Oggi vi parliamo di Cam, Classe Artigiana Monti, un brand tutto laziale che ha scelto Rione Monti, uno dei quartieri dedicati alla moda della Capitale, per aprire il proprio store/laboratorio. Qui il duo composto da Valentina Bacci e Giorgio Maroni ha dato vita ad un marchio giovane ma già diventato cult tra i giovani. Ve li presentiamo.
Qual è la vostra Formazione?
Ci siamo formati entrambi presso l’Accademia delle Belle Arti Lorenzo da Viterbo indirizzo Moda. Oltre ai corsi di progettazione moda, storia della moda, modello e confezione, merceologia, disegno del tessuto, progettazione accessori, ne abbiamo seguiti altri per noi ugualmente importanti come storia dell’arte e del cinema, estetica, teoria e percezione della forma e psicologia del colore, fotografia. Ci teniamo sempre a dirlo perché siamo convinti che la formazione accademica abbia inciso sulle nostre inclinazioni personali e quindi sulla nostra visione della moda, sicuramente più poetica e in ogni caso diversa da chi la concepisce solo come “prodotto”.
Da quanto tempo esiste C.A.M.?
Il progetto C.A.M – Classe Artigiana Monti sta per compiere quattro anni. La sua nascita e il suo nome sono strettamente legati ad un luogo, il Rione Monti, dove nell’ottobre 2009 abbiamo trovato uno spazio in cui creare abiti ed avere allo stesso tempo un contatto diretto con il pubblico, una formula vincente in un periodo in cui il capo fatto a mano ha riacquistato il valore che si merita e che diventa una scelta consapevole da parte di chi è stufo della massificazione. Il nome Classe Artigiana Monti è stato pensato con cura, tre parole definiscono le nostre peculiarità e affermano la nostra identità, lo consideriamo un nome elegante e complesso e spesso lo abbreviamo con l’acronimo C.A.M sicuramente più immediato.
Da novembre 2012 il quartier generale di C.A.M è si è trasferito in via Panisperna 238/A a pochi metri dalla sede che ci ha visto nascere perché le radici per noi sono importanti, un punto fermo dal quale espandersi. Consideriamo questo trasferimento una nuova nascita anche se la formula del nostro lavoro non è cambiata.
Quali sono le vostre icone di stile?
Per noi le Icone di stile sono tutti quei personaggi che hanno una forte individualità e che seguono il proprio percorso senza lasciarsi distrarre dalle contingenze. Uomini e donne che hanno creato degli archetipi nell’immaginario del costume semplicemente esprimendo la propria individualità e la propria forza.
Descrivete la nuova collezione con 3 parole
Contemporanea, essenziale, cosmopolita.
Cosa ha diverso C.A.M dagli altri giovani stilisti?
Le prime differenze che ci vengono in mente sono l’Artigianalità del prodotto C.A.M e l’Esclusività che segue una produzione artigiana. Per molti aspetti ci sentiamo più vicini ad un atelier che non ad un’azienda. Da noi la possibilità che ha il cliente di scegliere un tessuto extra collezione per il proprio abito rende il prodotto finito un pezzo unico e non replicabile e per questo esclusivo. Chi ha imparato ad apprezzare il nostro lavoro nel tempo sa perfettamente che da noi troverà degli abiti con dei volumi specifici,con tessuti anche fuori produzione,un certo tipo di gusto nella scelta dei colori e dei dettagli di lavorazione. Abbiamo il nostro stile, chiaro e definito che è presente come un’impronta su tutti i capi che pensiamo e realizziamo qualunque sia la sperimentazione che stiamo provando o l’ispirazione di una collezione.
Cerchiamo di essere sempre coerenti con la nostra visione della “moda” evitando di cadere nella “tendenza”del momento perché alcune volte i “must have”stagionali sono per noi poco interessanti o già culturalmente vissuti e per questo ripetitivi.
In questi quattro anni abbiamo visto il ritorno degli anni 80, il recupero, specialmente da parte dei giovanissimi, degli anni 90 (periodo in cui abbiamo avuto la nostra formazione accademica) e dei riferimenti al mondo POP di quel decennio e il ritorno degli anni 70 nelle macrotendenze del 2013. Non amiamo il recupero in genere.
Cosa avreste fatto se non aveste scelto la moda?
Valentina sarebbe sicuramente un Architetto e Giorgio non si è mai dato un’alternativa.
Sogno nel cassetto?
Aprire una filiale di Classe Artigiana Monti a Parigi. ( da chiamare C.A.P J)
Se domani poteste disegnare per un grande brand, chi scegliereste?
- Valentina:Yohji Yamamoto o Comme des Garcons.
- Giorgio: Haider Ackermann o Raf Simmons (per non parlare di Jil Sander).