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Spartiacque

Creato il 30 maggio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Spartiacque

Sicuramente tanto inchiostro sarà scritto su queste elezioni e fare un post originale non sarà facile.

Senza dubbio ha vinto la Sinistra, non il PD, e ha perso il centro-destra, inteso più come PDL che come Lega. A Milano rispetto al 2006, il Popolo della Libertà ha perso 75 mila voti, la Lega ne ha conquistati 35 mila. Tuttavia conferma la sua scarsa efficacia nelle grandi città: rispetto al dato nazionale la crescita del Carroccio è stata limitata. Anzi, forse si può dire che la spinta verso l’alto della Lega si sia arrestata e i motivi per argomentare non mancherebbero. 

Il PDL ha perso dove sembrava imbattibile: a Milano. Colpo durissimo: è la città di Berlusconi, è la Capitale del Nord, la Capitale finanziaria, la culla italiana della cultura moderata e liberale. Eppure il premier ha perso, anche dal punto di vista personale ottenendo 26 mila preferenze in meno  rispetto a 5 anni fa. La candidatura della Moratti era poco attraente, va bene, paga i cinque anni di governo della città che in generale qualche malumore lo crea, va bene, ma qui si va oltre. Si va oltre il berlusconismo?

Domanda ardua. È possibile. È impensabile però che Berlusconi si dimetta, una parola che nel suo vocabolario non esiste. Probabile che gli schieramenti opposti si coalizzino per una nuova mozione di sfiducia stile 14 dicembre, ma il risultato sarebbe in bilico. Qualche opportunista potrebbe sì cambiare o ricambiare casacca vedendo la nave che imbarca acqua, ma il naufragio è lontano. Si arriverà a fine legislatura, naturale o ridotta a fine 2012 che sia (in ballo c’è anche l’elezione del Presidente della Repubblica e quindi le Camere potrebbero essere scelte prima). Semplicemente per un motivo: il Parlamento non rappresenta più il Paese.

Chi ha vinto queste elezioni? Evidentemente non PDL e Lega. Non il Terzo Polo che non è riuscito a conquistare quel ruolo di ago della bilancia che preventivava. Non il PD che, pur riconfermandosi nelle sue città storiche Torino e Bologna, combatte le battaglie principali con i soldati di altri. SEL e IDV. Ma non basta.

Ha vinto Sinistra Ecologia e Libertà? Il partito di Vendola è dato al 10% nazionale, assurdo pensare che possa essere un’alternativa di governo senza il malandato PD. Ma questi sono scenari futuri da decifrare con calma.

Ha vinto un uomo di SEL: Giuliano Pisapia. Ed è quanto mai opportuno sottolineare che ha vinto un uomo, non un partito. Ha vinto la figura mite, rassicurante e moderata, checché se ne dica, di Giuliano Pisapia.

Perché ha vinto? Per due motivi.

Il primo perché è un uomo nuovo della politica, lindo, estraneo ai giochi di palazzo. Il secondo perché è stato scelto dalla gente. Fosse stato per il PD, candidato sindaco sarebbe stato Stefano Boeri. Ce l’avrebbe fatta? Io non credo, il passato lo testimonia.

La gente ha spinto Pisapia al trionfo, soprattutto in quello inaspettato del primo turno. Il popolo arancione di piazza Duomo ha espresso il suo verdetto: è ora di liberare Milano. E per farlo ci vuole una figura incontaminata, come forse non sembrava Boeri, considerato vicino alla classe dirigente del PD e all’aristocrazia, di conseguenza, lontano dal popolo.

E ha Napoli? Ha vinto l’IDV?

Non esattamente. Ha vinto Luigi de Magistris. Inutile sottolineare il clamoroso autogol PD della candidatura di Morcone, per carità persona apprezzabilissima, ma perfetto signor Nessuno, così come comica la situazione delle primarie truccate che avevano dato la vittoria a Cozzolino. De Magistris è stato fuori dai palazzi: si è candidato subito, in barba alle regole di buon vicinato. Non è nuovo alla politica, ma la sua figura lo è considerata. Sarà perché a Napoli e all’Italia poco interessa il ruolo di parlamentare europeo o perché comunque De Magistris si è sempre presentato come l’outsider fuori degli schemi, fatto sta che è così.

De Magistris ha vinto, anzi, ha trionfato. Ancora per una volta per merito della gente e per demerito dei partiti, di tutti i partiti. Del PDL che si è fidato di Cosentino, del Terzo Polo che ha fallito, del PD che non ha capito il sentimento popolare, e di parte dell’IDV che non ha mai visto di buon occhio De Magistris: il pischello che in poco tempo fa carriera e pesta i piedi a tutti.

Forse, ma è una mia opinione, è stata decisiva la voglia di Napoli di rifarsi il look: basta essere visti come la città dei rifiuti e della Camorra. Dentro un ex magistrato, evviva la legalità.

La sintesi che si può trarre è questa: le vittorie sono andate a due uomini nuovi, popolari. La vittoria è andata alla gente che non ha avuto paura di schierarsi contro i partiti e a favore del cambiamento.

In questo senso queste elezioni sono uno spartiacque: non perché il PDL e Berlusconi hanno perso (hanno sempre perso tra 2001 e 2006) ma perché la gente finalmente è tornata a riappropriarsi della politica, facendo saltare il banco.

Ci si lamenta che gli indignados ancora non sono stati imitati in Italia. Io dico che gli indignati, invece, sono già decisivi a livello elettorale.

 


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