Se avete voglia di starvene una mattina intera a leggere seduti sorseggiando un ottimo caffè e facendo una colazione perfetta dovete passare da Taglio. Uno di quei posti che più frequenti più frequenteresti. Perché sembra che qualcuno mi abbia letto nel pensiero e abbia materializzato tutto quello che mi serve per stare bene. Ma non si tratta di nulla paranormale. Dietro a Taglio ci sono persone che sanno cosa una come me vuole: cibo goloso di ottima qualità a tutte le ore, prezzi accettabili, in un ambiente cozy, da cui si possa uscire portando a casa casa le materie prime che son servite per prepararti il pranzo.
Chi ha avuto l’idea e ci sta mettendo l’energia (molta) sono stati Gianluca Biscalchin, Andrea De Michelis, Raffaele Sangiovanni e Marco Tamaro, avvalendosi della professionalità dello chef Domenico della Salandra in cucina e di Umberto Consiglio ai cocktail. Le michette vere son quelle di Bollani, la carne piemontese viene dalla macelleria Annunciata, la pasta è Afeltra da Gragnano, i salumi, l’olio e i formaggi sono il prodotto di piccole realtà da tutta Italia, la frutta e la verdura sono bio e stagionali.
A chi si chiedesse il perché del nome: si taglia – nel senso di affettare – di tutto, si da un taglio sartoriale ai piatti e soprattutto i soci hanno dato un grosso taglio alla vita precedente, scegliendo di dedicarsi anima e corpo alla ristorazione a tempo pieno.
Qui ogni esigenza del vostro godurioso palato verrà soddisfatta qui. Michetta con mortazza inclusa.
Dove si trova: Via Vigevano, 10 zona Porta Genova
Telefono: 02 36534317
Orari: dal lunedì al venerdì 7:00 – 21:30; sabato 9.00-22.00; domenica 10:00 – 15:00
http://www.taglio.me/
Tipologia del locale: caffè, cucina, bar, emporio
Seduti al bancone. Praticamente in cucina.
GLI SPAZI: Due luminose vetrine accolgono il cliente, lasciando in bella mostra il grande bancone frigo del fresco e quello del bar dove trionfano macchine e ammeniccoli per il caffè e un grande parco bottiglie. Arredamento in legno e pareti di mattoni a vista. Un primo ambiente di media grandezza circondato dalle scaffalature per la merce in vendita e un secondo, più piccolo e decorato dalle (belle) gastro-illustrazioni di Gianluca Biscalchin che affaccia direttamente sulla cucina.
Mangiare seduti al bancone in questo caso significa veramente esser fatti accomodare nel cuore produttivo del locale. Ho pranzato qui una domenica, io in versione ineditamente silenziosa, incantata ad osservare i movimenti cadenzati degli chef che collaborano alle preparazioni scambiandosi poche parole eppur non perdendo mai l’armonia dei movimenti. Il meglio è stato ricevere il piatto direttamente dalle mani del sorridente Domenico della Salanda, a cui avrei voluto chiedere mille cose ma che non mi è sembrato il caso di disturbare durante il lavoro.
IL CIBO: Ottima colazione a base di uova Benedict, omelette, pane tostato con prosciutto e formaggio oppure con burro e marmellata. Non mancano le brioches oppure, se preferite, un grande e commovente classico della mia infanzia: la michetta secca da pucciare nel latte. Caffè di ogni varietà per la gioia dei veri intenditori, per lo più proveniente dall’Etiopia, tostato direttamente da Taglio e filtrato con metodi Chemex, Syphon, Aeropress, V60 senza dimenticare la tradizionale macchina del caffè La Marzocco con buona pace degli amanti dell’espresso.
Per pranzo un menù che varia tutti i giorni, ben saldo alla tradizione culinaria regionale con attenzione alla stagionalità dei piatti e degli ingredienti, che rendono anche il piatto più povero una prelibatezza. Indimenticabile il risotto alla milanese con il midollo tostato e la cotoletta “sbagliata” con mandorle e profumo d’arancia fritta nel burro chiarificato. Alta – perché quelle basse mi sembrano sempre di cartone -, croccante al punto giusto, cucinata davanti ai miei (commossi) occhi.
Al tavolo si possono consumare anche selezioni di salumi e formaggi scelti direttamente dal banco gastronomia. Casomai durante la giornata vi venisse un languorino, potete farvi imbottire la michetta di cui sopra con un salume, magari del culatello dell’Antica Corte Pallavicina oppure una profumatissima fetta di mortadella. Come si faceva quand’ero una bambina io.
All’ora dell’aperitivo vini e ottimi cocktail con ingredienti ricercati e serviti in modo mai banale: il ghiaccio è in un pezzo unico che si scioglie più lentamente rispetto ai cubetti, senza annacquare; lo spritz è servito in una deliziosa bottiglietta con il tappo a guarnizione e ha un sapore molto diverso da quelli a cui ci hanno abituato i barman milanesi. La mia scelta? Un Itagliano (scritto proprio così) a base dello Storico vermouth Cocchi di Torino, il mio preferito!
I PREZZI: La colazione oscilla tra i 3 € per un caffè con brioche e gli 8,50 € se decidete di mangiare un piatto.
A pranzo antipasti a 7-10 €, primi a 8-10 €, secondi a 12-15 €, costata 50 €/kg, fiorentina 60 €/kg, dolci 5 €.
Aperitivo 7 € i cocktail, 15 € taglieri misti di salumi e formaggi. Vini al calice tra i 5 e i 10 €, champagne e Brunello inclusi.
ALTRO: Nota positiva: non mancano un paio di ripiani pieni di libri che spaziano tra cucina, musica, arte e trivia su Milano.
Personale gentile e preparatissimo se interpellato sui prodotti serviti e in vendita.