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Spartaco ricorda…Maria Šharapova (by Spartaco)

Creato il 19 aprile 2013 da Simo785

Spartaco ricorda…Maria Šharapova (by Spartaco)

La Siberiana dagli occhi di ghiaccio

Maria Šarapova è una delle tenniste più famose del mondo. Nasce il 19 aprile del 1987 in Siberia, anche se le origini sono bielorusse. A soli 6 anni ha l’incontro che le cambierà la vita, incontrerà una leggenda del tennis sovietico, Martina Navrátilová che, vedendo in lei grandi potenzialità, consiglia alla famiglia di mandarla negli USA per migliorare la qualità dei suoi allenamenti. Nel 1995 la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti e iscriverà la piccola Maria alla rinomata Accademia di Nick Bollettieri, una sorta di Arrigo Sacchi del tennis.

Nel 2000 perde in finale nel torneo Avvenire di Milano, ma dà l’impressione di essere una promessa che verrà mantenuta. Già dal 2002 parteciperà a tornei WTA, inizierà a vincere le prime gare e, soprattutto, fare esperienza.

Nel 2003 si qualifica per gli Australian Open, ma non supera il primo turno. Dopo l’Australia parte alla volta della Francia, per il Roland Garros, ma anche in quell’occasione esce al primo turno. Conclusa l’esperienza transalpina, disputa un buon torneo a Birmingham, dove si ferma in semifinale, ma riesce ad entrare nella top 100 e, attraverso una wild card, può partecipare a Wimbledon. L’erba dei campi inglesi la esaltano, con facilità batte avversarie con maggiore esperienza, ma al quarto match è costretta a cedere alla Kuznecova, dopo un’interminabile partita giocata sul filo di lana. Accantonata l’esperienza di Wimbledon partecipa ai tornei di Los Angeles e Shangai, le sue prestazioni la fanno balzare al 50 posto nel ranking. Non paga partecipa al Japan Open, lo vince battendo la Kapros, si aggiudica così il primo torneo WTA. Questo è l’anno delle conferme e, pur non avendo battuto nessuna delle tenniste della top 10, infatti perderà contro la Clijsters al torneo del Lussemburgo, si rifarà al torneo di Quebec City, vincendolo. Chiude il 2003 con il premio di “newcomer of the year” da parte della WTA.

Il 2004 sembra confermare il suo limite contro le atlete della top 10, esce agli Australian Open contro la Myskina al terzo turno, la stessa la eliminerà dall’Indian Wells. La terra rossa di Roma sembra dare quella determinazione in più alla Sarapova per compiere l’impresa: batte la numero 10 Dementeva, ma al turno successivo perde contro Farina Elia. Dopo Roma disputa un buon Roland Garros, ma il meglio di sé lo dà a Birmingham, dove batte la Golovin in finale. Con questa vittoria la Siberiana dagli occhi di ghiaccio si presenta carica a Wimbledon. I primi match li supera facilmente, con un po’ di fatica batte anche Sugiyama e Davenport, giungendo alla finale con Serena Williams. Contro la statunitense Sarapova riesce a imporsi grazie alla migliore condizione atletica e all’aggressività del suo gioco, alla fine sarà lei la vincitrice di Wimbledon, la prima russa a riuscirci, il suo primo slam della carriera. Dopo il successo inglese non raccoglie vittorie sui campi di cemento americani, dovrà attendere Seoul e il Japan Open per riassaporare la vittoria di un torneo. Questo è l’anno della consacrazione, batte di nuovo Serena Williams in finale a Zurigo e chiude l’anno al 4° posto nel ranking WTA, inoltre viene incoronata giocatrice migliorata di più e giocatrice dell’anno.

Nel 2005 partecipa da favorita all’Australian Open, quasi subito è costretta ad affrontare Serena Williams che, smaltita la sconfitta di Wimbledon, elimina la Siberiana. Sarapova si rifà nei tornei di Tokyo contro la Davenport e Doha, ma all’Indian Wells la statunitense demolisce la siberiana. Continua a gareggiare, partecipa al torneo di Miami dove batte Venus Williams, ma è costretta a cedere alla Clijsters in finale. A Roma soffre e esce in semifinale, a Parigi è la Henin a superarla. Sull’erba di Birmingham sconfigge la Jankovic in finale e a Londra si presenta a difendere il titolo. Raggiunge la semifinale contro Venus Williams senza aver perso un set. Nonostante gli sforzi, la finale sarà tra la Williams e la Davenport. Chiuderà la stagione al 4° posto nel ranking WTA.

Il 2006 è contraddistinto come gli anni precedenti da sfide intense con le rivali di sempre, purtroppo per la campionessa siberiana la stagione non inizia benissimo, ma riesce comunque a vincere gli US Open. A fine stagione chiuderà al 2° posto nel piazzamento WTA, preceduta dalla tecnica Henin. Nel 2007 in Australia arriva in finale, ma Serena Williams non le lascia il trofeo. Ad Indian Wells comunque la Sarapova si presenta come leader del ranking, ma dopo 14 settimane da numero 1 è costretta a lasciare a Justine Henin lo scettro. A causa di un infortunio alla spalla non arriva in ottime condizioni a Parigi e nemmeno a Wimbledon riesce a emergere in tutta la sua forza. Dopo vari stop riesce a giocare la Championship, ma anche questa volta la Henin ha la meglio.

Il 2008 parte alla grande, in terra d’Astralia batte tutte le più forti, inclusa la Henin e si aggiudica il torneo. In seguito vince anche il torneo in Qatar e il suo primo sulla terra rossa, ad Amelia Island. Purtroppo ritornano a tormentarla i problemi fisici, prima per il torneo italiano, poi per il Garros.

L’anno successivo fa ancora i conti con problemi fisici, salta Miami e gioca in doppio, ma non ottiene vittorie. Nemmeno a Birmingham riesce ad andare in finale.

Il 2010 non suona la riscossa per la campionessa, non porta a casa nessuno slam, ma dal 2011 inizia a risalire la china, piazzandosi all’ottavo posto. Si aggiudica gli Internazionali di Roma e non demerita a Parigi. Vince la finale di Cincinnati dopo aver perso la finale di Wimbledon. Nonostante l’ennesimo infortunio, questa volta alla caviglia, a fine stagione arriva quarta nel ranking.

Nel 2012 deve aspettare il torneo di Stoccarda per vincere il primo titolo stagionale. A Roma ritorna con un’ottima condizione e vince la finale, quindi si ripete a Parigi.

Aldilà dell’agonismo mostrato dalla siberiana, l’elemento che l’ha caratterizzata è la sua fisicità, longilinea, 188 centimetri di bellezza cristallina che corrono in campo. Molti la criticano per i suoi gemiti durante le partite, i “chiai” che emette per colpire con maggiore forza la pallina, ad altri ispirano solo dolci fantasie…insomma 105 decibel di piacere. La Sarapova è davvero una donna fortunata, non è solo un’atleta formidabile e bellissima, ma anche molto ricca: si stima che ogni anno il suo guadagno si aggiri intorno ai 26 milioni di $, grazie agli sponsors e alle case d’alta moda che se la contendono per le campagne pubblicitarie. Dal 2005 ha l’invidiabile record di essere la donna atleta più pagata del mondo, oltre ad essere considerata tra le più potenti al mondo. Dal 2006 parte dei suoi averi sono a disposizione della sua fondazione per aiutare i bambini poveri, chissà che non scali anche la vetta delle donne più generose del mondo, magari facendo lei un regalo per il suo compleanno a chi non ha la sua stessa fortuna.

 


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