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Still Life di U. Pasolini: “un film toccante e dal ritmo pacato”

Creato il 09 dicembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

 

  “Un uomo che metodicamente svolge un lavoro insolito: restituire la dignità alle persone morenti e dimenticate”.

Si tratta di John May (interpretato dal pluripremiato Eddie Marsan) l’indiscusso e acclamato protagonista del secondo film di Uberto Pasolini presentato in occasione del “ 70° Festival di Venezia” del 2013, per la categoria “Orizzonti”, dove ha riscosso grande interesse da parte della critica mondiale. Il regista dopo aver prodotto “Full Monty” e diretto “Machan”, firma la sceneggiatura di “Still life” un autentico capolavoro sul genere drammatico/commedia, toccando un tema molto delicato e difficile da proporre: la morte delle persone sole e abbandonate. U. Pasolini riesce a trattare l’argomento con sensibilità ed ironia, emozionando e coinvolgendo lo spettatore senza mai stancarlo, attraverso atmosfere plumbee e seguendo ritmi sequenziali pacati, volutamente statici, che mettono in evidenza il vuoto e la solitudine, percepiti dall’attento sguardo di una persona sola, May.

Il protagonista svolge il suo lavoro di impiegato comunale a South London con estrema meticolosità, il suo compito consiste nel ritracciare i parenti prossimi delle persone decedute in totale solitudine concedendogli degna sepoltura dopo i funerali correlati spesso da musiche e discorsi di commiato che nessuno ascolterà.  I suoi superiori non gradiscono la sua totale dedizione e decidono il suo esubero  trasferendo le sue mansioni ad altre competenze in un altro ufficio, ciò nonostante prima di licenziarlo gli concedono un ultimo incarico riguardante un suo anziano vicino di casa Billy Stoke,  un alcolista  ritrovato morto nel suo appartamento. May durante i suoi sopralluoghi osserva e scruta gli oggetti e  le foto, che spesso porta via, non tralasciando alcun particolare,  anzi  scoprendo che Billy conduceva uno stile di vita diametralmente opposto al suo, esuberante, disordinato e senza programmi di vita.

Il protagonista, al contrario, era eccessivamente ordinato e abitudinario a tal punto da mangiare ogni giorno  lo stesso pasto,  indossare gli stessi abiti, in un ripetersi continuo di gesti e situazioni in un tempo che sembra trascorrere lento. May  riesce a contattare la figlia di Billy da lui abbandonata in tenera età, Kelly (Joanne Froggatt). Tra May e Kelly, due anime a loro modo solitarie,  si stabilisce una forte e reciproca attrazione. La presenza di Kelly stravolge l’esistenza di May  che cambia totalmente le sue abitudini (il modo di mangiare, di vestire e di rapportarsi agli altri) ritrovando la speranza e la voglia di vivere, ma a pochi giorni di distanza dal funerale di Billy, lui incontra Kelly in un caffè e accade qualcosa di inaspettato, un gesto che May non avrebbe minimamente pensato di fare prima, un punto di non ritorno dalle conseguenze drammatiche  per la sua stessa esistenza.

May e Kelly - Still Life

May e Kelly – Still Life

Still Life è un film profondo, toccante che possiede un’anima, U. Pasolini avvalendosi di una grande sensibilità si ispira volutamente ai capolavori di Ozu attraverso le immagini di vite quotidiane immerse nella quiete di gesti semplici ma di grande forza e intensità. Il regista attraverso la morte e la solitudine, tematiche affrontate  con forza e passione, riesce a raccontare gli stati d’animo delle singole persone lontane da ogni rapporto sociale, lo stesso May conduce un’esistenza solitaria per cui riesce a percepire con grande sensibilità i sentimenti di queste persone in una fase di passaggio tra la vita e la morte.  

U. Pasolini in una sua dichiarazione afferma: “Rimasi colpito da tante tombe abbandonate e da tante funzioni funebri deserte, è un immagine molto forte. Sapevo di voler realizzare un film statico e mi sono messo a riflettere sulla solitudine, sulla morte e di come la consuetudine del buon vicinato sia ormai scomparsa per molti di noi”. U. Pasolini per la sua realizzazione cinematografica piuttosto complessa e girata su diverse location in Inghilterra, ha dovuto considerare un budget ridotto riuscendo comunque ad ottenere un risultato auspicato grazie ad un ottima produzione e competenze tecniche, ma soprattutto avvalendosi di grandi talenti recitativi come Eddie Marsan (che ha lavorato con i più grandi registi cinematografici: Scorsese, Spielberg, Leigh e Singer) e Joanne Froggatt (vincitrice del “British Indipendent Film Award”),  entrambi sono riusciti ad acquisire gli stessi toni enfatici su cui rifletteva il regista in fase di scrittura. Inoltre per il cast artistico hanno preso parte  K. Drury (Mary), A. Buchan (Mr Pratchett), C. McIntyre (Jumbo), P. Anderson (Homeless), T. Potter (Homeless).

Still Life prodotto da Redwave/Embargo Films in associazione con Cinecittà Studios, Exponential Media, Beta Cinema e con Rai Cinema sarà distribuito da “BIM Distribuzioni”  nelle sale italiane il 12 Dicembre 2013, un film  che toccando gli animi più sensibili ci emozionerà.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

 


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