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Sono giornate dense, in cui avrei tanto da scrivere perch...

Da Mafalda1980 @mafalda1980

Sono giornate dense, in cui avrei tanto da scrivere perché capitano tante cose, ma non ne ho fisicamente il tempo. Ma come non ho tempo, non lavoro neppure fuori casa! Eppure non ho tempo di mettermi al pc e scrivere dieci minuti. Un po' perché Elisa si addormenta a mezzanotte-l'una passata, e una volta che si è abbioccata non ho la forza di rialzarmi. Comunque adesso siamo dai miei, e dieci minuti al pc non me li leva nessuno. Ecco.
E ora che scrivo?
Che lunedì avrò un colloquio in un'azienda. Voi continuate a mandarmi pensieri positivi, ché funzionano!
O che tante persone del mio passato si sono riaffacciate più o meno casualmente nella mia vita. Che ho lasciato un buon ricordo in ciascuno di loro. E questo mi ha fatto tantissimo piacere.
Tipo P., che frequentava la quinta superiore quando io ero in quarta ginnasio, e che stava con una mia amica, ed era belloccio ma non è che mi sia mai piaciuto, ma mi ha sempre fatto tanta tenerezza. L'ho incontrato pochi giorni fa al supermercato, e aveva sempre lo stesso sguardo malinconico nonostante le due bimbe, una seduta sul seggiolino autoportante del carrello e l'altra pochi passetti più in là.
Non lo vedevo dal 2004, quando l'avevo incontrato in Bertoliana (famosa biblioteca in centro a Vicenza, vale una visita anche se non si è studenti universitari).
E poi M., che alle medie era considerato er mejo fico der bigonzo, ma a me non diceva proprio un bel niente. Visto che ero l'unica a non arrossire quando gli parlavo, venivo regolarmente incaricata del recapito di bigliettini e letterine amorose. Mi ha chiesto l'amicizia su faccialibro. Adesso è stempiato e con la faccia ancora più facciosa di quando aveva tredici anni e fumava per sembrare più grande.
E poi mi è tornato in mente Eros Romano, di cui scrivo nome e cognome per esteso sperando che capiti qui per sbaglio, così che possiamo rimetterci in contatto.
Eros Romano, una decina d'anni fa, era un giovane ligure, laureato in chimica, che visse con noi per qualche mese. Frequentava un corso di formazione qui a Vicenza, era un mezzo amico di famiglia (i famosi cugini di Genova di cui non ricordo mai i nomi) e per me fu la persona più simile a un fratello che abbia mai avuto.
Non per l'affetto che comunque finì per legarlo a me e ai miei genitori, ma per la routine e la convivenza vera e propria che non avevo mai vissuto prima.
Timido, educato, riservato ma spiritoso.
Guardavamo insieme Passaparola e facevamo a gara a chi conosceva più risposte.
Mia mamma al mattino gli preparava il pranzo al sacco, e lui perdeva regolarmente il cucchiaino dello yogurt. Lo ricordiamo anche per altri motivi, ma "quanti cucchiaini mi perse Eros" va per la maggiore.
Lui non è su Facebook e non ho il suo numero di cellulare, però mi piacerebbe sapere che fine ha fatto.
Insomma, pensavo a quante persone incrociamo nella nostra vita più o meno a lungo, forse perché domani incontrerò due anime belle di cui non ho mai sentito neppure la voce, ma di cui leggo la vita da oltre un anno.
Sono Sandra e Valentina.
Non vedo l'ora.
Buon week-end a tutti!

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