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SONO CIRCONDATA DALLA VITA. Di paure, attese e conferme.

Creato il 23 luglio 2012 da Nina
SONO CIRCONDATA DALLA VITA. Di paure, attese e conferme.
Non sono giorni facili, per tanti motivi, mica uno solo. Potrei dirvi che sono impaziente, di quella Impazienza che tanto somiglia a Insofferenza. Che non trovo il mio posto, quello in cui stare comoda, lì fuori. Il mio posto in questi giorni è solo casa. Oppure provare a spiegarvi di questo sentirmi un po' aliena, spaesata, disorientata, come se mi avessero appoggiata qui in attesa di essere ripresa da un momento all'altro e portata via. Provvisoria, ecco la parola che più mi si avvicina. Poi a ruota seguono: indefinita, inconsistente, scontornata, diluita, frammentata, scomposta.
Certe situazioni non mi appartengono, non le sento mie, le stesse che fino a ieri ricercavo avidamente, per scollegare la testa e aprire le sue stanze. La spensieratezza altrui mi sfugge, mi fa sentire ancora più diversa. Sono tornata a sentirmi cristallizzata in uno spazio-tempo lontano da quel che sento specchio fedele del mio essere, del mio nuovo modo di percepirmi. Sono qui, intrappolata in questa mia solita condizione, ma già mi sento altrove. Col cuore, con la pancia. Devo aspettare, stringere i denti e aspettare, senza implodere su me stessa o collassare. L'operazione è vicina e tutto quel che chiedo e voglio è chiudere coi vecchi problemi, chiudere col passato. Lo spartiacque desiderato e temuto.
Nell'attesa cerco di tenermi occupata, di sollecitarmi il sorriso e un po' di pace interiore, seguendo la mia personale strategia di sopravvivenza. Esco, il fine settimana, incontro gente, vedo concerti. Ma mi sento fuori posto, fuori luogo, fuori tutto. Fuori dal tunnell lle lle lle del divertimento-oh-oh-oh-oh. Però ci provo, anche se poi a volte mi sento un po' peggio. Così capisco che ho solo paura, la mia fragilità mi fa avvertire minacce anche dove non ce ne sono. Perché è così che accade, quando non ci si sente sicuri di sé. Ricerco il silenzio, la calma, la pace. Curare le mie cose, la mia casa. Sentirmi al sicuro, protetta. Si, proteggere le mie fragilità dall'esterno. Stare vicina a Lui, racchiudere tutto questo mio sentire in un abbraccio solido e stretto: il cerchio perfetto. Lui, che ha organizzato tutto per il prossimo fine settimana, per portarmi via e aiutarmi a stare meglio: un wikkend al mare tutto per me, per ricaricare l'anima. Due giorni tutti per Noi, per alleggerirci dai troppi carichi, rigenerare il cuore e amarci. Lontani e Liberi. Mi ha detto: - Voglio portarti al Circeo, voglio che stacchi da tutto e tutti e ti rilassi, prima dell'operazione. - Quando si attraversa tutto insieme, anche l'inferno, si finisce per leggersi dentro, si riesce anche ad anticipare i bisogni dell'altro, suggerirglieli prima ancora che riesca a comprenderli da solo. E questa è e resta la mia migliore conquista, la mia immensa fortuna. Come dicevo io però mi tengo occupata, in tanti modi. Stamattina per esempio sono uscita, il lunedì mi sta sempre stretto e così ho cercato di dargli un po' di colore e leggerezza.  Piccoli progetti per il futuro, in vista del wikkend d'ammore e relax :) Un vestitino, perché mi porterà a cena fuori e voglio sentirmi nuova, fresca.
SONO CIRCONDATA DALLA VITA. Di paure, attese e conferme.
Qualche trucco in più, perché i colori tra cui scegliere non sono mai troppi e io mi coccolo anche così.
SONO CIRCONDATA DALLA VITA. Di paure, attese e conferme.
Chiudo con l'aneddoto, così per sdrammatizzare un po'. Sabato sera sono andata al concerto dei Marta sui Tubi, l'hanno fatto vicino a dove abito io.  Ora voi sapete che mi sono abituata ad avere Panzone intorno, ovvero tutte quelle che conosco dalle elementari in poi. Ormai la Teoria del Miele è diventata una Quasilegge. Ma quella sera c'era un congiunzione particolare, io vi giuro che tante così, riunite tutte insieme nello stesso posto, non le avevo mai viste (manco a Porte di Roma, noto centro commerciale romano appunto, di domenica). Ve lo dico, era quasi inquietante come cosa, sapeva di beffa. Io mogia mogia perché sto wikkend la luna era storta e non c'era verso di raddrizzarla e Loro splendide nei vestitini fru fru, l'immagine della beatitudine.  Erano tante, a manciate, a decine, ovunque. A un certo punto ho anche creduto di essere vittima di una qualche forma di allucinazione, oppure di essere diventata all'improvviso preda della cosiddetta 'mania di persecuzione'.  Quando, nel bel mezzo del concerto, i Marta mi vengono in aiuto, dileguando ogni mio dubbio residuo sul mio stato di salute mentale. Erano lì, in uno dei loro numerosi momenti di ilarità, a scambiarsi battute non mi ricordo su cosa, coinvolgendo noi del pubblico. Il cantante fa una domanda al chitarrista, il chitarrista la rigira  a noi e il cantante è colto da una rivelazione, la sua personalissima epifania: - Oh, ma qua so tutte incinte! - Cazzo lo vedi che non sono fissata io! Lo vedi che non sono matta io che le vedo dappertutto? Lo vedi che è vero, è proprio così? Avrei voluto intervenire e tranquillizzarlo del fatto che dipendeva dalla mia presenza, in quanto diversamente fertile: Dove c'è Nina, c'è gravidanza! No Nina? No Party! Ah ah ah. Ormai è cosa nota! A parte il lato comico della cosa, io quella sera mi sono sentita davvero un po' sola, un po' fuori dal gioco, esclusa dal naturale corso della vita. E mi chiedevo: ' Ma dove sono quelle come me?'. Lo so lo so, ho ancora la mia carta da giocare e ci credo fino in fondo, ma la paura ogni tanto fa capolino ed è difficile da gestire, da digerire. La paura di quel che sarà, di un lettino d'ospedale, dell'ignoto.  Speriamo bene, solo questo. E così accade che non aspetti altro che un'operazione, per ricominciare a respirare forte e a fondo, aria nuova, buona, pulita. Per ritornare a vivere la tua vita pienamente.
Perché tu puoi diventare
tutto quello che ti pare.
L'unica cosa che devi fare
è massacrare le tue paure.
Perché i mostri che hai nella testa 
puoi sconfiggerli solo tu.
Cantavano loro 
SONO CIRCONDATA DALLA VITA. Di paure, attese e conferme.

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