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Sorridono Gallo e Beli. Bargnani, doppio k.o.

Creato il 23 dicembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Vincono sia New York, 112-98 contro Oklahoma City, sia New Orleans, 105-91, con New Jersey. Cade in casa, invece, Toronto: contro Detroit il Mago esce pure per infortunio

Danilo Gallinari contro Ibaka, a sinistra, e Sefolosha. AP
Danilo Gallinari contro Ibaka, a sinistra, e Sefolosha

Successi per i New York e New Orleans, che battono, rispettivamente, Oklahoma City e New Jersey. Cade in casa Toronto, contro Detroit.

New York-Oklahoma City 112-98

Dopo tre sconfitte consecutive i Knicks tornano in carreggiata superando al Garden i Thunder. Gli ospiti pagano dazio al “back to back” (il loro successo a Charlotte ha avuto anche riflessi importanti visto che ha prodotto la sostituzione di Larry Brown con Paul Silas sulla panchina di Charlotte) e disputano una prestazione sottotono. Mike D’Antoni, così, forte del vantaggio accumulato nei primi tre quarti, per una volta può permettersi addirittura il lusso di far rifiatare i suoi titolari nei minuti finali. I protagonisti più attesi, Amare Stoudemire e Kevin Durant, si presentano subito al pubblico newyorchese producendo giocate eccellenti nel primo quarto. Nei primi minuti arriva anche la tripla di Danilo Gallinari, i Knicks provano a rimanere davanti ma la coppia Durant-Westbrook risponde colpo su colpo. Alla fine del primo quarto, nonostante i canestri di Stoudemire e di Wilson Chandler, sono i Thunder a chiudere avanti 28-27. Oklahoma City gioca una buona pallacanestro a livello offensivo anche nella prima meta’ del secondo periodo. I Knicks arrivano al -8 ma si mettono a difendere con grande intensità grazie anche all’entusiasmo del solito Ronny Turiaf. Bastano due minuti alla squadra di casa per cambiare direzione alla gara. New York piazza un parziale di 11-0 e prende possesso del match. I Thunder si sgonfiano, Gallinari contribuisce all’allungo dei Knicks con due giocate da tre punti negli ultimi minuti della frazione, un canestro condito dal fallo dell’ex biellese Thabo Sefolosha, e una bella tripla. Westbrook nel finale prova a limitare i danni ma Oklahoma City va negli spogliatoio all’intervallo sotto 63-55. La ripresa si apre con il layup del Gallo, le due squadre mostrano un’intensità difensiva diversa. Concentrati e volenterosi i Knicks, distratti i Thunder. La gara così si incanala ben presto nei binari preferiti da Mike D’Antoni. Cala anche il fenomeno Durant, i Knicks approfittano dell’appannamento generale degli ospiti e piazzano un parziale di 15-2 a meta’ frazione che li porta al +19 e in pratica chiude i giochi. Una volta messo a segno il break decisivo, la truppa di Mike D’Antoni gestisce senza problemi il vantaggio, aiutata anche dalla poca voglia di reazione da parte di Oklahoma City. L’ultimo quarto e’ una passeggiata per i Knicks che riescono perfino a dare spazio alle seconde linee nel finale.

New York: GALLINARI 13 (2/4 da due. 2/4 da tre, 3/3 ai liberi), 3 rimbalzi, 5 assist, 2 recuperi in 33’. Stoudemire 23 (7/16), Chandler 21. Rimbalzi: Fields 10. Assist: Felton 10.
Oklahoma City: Durant 26 (8/14, 1/4), Westbrook 23. Rimbalzi: Ibaka, Sefolosha 8. Assist: Westbrook 5.

 Marco Belinelli in palleggio contro Derrick Favors. Afp
Marco Belinelli in palleggio contro Derrick Favors

New Orleans-New Jersey 105-91

Gli Hornets si scrollano di dosso le due frustranti sconfitte con Detroit e Indiana (entrambe maturate nei secondi finali) giocando una buona partita e superando senza grossi problemi i Nets. Emeka Okafor vince il duello con Brook Lopez, David West e Chris Paul producono come al solito e Marco Belinelli disputa una buona prestazione sia da un punto di vista offensivo che difensivo. Beli parte bene, firma due canestri nei primi due minuti della gara e New Orleans fa subito capire non non voler correre rischi contro New Jersey arrivando al +8. Brook Lopez ci mette un po’ a carburare e rimane a secco nei primi 17’ del match. Okafor così sale in cattedra e domina la zona pitturata. Gli ospiti tornano sotto, nonostante la tripla di Belinelli, in chiusura di frazione grazie alla produzione di Devin Harris e ai canestri del nuovo acquisto Sasha Vujacic, ma a fine primo quarto New Orleans è avanti 32-29. Con le riserve sul parquet i padroni di casa provano a piazzare lo sprint vincente. Marcus Thornton, in un buon momento di forma, e Jarett Jack spingono gli Hornets al vantaggio in doppia cifra, il redivivo Lopez prova a rispondere ma New Orleans ha in mano il palino del gioco e chiude il primo tempo avanti 57-50. Gli ospiti soffrono in difesa ed escono definitivamente dal match concedendo troppo nel terzo quarto. Belinelli apre le danze con un bel canestro dal perimetro, i padroni di casa riprendono a correre e cambiano marcia a meta’ frazione. Ci pensa il bolognese a dare il la al parziale di 16-4 con il quale la truppa di Monty Williams chiude la terza frazione e mette in ginocchio i Nets. L’azzurro, imbeccato da Paul, prima fa centro dalla media distanza, poi firma una tripla delle sue. I Nets litigano con il canestro, New Orleans così chiude il quarto in crescendo e mette al sicuro il risultato, arrivando all’inizio dell’ultima frazione con il confortevole vantaggio di 20 punti. Non basta l’orgoglio di Vujacic, Thornton e Jack mantengono alta la concentrazione, gli Hornets così a sei minuti dalla sirena, sul +22, possono mettere i remi in barca.

New Orleans: BELINELLI 14 (4/5 da due, 2/3 da tre), 1 rimbalzo, 1 assist in 27’. Okafor 21 (8/13), West, Thornton 18. Rimbalzi: Okafor 10. Paul 14.
New Jersey: Harris 21 (7/10, 2/4), Lopez 16. Rimbalzi: Murphy 7. Assist: Harris 8.

Bargnani duella con Monroe nella gara persa con Detroit. Reuters
Bargnani duella con Monroe nella gara persa con Detroit

Toronto Raptors-Detroit Pistons 93-115

Approfittando dei molti infortuni in Raptorland, i Pistons si vendicano dell’ultima sfida persa malamente e centrano il successo esterno per 115-93. Assente in due delle ultime tre partite di Toronto, stavolta Bargnani scende in campo, ma non riesce a dare il solito contributo evidentemente limitato dai guai fisici. Probabilmente i Raptors hanno voluto schierare Bargnani anche a mezzo servizio sapendo di avere un avversario di pari livello (Toronto e Detroit hanno lo stesso record di 10-19), ma invece di lottare alla pari e portare a casa un successo nell’ultima gara casalinga del 2010, i padroni di casa non hanno saputo opporre una valida resistenza contro Rip Hamilton, preciso dalla distanza (6/10 da tre), Stuckey protagonista iniziale con 11 punti nel primo quarto e Tracy McGrady, autore di 17 punti, 7 rimbalzi e 7 assist (tutti record stagionali per il giocatore che aveva iniziato la sua carriera nba a Toronto). “Dovrebbero fischiarlo più spesso perché ha giocato benissimo”, è il commento dell’altro ex Charlie Villanueva. Dopo aver imparato la lezione 11 giorni prima, in occasione della clamorosa rimonta di 25 punti a Detroit per i Raptors, i Pistons non si distraggono nel secondo tempo e raggiungono anche uno scarto di 32 punti. Toronto è una farmacia ambulante e non ha la forza nè i mezzi tecnici per stare in partita. Con il senno di poi Bargnani avrebbe fatto meglio a riposare ancora visto che la squadra non si allenerà per tre giorni prima di ritrovarsi direttamente a Memphis il 26 dicembre.

bargnani, noie fisiche — Il Mago ha cercato di rendersi utile, ma si capiva che fosse ancora condizionato dai diversi problemi fisici. Nel primo tempo ha infilato 10 punti (4/11), sbagliando tre tiri liberi, facendosi anche stoppare da Wallace. Nel terzo quarto ha aggiunto un canestro in azione e un altro ancora nell’ultima frazione. In difesa Bargnani ha ovviamente faticato mancando di intensità. Tutto è iniziato con un’infiammazione al ginocchio che ha poi portato a un infortunio alla caviglia, a cui si è aggiunto contro Detroit uno stiramento al polpaccio nel terzo quarto. Quando finalmente Triano si è deciso a sostituirlo, Bargnani si è indirizzato senza perder tempo verso lo spogliatoio. Terapia e riposo assoluto saranno fondamentali nei tre giorni di pausa. Non è solo Bargnani ad aver bisogno di questa pausa natalizia, sperando che sia sufficiente per trovarlo fresco e pronto il 27 dicembre contro i Grizzlies. Jose Calderon ha giocato, ma il piede gli fa ancora male: 8 palle perse per il play spagnolo sono inusuali e si possono spiegare solo così. Lo spagnolo ha comunque anche distribuito 13 assist. Weems ha saltato la terza gara di fila e Johnson ha giocato solo il primo tempo per poi cedere al mal di schiena. “I nostri migliori giocatori, Jose e Andrea, sono entrambi acciaccati e hanno disputato una gara orribile”, è stato il verdetto di Jay Triano. Le colpe della sconfitta sono comunque non dei singoli, ma del collettivo e della difesa colabrodo che ha reso tutto più semplice a Detroit. I Pistons hanno realizzato il massimo stagionale di punti, mentre Toronto ha chiuso con un record di 24 palle perse che hanno fruttato ben 41 punti agli avversari. Tra i pochi a salvarsi Linas Kleiza (7/11 per 19 punti) e Leandro Barbosa (7/12 per 21 punti). Nel post gara Tracy McGrady ha dato la sua opinione sul pubblico di Toronto famoso per fischiare gli odiati ex-Raptors, da T-Mac a Vince Carter (e i prossimi saranno Turkoglu e Chris Bosh) ed ha lanciato anche una frecciatina a Bosh dopo aver dichiarato che molti tifosi fischiano nemmeno sapere il motivo, poiché la sua partenza da Toronto risale a dieci anni fa: “Non è che io abbia fatto come Bosh, infamando la città e dicendo cose pazze su Toronto. Per me la scelta era tra stare a Toronto o andare a Orlando che era casa mia”.

Toronto: BARGNANI 16 punti (6/16 da 2, 0/1 da 3, 4/7 tl), 2 rimbalzi, 1 assist, 3 palle perse, 2 falli in 33’. Barbosa 21 (7/12), Kleiza 19, DeRozan 10. Rimbalzi: Wright 6. Assist: Calderon 13.
Detroit: Hamilton 35 (13/20), Stuckey 21, Villanueva 18, McGrady 17. Rimbalzi: McGrady 7. Assist: McGrady 7.

tratto da Gazzetta.it



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