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L'ennesima ricerca, quella pubblicata oggi, fotografa (fotograferebbe) la situazione del carico fiscale in Italia, confrontando il gettito versato dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese. La parola che tutti i giornali utilizzeranno per descriverla è "tartassati", aggettivo che in particolare compare nella frase "i più tartassati sono i lombardi, poi quelli del Lazio e gli emiliani". Vivo a Bologna e ho vissuto a Milano, quindi capisco benissimo. Ma sono siciliano, e dunque non posso ignorare che, secondo il centro studi del mancato dottor Bortolussi, noi siciliani (si riferisce ovviamente a chi vive in Sicilia) siamo i più "leggeri". Se un lombardo paga in media 11.386 euro allo Stato e ai vari livelli di governo locale, un residente in Sicilia ne pagherebbe solo 5.598. La metà. La media nazionale è di 8.824 euro. Posso immaginare dunque le litanie para-leghiste sul Sud parassita e assistito, a carico del Nord virtuoso e creditore. Ma tutto sommato è lo stesso Bortolussi che prova a darne una spiegazione razionale: «Questi dati dimostrano come ci sia una corrispondenza tendenzialmente lineare tra il gettito fiscale, il livello di reddito e, in linea di massima, anche la qualità/quantità dei servizi offerti in un determinato territorio. Dove il reddito è più alto, il gettito fiscale versato dai contribuenti è maggiore e, in linea di massima, gli standard dei servizi erogati sono più elevati. Essendo basato sul criterio della progressività, è ovvio che il nostro sistema tributario pesa di più nelle regioni dove la concentrazione della ricchezza è maggiore». Banale, scontato, ma ragionevole. Una ottima analisi da weekend. D'altra parte, è l'articolo 53 della Costituzione a dire che «tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva».
Così il titolone è garantito, gli amici lombardi ed emiliani avranno le loro ragioni a lamentarsi, mentre i siciliani avremo gli occhi addosso. E magari non avremo modo di "discolparci" e sottolineare che appunto le cose andrebbero relativizzate. Forse la Cgia potrebbe pensare, per sabato prossimo, a chiarire il reale carico fiscale in base a reddito e situazione occupazionale. Ma sabato prossimo è san Valentino: magari ci spiegherà l'amore ai tempi della crisi.
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