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Tamarod-Tagarod ed il discorso di Morsi

Creato il 27 giugno 2013 da Baraem
Lo scorso Aprile e' nata l'iniziativa, nuovissima, di TAMAROD (Ribelli).
Tamarod-Tagarod ed il discorso di Morsi Tamarod, inizialmente creato da gruppi rivoluzionari quali Khefaya e' stato poi appoggiato anche dai gruppi politici dell'opposizione come quello di Salvezza nazionale capitanato dal trio El Baradei-Mousa-Sabbahi.
Lo scopo di Tamarod e' stato quello di raccogliere firme anti Morsi in giro per l'Egitto, per l'esattezza 15 milioni di firme, 2 milioni in piu' delle persone che al ballottaggio presindenziale hanno votato l'attuale Rais.
Da Aprile ad oggi, i "volontari" di Tamarod sono stati dappertutto a raccogliere firme, sia in quartieri inn che in zone popolari, sia tra i poliziotti che tra gli studenti. Dappertutto a raccogliere le firme che secondo loro avrebbero la capacita' di far lasciare a Morsi il trono di imperatore.
Ma non solo. Infatti, i Tamarod si sono dati appuntamento il 30 Giugno, davanti il Palazzo presidenziale, per una manifestazione a loro detta oceanica, che, sempre a loro detta, coinvolgera' ogni egiziano.
Perche' la data del 30 Giugno? Finora nessuno l'ha chiarito. C'e' chi dice perche' coincida con "la salita al trono" di Morsi, ma questo accadde il 24 Giugno (leggi QUI). C'e' chi dice coincida con il giuramento di Morsi, che pero' fu pronunciato il 29 Giugno (leggi QUI). E sopratutto, nessuno ha chiarito perche' le manifestazioni avverranno di Domenica, primo giorno della settimana lavorativa egiziana e non Venerdi', come da sempre accade.
Pensate che durante l'ultima udienza di Moubarak, il mese scorso, manifestanti hanno sfoggiato un cartello con la petizione dei Ribelli mostrandolo orgogliosamente al vecchio rais. "Guarda Presidente, guarda!".
Moubarak ha risposto con un sorriso. 
A parte questo alone di mistero, la campagna di Tamarod ha realmente raccolto il numero di firme prefissatosi, ovvero 15 milioni. Moltissime pero' le immagini e le testimonianze di persone che ammettono di aver firmato un foglio senza sapere di cosa si trattasse, solo perche', a detta di chi lo proponeva "era qualcosa che poteva migliorare la loro vita".
A me e' capitato solo una volta di incontrare nella metropolitana un gruppo di ragazze che giravano nei vagoni con i fogli delle petizioni in mano.
La prima signora a cui si sono rivolte le ha mandate via in malomodo chiedendo loro che soluzione valida avessero a Morsi.
E sinceramente e' quello che mi chiedo anche io.
Naturalmente io parlo da "sostenitrice della Rivoluzione" o meglio da persona che dopo aver chiesto la caduta di un regime militare, logicamente non ne chiede l'arrivo di un altro.
Invece, purtroppo, sembra che sia proprio questo quello che vogliano i sostenitori di Tamarod.
Ovvero, l'intervento dell'Esercito, un colpo di Stato militare e la costituzione di una commissione presidenziale civile che organizzi nuove elezioni presidenziali.
E beh, qui ci sarebbe davvero da ridere.
Infatti, secondo questi ingenui "ribelli" l'Esercito seguira' le loro indicazioni, lasciando il campo ai civili e non approfittando della situazione per rimettere le unghie su quello che per 60 anni e' stato loro.
Qualche giorno fa', in un discorso alla nazione, il generale delle Forze Armate Al Sisi ha dichiarato che l'Esercito non lascera' che l'Egitto precipiti nel caos e se necessario interverra' ma che dovra' essere benvenuto dal Popolo e non si tollereranno discordanze.
Se le Forze armate riscendessero in campo, ora, ci vorranno almeno 5 anni prima che l'Egitto abbia la possibilita' di nuove elezioni che poi metterebbero alla presidenza un nuovo dittatore militare, come proprio negli ultimi 60 anni.
I media egiziani, naturalmente hanno sostenuto la campagna dei Ribelli, in ogni maniera possibile. Anzi oserei dire che i media egiziani sono divenuti insostenibili per la chiara posizione che hanno e la mancanza di equilibrio e rispetto per la notizia.
Ci sono canali che dedicano programmi interi alla pubblicazione dei messaggi  twitter e facebook di chiunque sia anti Morsi.
Altri giornalisti invece chiamano Moubarak l'attuale presidente e non l'ex, altri ancora inventano notizie affinche' la gente scenda in strada.
E su questo mi vorrei soffermare un secondo.
C'e' un simpatico personaggio, (un vecchio baciamano del regime Moubarak), che tramite la sua televisione  privata fa una propaganda mostruosa tra la gente piu' comune, quella meno istruita insomma.
Okasha, il tizio in questione, grande sostenitore della campagna di Tamarod e della caduta di Morsi, organizza da un bel po' manifestazioni in giro per il Cairo, radunando i suoi ascoltatori delle zone piu' popolari.
Parlando su "El Fareen" la loro "lingua", Tawfiq Okasha ha detto ai telespettatori che l'unica salvezza per il paese ed il Popolo egiziano e' quello di scendere in strada il 30 Giugno, altrimenti la Germani attacchera' l'Egitto.
Avete capito bene.
Okasha ha dichiarato in diretta televisiva che la Germania ha intenzione di attaccare l'Egitto in ben 5 governatorati  se il popolo non mandera' via Morsi con le manifestazioni del 30 Giugno. 
Questo perche' in quei 5 Governatorati ci sono i terroristi e la Germania li vuole debbellare...
Lo scorso Venerdi', difronte il Ministero della Difesa, i seguaci di Okesha avevano organizzato dietro sue indicazioni, una manifestazione in risposta a quella organizzata dai Fratelli (non) Musulmani per il Venerdi' "Contro la violenza".
La manifestazione di supporto a Morsi ha visto una partecipazione enorme, un fiume di persone si e' recata a Madinet Nasr, dove da un palco hanno parlato i leader politici che sostengono Morsi. Tra loro, ed ha fatto giustamente molto discutere, anche uno dei responsabili dell'assassinio dell'ex Presidente Sadat, Tarek Zamar, che ormai ha finito di scontare la sua pena.
Tamarod-Tagarod ed il discorso di Morsi
Tornando invece alla petizione del  Tamarod, l'iniziativa dei Ribelli, c'e' da segnalare l'esistenza di una contropetizione, Il Tagarod (l'imparzialita' o la neutralita') organizzata dai sostenitori di Morsi poche settimane dopo la nascita del Tamaroud.
Se la prima ha lo scopo di mandare a casa l'attuale rais, la seconda vuole provare che invece la gente lo vuole e che e' stato scelto dal Popolo.
Finora Tagarod ha raccolto 11 milioni di firme.
Alla viglia del 30 Giugno, data misteriosamente scelta dai Ribelli, l'Egitto comincia gia' a ribollire.
Sono di ieri gli scontri al Mansoura che hanno causato un morto tra i sostenitori di Morsi e decine di feriti. Dopo una marcia pro Morsi, i pulman di questi ultimi sono stati dati alle fiamme e si sono scatenati gli scontri.
Da ieri invece Piazza Tahrir ospita un centinaio di persone, sostenitori dei ribelli, andati li' ad ascoltare il discorso che ha pronunciato ieri sera Morsi alla nazione.
Discorso molto lungo, che ha fatto un po' il punto della situazione di questo suo primo anno alla Presidenza.
Morsi ha detto di aver fatto molti sbagli e di non aver compiuto tutto cio' che si era prefissato, ma ha bilanciato la cosa parlando di cio' che e' stato fatto, ovvero gli aumenti di stipendi ai dipendenti statali, l'aumento dell'assegno di poverta', l'introduzione della sanita' pubblica gratuita per le donne ed i bambini, e poi il rapporto stretto con le forze dell'ordine.
Personalmente qui ci metterei un bel punto interrogativo, perche' davvero, l'unica cosa che non si puo' dire e' che le forze dell'ordine sostengano Morsi. Nonostante i loro stipendi siano stati triplicati, moltissimi personaggi si rifiutano di lavorare.
Molte volte vi ho parlato del generale del secondo piano del mio palazzo, beh lui ammette, candidamente, che "non vogliamo lavorare perche' non abbiamo piu' il nostro prestigio". Tradotto significa "non facciamo piu' paura e non possiamo quindi piu' trattare nessuno come vogliamo".
Tornando al discorso, Morsi ieri ha osato di piu'. Ha detto che i media sostengono il vecchio regime, cosa che e' palesemente vera, visto che l amaggioranza dei presentatori e giornalisti sono personaggi del vecchio regime, ha detto che e' ridicolo considerare Shafiq un "rivoluzionario" come invece sta avvenendo negli ultimi giorni ed infine ha fatto un po' di nomi di personaggi dell'era Moubarak trattati ora da santi dai media e dal Popolo.
Ha parlato poi dell'economia, della borsa che ha person 5 miliardi in questi giorni grazie al continuo parlare delle manifestazioni come se fossero l'inizio di una guerra ed ha detto che la Rivoluzione e' stata una sola, quella del 25 Gennaio.
Ma la cosa che ha lasciato basiti tutti e' che per la prima volta Morsi ha fatto dei nomi.Ha nominato giornalisti e giornaliste che giornalmente lo insultano in televisione, ha parlato del giudice che fino ad oggi si occupava della causa relativa al conteggio dei voti del ballottaggio voluta da Shafiq che si ostiene a dire di essere stato imbrogliato.
Oggi il suddetto giudice si e' dimesso.
Finito il discorso i vari giornalisti televisivi che fino a ieri chiamavano Moubarak attuale presidente hanno avuto la sfacciataggine di dirsi contro il vecchio regime ma sfavorevoli a Morsi.
Magari fosse cosi', aggiungerei io.
Intanto El Baradei, che sostiene la Campagna dei Ribelli, in un tweet ha fatto sapere che e' ora che i membri del Partito El Watan, il vecchio Partito democratico di Moubarak, rientrino in politica e Shafiq sta spettando il 01 Luglio per tornare trionfante in patria.
Tamarod-Tagarod ed il discorso di MorsiLe strade del Cairo sono tappezzate di immagini di Morsi con una croce sopra e i social network sostengono all'impazzata questa iniziativa.
Stasera nei palazzi della nostra zona abbiamo trovato attaccati ai portoni messaggi per i condominiali in cui si diceva "Di scendere in Piazza a sterminare i Fratelli (non) Musulmani il 30 Giugno. Anticipiamo l'Aid El Khibira (la festa islamica del Sacrificio in cui vengono sacrificati montoni, riferito al fatto che i Fratelli (non) Musulmani vengono chiamati montoni).
Personalmente, se devo essere sincera, finche' si trattava di una petizione e di una normale manifestazione, li sostenevo i Ribelli per la modalita' nuova e pacifica scelta per dimostrare un'opinione.
Ma ora, che questa campagna e' diventata il fischio di inizio di un qualcosa che potrebbe degenerare, pericolosamente, io non la sostengo, in nessun modo.
Prima di tutto e' impensabile, neppure nel mio peggior incubo, immaginare di camminare per 5 anni in un Cairo circondato dai carri armati, perche' cosi' hanno deciso per me 15 milioni di firme.
Direte voi che 13 milioni di voti hanno portato Morsi dov'e' ed e' questo il peggior incubo di molti. Lo capisco e condivido, ma vorrei chiedere, uno per uno a queste persone, siete andati a votare alle elezioni?
Oppure siete rimasti comodamente a criticare dal divano? Perche' se cosi' fosse non avreste nessun diritto di parola, ne ora ne in futuro.
Secondo punto e' impensabile, mandare via un presidente cosi' come un vecchio straccio. Poi metterne un'altro che non piace all'altra fetta del Popolo e continuare cosi' all'infinito.
Il terzo punto e'  che io i cambiamenti li ho visti in questo anno, e non sono l'unica.
Nessuno muore piu' mentre acquista una bombola del gas, ed il pane c'e' per tutti. Non c'e' un forno che non ha pane, come accadeva ai tempi di Moubarak, quando la gente moriva nelle file per acquistare un pezzo di pane da portare a casa.
La gente povera, che ritira mensilmente " i pacchi famiglia" low cost messi a disposizione del governo, mi dice che la qualita' del riso e dell'olio sono di gran lunga superiori a quelli a cui sn abituati. Oltre a ricevere prodotti "umani" ed in maggioranza, a Ramadan avranno anche un plus, cosa che mai e' accaduta negli ultimi 30 anni.
L'Egitto produce quasi tutto il grano di cui necessita, e lo produce in casa sua, cosi' che l'anno prossimo non abbia piu' bisogno di esportarlo come accadeva ai tempi di Moubarak. Indimenticabile fu la frase del vecchio Rais rivolta al Presidente sudanese che a suo tempo lo invitava ad usare il suo territorio per la produzione del grano, a cui rispose "Volete che l'America si arrabbi con me?"
Certo, tutto questo e' nulla, ma per chi ha creduto e continua a credere nella Rivoluzione, e' indubbiamente tantissimo.
Io non ho votato Morsi, ed al ballottaggio me ne sono andata dal Cairo, non sostengo i Fratelli (non) Musulmani, chi mi segue lo sa bene, non mi piacciono, sono ipocriti e doppiogiochisti, avidi di potere.
Ma nonostante questo non richiedo la caduta del suo governo ne che lui se ne vada.
Voglio un Paese civile e non militare, e vorrei tanto che questi Tamarod, che sono riusciti a raggiungere 15 milioni di persone, facessero lo stesso e formassero dei partiti con validi leaders, che riescano fra 3 anni ad imporsi a livello popolare, strategico e politico a Morsi e la Fratellanza.
Pero' fra tre anni, non ora.
Ora e' tempo di lavorare, ricostruire, non distruggere un Paese gia' in ginocchio
Egiziani, amatevi, rispettate la vostra terra e la vostra vita. Ne avete solo una di entrambe, non facciamo si che i prossimi giorni il dolore ed il sangue ritornino ad essere l'ossigeno di questo Paese..
Tamarod-Tagarod ed il discorso di Morsi

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