Un mese di agosto interamente trascorso tra i tornei futures, una veloce apparizione nell’Open torinese organizzato dal circolo Dlf di corso Rosselli e una lunga trasferta in Sardegna, a caccia di punti ATP. Questi, in estrema sintesi, sono il recente passato, il presente e il futuro sportivi di Alessandro Colella, uno dei giovani più interessanti del panorama tennistico piemontese. Mancino con il rovescio a due mani, amante della terra battuta e del gioco da fondo (non a caso i suoi giocatori preferiti sono Agassi e Nadal), Alessandro è cresciuto sui campi dello Sporting Borgaro ed è attualmente tesserato per il TC Albinea. L’estate ormai agli sgoccioli è stata davvero rovente per questo ragazzo di 22 anni e mezzo, impegnato in un vero e proprio tour europeo tra Lituania, Lettonia, Croazia, Austria e Italia. “Il mio 2014 è iniziato male per un infortunio alla schiena che mi ha praticamente fatto saltare la preparazione” racconta, “ma a poco a poco sto riprendendo la massima forma fisica e sono anche abbastanza soddisfatto del gioco che sto mettendo in campo. Nelle scorse settimane non potevo pretendere grandi risultati, ma adesso mi sento meglio e spero di ottenere buoni risultati nel prossimo mese di futures in Sardegna”.
L’obiettivo è naturalmente quello di (ri)costruirsi una buona classifica, avvicinando il best ranking (798) raggiunto nel 2011 al termine di una brillante carriera juniores, impreziosita dal 17esimo posto nella classifica mondiale di categoria e dalla partecipazione ai quattro tornei dello slam. “In quel periodo ero in grande fiducia e nel passaggio tra “i grandi” giocai ottime partite” ricorda Alessandro Colella, “purtroppo nelle stagioni successive ho patito alcuni infortuni e non sono più riuscito ad avere quella continuità di rendimento. Ora punto senz’altro a tornare su quei livelli”.
La passione per il tennis nacque all’età di 5 anni con le prime palle tirate contro il muro del circolo di Pianezza, che Alessandro frequentava con il papà e il fratello. I due allenamenti settimanali diventarono tre, poi quattro, infine quotidiani. “La svolta della mia vita sportiva avvenne nel 2006, quando la Federazione mi prese nel centro tecnico di Tirrenia. Ero ancora piccolo e la scelta di andare via da casa mi spaventava un po’, ma era l’unica strada per inseguire il sogno del professionismo. Se tornassi indietro rifarei la stessa scelta, anzi, devo ringraziare la FIT per avermi dato questa possibilità”.
Ad Alessandro Colella piace la vita del tennista; viaggiare non gli pesa più di tanto e le soddisfazioni compensano ampiamente i sacrifici. “Come in tutte le cose ci sono pro e contro, l’importante è divertirsi e in questo vincere aiuta ovviamente moltissimo. Giro il mondo da quando ho 10 anni; ho conosciuto posti e persone e ho anche imparato un buon inglese. Penso che la mia vita sarà questa almeno per altri due o tre anni, è questo il tempo che mi voglio concedere per diventare un vero giocatore di tennis”.