24 gennaio 2014 • Serie TV, Serie UK, Vetrina Cinema •
Summary:
Ci sono treni che passano una volta sola nella vita, mentre ce ne sono altri che passano continuamente e ti sconvolgono la vita giorno dopo giorno. Uno di questi è sicuramente quello delle The 7:39 che vede coinvolti David Morrissey (The walking dead) e Sherindan Smith (Mrs Biggs), rispettivamente nei panni di Carl Matthews e Sally Thorn nella miniserie inglese andata in onda il 6 e il 7 gennaio su BBC One.
Carl è un uomo gentile, triste, solo e insoddisfatto del lavoro che fa e della sua vita monotona e abitudinaria. Marito e padre di due figli, da dodici anni prende, infatti, lo stesso treno per recarsi sul posto di lavoro. Sally, invece, è da poco entrata nel mondo dei pendolari. Si è lasciata alle spalle un matrimonio finito male, lavora in un centro benessere ed è in procinto, nonostante le proprie insicurezze, di compiere il grande passo con il suo fidanzato, uomo così perfetto da stancare la donna.
Le due vite si incroceranno quando Carl, così frustrato del suo modo di vivere, avrà un pesante litigio verbale sul treno con la donna, rea di essersi seduta sul “suo” posto. L’accaduto turberà così profondamente l’uomo che, quando rivede la donna, decide di porgerle le proprie scuse. Conoscendosi sul treno, a poco a poco, scopriranno di avere molto in comune, oltre che prendere lo stesso treno alle 7:39. Tra i due nascerà una forte affinità, dettata dal fatto che Carl e Sally nascondono entrambi le stesse paure. Si sentono non appagati della vita che conducono, non sono pienamente soddisfatti dei loro rapporti con i partner e, soprattutto, sono stufi dell’ordinario. Sally rappresenta per Carl quello che cercava: una ventata di novità in una vita che sembrava essere diventata troppo insulsa. Sicuramente vedere David Morrissey passare dall’interpretare il folle, crudele e spietato Governatore di The Walking dead ad un uomo tranquillo, pieno di insicurezze, passionale, romantico e afflitto da pene d’amore fa un certo effetto, eppure l’attore è riuscito a rendere credibilissimo il suo personaggio. Anche l’interpretazione della Smith è qualcosa di ammirevole. La miniserie ha sì qualche imperfezione, però risulta un prodotto garbato, soft, affascinante e godibile.
David Morrissey e Sherindan Smith in una scena di 7:39
Il treno è da sempre stato utilizzato come metafora di vita, come un simbolo di mutamento e come un qualcosa che ti può stravolgere del tutto l’esistenza salendo a bordo e la serie rende benissimo l’idea. Il genere è drammatico e romantico. Affronta le tematiche toccanti della monotonia della vita e delle nostre paure di fronte ai cambiamenti, al sistemarsi, a crearsi un qualcosa di stabile che duri una vita e a prendere una decisione permanente. Gli spettatori tendono ad empatizzare molto con i protagonisti. Chiunque, prima o poi, potrebbe trovarsi in una situazione analoga a quella di Carl o Sally e sarebbe costretto a scegliere tra l’apprezzare la vita di tutti i giorni, piacevole ma che può risultare noiosa a lungo andare, o gettarsi in una nuova, ma pericolosa, avventura.
The 7:39 porta la firma di David Nicholls, già sceneggiatore di One Day. La miniserie è un buon prodotto, impreziosito dalle ottime performance di Morrissey e Smith. Tuttavia, se proprio dobbiamo trovare una pecca è il finale, senza spoilerare nulla, diciamo soltanto che sembra realizzato un po’ troppo alla leggera e in maniera sbrigativa. I presupposti mostrati durante la prima parte meritavano qualcosa di più. Ma, nel complesso, lo show merita.
Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net
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