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Sulla TAV...

Creato il 13 marzo 2012 da Stukhtra

…non ho un’opinione forte. Però…

di Marco Cagnotti

Non sono onnisciente. Non so tutto. Con le cose che non so ci si potrebbe scrivere un’enciclopedia. Questo perché la memoria mi fa difetto e soprattutto mi manca il tempo per leggere e approfondire quanto vorrei. Sicché, mentre su alcuni argomenti mi sento assai ferrato, su altri zoppico un po’. Uno di questi è la TAV.

 

Qualcosa ho letto. Un po’ pro e un po’ contro. Non molto: qualcosa, come ho detto. Non abbastanza per poter sostenere un’opinione convinta e difenderla in un dibattito, per esempio. Per farmi un’idea di massima sì, invece. E così, per quel non molto che so, pencolo soprattutto verso il contro. Insomma, la TAV non mi convince.

Oggi Luca Mercalli mi segnala in un email un suo articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, sotto forma di una lettera a Mario Monti dall’eloquente titolo “Tav, il silenzio degli arroganti”:

Faccio mia l’accurata analisi sociologica di Marco Revelli confermando che in me il patto civile con lo Stato sta andando in frantumi. La fiducia nelle istituzioni, da me sempre onorata – dal servizio militare (alpino, ovviamente!) al pagamento delle imposte – sta venendo meno e ora un grande vuoto alberga in me. (…) Oggi a 46 anni, noto che il mio futuro continua a essere determinato da anziani signori con idee molto diverse dalle mie e quindi dichiaro fallito l’investimento culturale e civile su di me da parte della nazione. (…) Avremo quel buco, forse, tra tanti anni, ma che ne sarà del resto attorno? Il governatore Cota si è chiesto da dove prendono i soldi i No-Tav: da migliaia di ore di lavoro volontario, sottratto a svago e famiglia, si chiama partecipazione civile. Con molta amarezza rifletto dunque se sia utile impegnarsi per la difesa dei beni comuni o se sia meglio spendere la propria esistenza in occupazioni più divertenti. Se arriverò a quell’ultima conclusione, restituirò la mia qualifica di cittadino e opererò soltanto per mio bieco interesse.

Luca mi scrive pure:

i miei colleghi ingegneri ai Politecnici di Torino e Milano mi confermano che l’opera non sta in piedi sul piano delle caratteristiche trasportistiche e ingegneristiche, nel senso che la linea esistente è in grado di sopperire già ora a tutte le esigenze.

Ma io mi baso in particolare sul mio settore: la pretesa riduzione di CO2 dello spostamento merci da gomma a rotaia su infrastruttura pesante.

E’ pieno di studi nel mondo che negano che questi giganti infrastrutturali possano ridurre di un grammo le emissioni, anzi l’embedded energy della costruzione e gli elevati costi di esercizio le trasformano in una cura peggiore del male.

Ma questi imperterriti ignorano tutta la letteratura sul tema e non presentano un credibile bilancio di C e una LCA, continuando a dire che l’opera fa bene all’ambiente.

Ti allego un po’ di paper sul tema.

Quei paper li rendo disponibili qui su Stukhtra (scompatta il file) e me li studierò nei prossimi giorni (‘nzomma… spero… diciamo che ci provo).

Le conclusioni di un amareggiato Mercalli e la sua sfiducia nell’utilità di un confronto costruttivo con uno Stato sordo alle istanze che emergono dai cittadini suscitano in me una riflessione su questo disgraziato Paese.

Il caso della TAV è emblematico di un’anomalia tutta italiana: la sostanziale, profonda sfiducia nello Stato da parte dei cittadini. L’assioma (perfettamente giustificato da tutte le esperienze precedenti) è: lo Stato mente, lo Stato tira a fregarci.

Nel caso specifico, lo Stato garantisce che:

  • sono stati fatti studi rigorosi per determinare la necessità dell’opera,
  • verranno prese tutte le precauzioni per limitare al massimo l’inquinamento della valle,
  • saranno attivati tutti i meccanismi di controllo per impedire le infiltrazioni mafiose negli appalti,
  • eccetera eccetera.

Bravi. Ammettiamo per un attimo che sia tutto vero, cioè che la TAV sia necessaria e non dannosa. Ripeto: non sono affatto convinto che sia così. Ma ammettiamo che lo sia, per amor di discussione.

Beh, chi ci crede? Visti i soldi sprecati, la corruzione, le connivenze con il crimine organizzato, le grandi opere inutili sottoutilizzate, i disastri ecologici visti in mille mila casi analoghi… prima dei quali erano state fornite le stesse, identiche rassicurazioni… chi si fida più dello Stato Italiano? Stavolta è la TAV, ma potrebbe essere il ponte sullo Stretto di Messina, o una centrale nucleare, o un deposito di scorie radioattive… non importa: tu non ti fidi. Non ti fidi più. Non ti fiderai mai più. Se quelle garanzie te le offrisse il governo finlandese, sarebbe tutto un altro discorso. La Finlandia non è mica il Bengodi, ma almeno è un Paese civile con una civile tradizione di governo. E ti fideresti. Ma il governo italiano… dai! Non sei mica scemo!

P.S.: Agli eventuali commentatori che volessero mandare in vacca il discorso menandola con la questione dell’ordine pubblico dico solo una cosa: non v’azzardate. Quella è tutta un’altra faccenda.


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