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Tangenti Piemonte: sotto accusa Pernice e Enrietti

Creato il 09 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Tangenti

Photo credit: Francesca Special K / Foter / CC BY

Il Piemonte è una volta ancora scosso dal caso delle tangenti. Stavolta in manette sarebbero finiti Francesco Pernice, ex sovrintendente regionale, ed Ezio Enrietti, che durante i primi anni ’80 ricoprì il ruolo di presidente della Giunta regionale in Piemonte. Al centro dell’inchiesta vi sarebbero i favoritismi garantiti ad alcuni appalti per il restauro di dimore storiche disseminate lungo la regione. A questi, del resto, si sarebbero in seguito aggiunti anche favori negli appalti relativi a lavori stradali e altre operazioni. Tutto ciò ha permesso di recente di scoprire una fitta rete di parentele e amicizie, sia all’interno della Provincia, sia in Regione. E proprio intorno a questo si è aperta l’inchiesta che ha portato la Procura di Torino ad effettuare cinque arresti e ad emettere ben tredici avvisi di garanzia. In carcere si troverebbe ora il 62enne Francesco Pernice, che al momento delle presunte tangenti ricopriva il ruolo di sovrintendente dei beni architettonici del Piemonte, nonché direttore del settore Conservazione Beni Architettonici del Consorzio di valorizzazione della Reggia di Venaria. Nel merito dell’inchiesta aperta di recente, Francesco Pernice sarebbe accusato di aver favorito illecitamente l’azienda che ha permesso l’assunzione del figlio, oltre ad aver restaurato la casa stessa del Pernice. Il secondo nome illustre attualmente in carcere è Ezio Enrietti, ora 77enne, che fra il 1980 e il 1983 fu presidente della Giunta regionale in Piemonte. Nei confronti dell’inchiesta, lo stesso Enrietti è stato ritenuto dagli inquirenti un «socio occulto» della ditta di lavori stradali Les, che avrebbe incassato una somma elevata ora difficilmente giustificabile. La stessa moglie di Ezio Enrietti, Maria Grazia Ferreri, sposata in seconde nozze nel 2003, sarebbe ora sotto i riflettori della magistratura. Lei, numero uno del settore Patrimonio del Piemonte, è indagata a piede libero. I comparti politica e cultura della Regione si dicono quanto mai sconcertati. Nel merito l’assessore alla cultura, Michele Coppola, ha commentato: «Mi sento amareggiato e arrabbiato». I successivi arresti sono a carico di Giuliano Ricchiardi, funzionario regionale alle dipendenze di Maria Grazia Ferreri, nonché gli imprenditori Francesco Paolo Della Rossa (Cooperativa Edil Atellana), e Claudio Santese (amministratore della sopracitata Les). Sarebbero tutti accusati di turbativa d’asta, alla quale si aggiunge – a seconda dei casi – il reato di corruzione, falso, frode e truffa. Gli inquirenti stanno ora passando al setaccio diverse gare dal 2011 ad oggi. Tra Venaria, Torino e Cuneo potrebbero saltare molte «teste», a seguito dei lavori compiuti alla Chiesa di Sant’Uberto, al Terrazzo del Garove, e così ai Giardini Reali di Torino e alla Certosa di Valcasotto a Cuneo. Vi sarebbero tuttavia altri lavori sotto i riflettori della magistratura: il cantiere della nuova sede della Regione, la variante di Borgaretto e l’operazione di asfaltatura di diverse strade sul perimetro di Torino. Le intercettazioni telefoniche non lasciano dubbi: gli imprenditori conoscevano in anticipo l’intera macchinazione. Pilotavano i controlli e ribassavano i prezzi al momento opportuno.


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