Conservazione autologa: è il termine che in molti utilizzano, erroneamente, per riferirsi alla conservazione privata. Un errore grossolano, poiché conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale significa sia averle a disposizione in caso di necessità di un trapianto autologo e sia in caso di necessità di trapianti allogenici, a beneficio non solo del bambino da cui le cellule sono state prelevate ma di tutta la famiglia.
Tra le inesattezze più grossolane circolanti sul tema della conservazione privata delle cellule staminali vi è quella che confonde il termine, corretto, di conservazione privata con quello, errato, di conservazione autologa. È invece bene dirlo subito: la conservazione autologa non esiste. Conservare le cellule staminali del cordone di un bambino presso una banca privata, infatti, non implica assolutamente che queste potranno essere utilizzate solo ed esclusivamente sul bimbo da cui sono state prelevate. Con la conservazione privata delle staminali invece si mette da parte il patrimonio prezioso contenuto nel cordone ombelicale del bambino al momento della nascita, con la certezza che, in caso di necessità, lo si potrà utilizzare sia per un trapianto autologo che in un trapianto allogenico. Il campione raccolto, insomma, viene mantenuto a disposizione della famiglia che ne potrà fare l’uso che più ritiene opportuno impiegandolo, se necessario e compatibile, per trattamenti su altri membri della famiglia.
Ma facciamo un passo indietro e chiariamo una volta per tutte il significato di trapianto autologo e trapianto allogenico (anche intra-familiare):
- Trapianto autologo: prevede l’infusione delle cellule staminali nel medesimo soggetto da cui sono state prelevate
- Trapianto allogenico: prevede l’infusione delle cellule staminali in un soggetto diverso da quello da cui sono state prelevate
- Trapianto allogenico intra familiare: prevede l’infusione delle cellule staminali in un componente della famiglia del soggetto da cui sono state prelevate.
Il trapianto allogenico intra familiare di cellule staminali è una eventualità tutt’altro che rara poiché mentre le probabilità di trovare un donatore compatibile tra i non familiari sono di 1 su 50.000/100.000 (ossia lo 0.002-0.001%) – secondo lo studio Sun, A.N., et al., Clinical study on haploid HLA-matched hematopoietic stem cell transplantation for treatment of malignant hematological disease. Ai Zheng, 2006. 25(8): p. 1019-22 – la percentuale di compatibilità all’interno della famiglia arriva al 50% tra genitori e figlio e fino al 25% tra fratelli.