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Sottraevano farmaci per rivenderli a sportivi. Arresti all’ospedale di Fermo.

Creato il 23 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Sottraevano farmaci per rivenderli a sportivi. Arresti all’ospedale di Fermo.Mentre la Sanità è sotto la lente d’ingrandimento dopo l’ultimo degli “enne” scandali che la riguardano, ecco che arriva altra carne sul fuoco: i Nas hanno scoperto la vendita illecita a sportivi di farmaci.
Diverse persone, ritenute responsabili di peculato e commercio illecito di farmaci, anche ad azione anabolizzante, tra le quali impiegati ed infermieri dell'Ospedale di Fermo, nelle Marche, sono state così arrestate e perquisite dai Carabinieri dei NAS.
I medicinali oggetto del traffico illecito venivano sottratti da farmacie dell'ASL e da ospedali per essere successivamente distribuiti nell'ambiente sportivo amatoriale. Complessivamente sono sei le ordinanze di custodia cautelare eseguite (quattro agli arresti domiciliari, due l'obbligo di firma) nei confronti di persone ritenute responsabili di peculato e commercio illecito di sostanze dopanti e farmaci tradizionali, oggetto di furto e ricettazione.
Tra questi, un addetto alla farmacia, un magazziniere ed un infermiere dell'ospedale di Fermo.
Gli arrestati, grazie anche al ruolo ricoperto, sottraevano medicinali da una farmacia aziendale afferente all'Azienda Sanitaria e dalle dispense ospedaliere di reparto, nascondendo gli ammanchi con la falsificazione dei documenti clinici e dei registri di consumo dei medicinali.
I carabinieri del Reparto Antidoping del Nas, coadiuvati nella fase esecutiva dai Nuclei di Ancona, Pescara, Perugia e Roma, hanno eseguito perquisizioni e sequestri nell'ospedale di Fermo e nelle strutture sanitarie dell'Asur 11, passando al vaglio in particolare registri e le documentazione clinica, ma anche sentendo alcune persone. Sottraevano farmaci per rivenderli a sportivi. Arresti all’ospedale di Fermo.
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo, dal sostituto procuratore Iolanda Daniela Chimienti, è iniziata da segnalazioni pervenute da sportivi di atletica leggera che paventavano un commercio illecito di farmaci dopanti, approvvigionati attraverso una rete clientelare sul territorio marchigiano.
Gli sviluppi dell'attività investigativa hanno permesso di evidenziare un canale di distribuzione di farmaci, sia ad azione anabolizzante che ad effetto terapeutico tradizionale, gestito principalmente da sei soggetti che si occupavano, con ruoli distinti dell'approvvigionamento dei medicinali e della loro successiva distribuzione mediante un consolidato network imperniato sulla conoscenza diretta. Uno degli infermieri, con il supporto di un impiegato della stessa struttura ospedaliera, provvedeva anche alla ricerca di clienti e alla vendita illegale dei prodotti sottratti, destinati ad un ex dirigente sportivo e ad atleti amatoriali.
Gli sportivi, soprattutto ciclisti e frequentatori di palestre, assumevano i prodotti senza alcuna esigenza terapeutica e senza prescrizioni mediche, mettendo in serio pericolo la propria salute, a causa di gravi effetti collaterali provocati da queste tipologie di farmaci ad esclusivo uso ospedaliero. Sono emerse responsabilità anche per altre 7 persone che avevano il compito di consegnare le sostanze di provenienza illecita o di venditori al dettaglio. Le misure restrittive e le perquisizioni, disposte dal Ufficio gip del Tribunale di Fermo, hanno riguardato le province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata. Sono in corso approfondimenti per quantificare la dimensione del fenomeno ed il danno erariale causato all'Azienda Sanitaria pubblica dal furto di medicinali, alcuni dei quali molto costosi.

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