigrazione e quindi anche di Italia. Tutto questo può riemergere anche solo dal nome di un atleta impegnato in questi giorni alle Olimpiadi di Sochi.
Julia Mancuso è una sciatrice degli Stati Uniti ma molti di noi, fuori dagli straordinari risultati sportivi, conoscono poco o nulla. La sua storia, invece, ma meglio dire quella della sua famiglia è semplicemente eccezionale. Un copione degno di un grande film.
Il bisnonno materno di Julia lascia l’Italia del sud nei primi anni del 900 per imbarcarsi verso New York . Si chiama Giorgio Tuffanelli e in questo lungo viaggio è in compagnia del fratello Luigi. Dopo molti giorni di navigazione la nave arriva a New York ma al controllo medico Luigi Tuffanelli è dichiarato malato e non gli viene concesso il visto e quindi lo sbarco.
Giorgio non lascia il fratello e rimane con lui sulla nave che presto ripartirà per fare ritorno in Italia. I fratelli una notte decidono di abbandonare la nave ed in qualche modo raggiungono terra per nascondersi come clandestini nella grande mela. Negli Stati Uniti eravamo in piena epoca di proibizionismo, gioco d’azzardo e prostituzione con grandi conflitti tra bande per conquistare il controllo di questi mercati. Il confronto tra irlandesi e i nuovi immigrati italiani è storia.
Anche George (Giorgio) Tuffanelli è coinvolto sino a diventare un personaggio di spicco al comando di Al Capone. Per lui va a gestire l’area sud di Chicago. Le cronache del tempo chiamano il potentissimo clan, che ha il controllo totale su tutti gli alcolici e non solo, Chicago Outfit. Sino a quando furono applicate le leggi sul proibizionismo per la Chicago Outfit è stata una vera miniera d’oro.
Poi cambiarono le leggi e George Tuffanelli pensò bene che era arrivato il momento di fare altro. Lasciò Chicago per andare ad investire in Nevada dove si iniziava a costruire la capitale del gioco con Las Vegas. Ma di questa particolare storia di George Tuffanelli è bello citare la sua passione per le auto da corsa sulle quale investì molte risorse economiche per la realizzazione di bolidi da far correre sulle piste di Indianapolis.
A questo punto lasciamo George al suo destino per proseguire la storia di famiglia con suo figlio Danny Lee. Danny nasce in California ( Pasadena) il 21 giugno 1929 e avrà una vita molto diversa dal padre. Si laurea nel 1951 e nel 1955 ottiene l’abilitazione a diventare medico alla Stanford University Medical School. Poco prima di diventare medico dermatologo si sposa con una compagna di corso Sheila Howell . Sheila era nata nelle Filippine a Manila da padre inglese e mamma irlandese. Si trasferirono negli Stati Uniti nel 1942. Appena arrivati andarono a vivere a San Diego dai parenti della mamma.Poi si spostarono a San Francisco e , come detto, alla Stanford University incontrò Danny.
La coppia sposata , per gli impegni professionali di Danny, si sposterà a Chicago poi in Minnesota e poi a Los Angeles. Da questo matrimonio nacquero 5 figli Lucia,Lisa, Eva, Leah e Andrea. Danny Lee Tuffanelli terminò la sua carriera di medico e lasciò cosi’ maggiore autonomia alla moglie Sheila che si impegnò come artista, sceneggiatrice e costumista con un discreto successo.
Dei 5 figli di Danny e Sheila c’è la figlia Andrea . Andrea Tuffanelli in età di matrimonio si unì a Ciro Wayne Mancuso un ragazzo nato nel 1949 anche lui di chiare origini italiane. Ciro e Andrea avranno 3 figlie April, Julia e Sara.
April oggi ha 32 anni ed è medico, Sara ha 21 anni e Julia e la nostra campionessa di sci.
Ma la vita di questa famiglia non è facile ed è la stessa Julia a raccontare i momenti difficili della sua infanzia. Papà Ciro già negli anni 60 inizia a gestire un traffico di marjuana che lo porta con gli anni a diventare un personaggio di rilievo del traffico internazionale. La polizia impiega molto tempo per riuscire a dimostrare le responsabilità di Ciro Mancuso ma riesce ad incriminarlo solo nel 1990 dopo un lungo lavoro di indagine da parte dell’ assistente procuratore del Nevada Anthony Bianco.
Julia , allora bambina, ricorda ancora la mattina quando fu svegliata nel suo letto a Squaw Valley.La casa era circondata da auto della polizia. Papà Ciro venne arrestato e condannato per un traffico di stupefacenti stimato allora in 140 milioni di dollari solo degli ultimi 10 anni.
Ma Ciro collaborò e quindi la pena detentiva fu ridotta ritornando libero nel 2000. In occasione della medaglia di bronzo conquistata a Sochi Julia Mancuso l’ha voluta dedicare a suo nonno materno Danny Lee Tuffanelli a cui la sciatrice statunitense era molto legata. Il nonno l’ha lasciata l’anno scorso. Era il 3 febbraio.