Mi divertivo far scorrere l’acqua sul mio capo reclinato sul bordo della vasca. Poi premevo con forza la spugna imbevuta per farla scivolare sui seni turgidi. Mi eccitava da morire. Sembrava il leggero erotico tocco di dieci uomini. O così mi piaceva immaginare. La situazione era molto stimolante.Mi sollevai in piedi e continuai l’operazione. Questa volta più in giù. Premevo con forza la spugna sulla pancia. L’acqua calda fluiva veloce sul mio sesso gonfio ed eccitato e le mie cosce vibravano ad ogni cascata. Mi guardai allo specchio, piazzato di fronte, che se pur appannato riuscì a riflettere il mio corpo, che ancora aveva tante cose da dire. Avevo dimenticato il sublime piacere che ero ancora in grado di darmi. Seppellito da anni di umili e tristi vicissitudini familiari. Mi assalì improvviso. Impetuoso come mille cavalli lanciati al galoppo. Il mio corpo rispondeva e vibrava alla vita. Vibrava, vibrava…l’intera stanza sembrava vibrare all’unisono a quei soffici affondi…sempre più forti e possenti…dio mio! Li sento. Sento quei colpi, nel mio corpo in fibrillazione. Sento quei colpi sulla mia pelle, nelle mie tempie, nei miei timpani. Li sento, li sento, li sento…sento la porta del bagno che sta per abbattersi…ma porca di quella miseria!!!“Mammaaaaaaaaaa…ti prego apri subito!!! Fai prestoooo…mi scappa la caccaaaaaaaaa…mammaaaaaaaaa…apriiiiiiiiiiiii….”Gli scappa la cacca. Gli scappa la cacca. Il messaggio di allarme arrivò al mio cervello in momentaneo overflow.Le giocose luci della scintillante giostra si spensero per sempre. I cavalli selvaggi rinchiusi di nuovo nei loro recinti....e caddi come mamma morta cade.Roberto Testa
Magazine Diario personale
Mi divertivo far scorrere l’acqua sul mio capo reclinato sul bordo della vasca. Poi premevo con forza la spugna imbevuta per farla scivolare sui seni turgidi. Mi eccitava da morire. Sembrava il leggero erotico tocco di dieci uomini. O così mi piaceva immaginare. La situazione era molto stimolante.Mi sollevai in piedi e continuai l’operazione. Questa volta più in giù. Premevo con forza la spugna sulla pancia. L’acqua calda fluiva veloce sul mio sesso gonfio ed eccitato e le mie cosce vibravano ad ogni cascata. Mi guardai allo specchio, piazzato di fronte, che se pur appannato riuscì a riflettere il mio corpo, che ancora aveva tante cose da dire. Avevo dimenticato il sublime piacere che ero ancora in grado di darmi. Seppellito da anni di umili e tristi vicissitudini familiari. Mi assalì improvviso. Impetuoso come mille cavalli lanciati al galoppo. Il mio corpo rispondeva e vibrava alla vita. Vibrava, vibrava…l’intera stanza sembrava vibrare all’unisono a quei soffici affondi…sempre più forti e possenti…dio mio! Li sento. Sento quei colpi, nel mio corpo in fibrillazione. Sento quei colpi sulla mia pelle, nelle mie tempie, nei miei timpani. Li sento, li sento, li sento…sento la porta del bagno che sta per abbattersi…ma porca di quella miseria!!!“Mammaaaaaaaaaa…ti prego apri subito!!! Fai prestoooo…mi scappa la caccaaaaaaaaa…mammaaaaaaaaa…apriiiiiiiiiiiii….”Gli scappa la cacca. Gli scappa la cacca. Il messaggio di allarme arrivò al mio cervello in momentaneo overflow.Le giocose luci della scintillante giostra si spensero per sempre. I cavalli selvaggi rinchiusi di nuovo nei loro recinti....e caddi come mamma morta cade.Roberto Testa
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