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The Avengers – Recensione

Creato il 15 luglio 2012 da Fant @fantasyitaliano

Ok, ora basta. Tutte le volte che salta fuori The Avengers in una discussione, finisce che chi lo critica – di solito io —  viene preso per scemo. Ora, da quando la cultura Nerd è uscita dai garage ed ha conquistato le strade, tutti si sentono in diritto di farti notare che hai la puzza sotto il naso perché un film che ha unito critica e pubblico come The Avengers, solo a te non è piaciuto e gne gne gne.

E certo, dico io. Fa pena.

Allora mi si guarda con occhi compassionevoli, “tanto questa gente non impara mai” sembrano dire.

E no, non è che io rifiuti l’idea del film coi supereroi eh, anzi. Spiderman 2 è piaciuto anche a me e c’è quell’altra saga, quella del pipistrello con la voce roca tipo Rorschach, diretta dal regista di quel tentativo malriuscito di imitazione di Matrix (leggasi Inception), che è semplicemente straordinaria. E quindi non sono io che non riesco a capire i film con i supereroi, né mi trovo totalmente estraneo alla cultura fumettistica.

Verrò al punto.

Recensione di The Avengers

The Avengers ha una trama superficiale, piena di buchi logici, povera di motivazioni per la maggior parte dei protagonisti. Nel complesso siamo sul livello di un episodio nemmeno troppo riuscito dei Power Rangers, con i cattivi che indossano buffe maschere (per fare capire che sono alieni), e i buoni che fanno acrobazie dubbie e combattono facendo le moine a favor di camera. I buoni hanno i loro bravi dissidi, ma poi uniscono le forze per sconfiggere i cattivissimi che non erano poi tutta questa minaccia a pensarci bene.

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Io non la volevo scrivere questa recensione

In compenso, tutto sembra progettato a tavolino per attrarre e confortare lo spettatore medio, una trovata di marketing più che un film. Nessun dilemma morale per i protagonisti e tanta ironia che se mia nonna fosse viva riderebbe un sacco e si rovescerebbe la tazzina di the addosso.

I protagonisti passano la maggior parte del tempo a parlare e litigare tra loro (a volte le due cose assieme), momenti forzatissimi, con incontri random, in cui Whedon inserisce le solite battute reperite sotto la voce Badass di Mymovies.it; la storia non va avanti e non si approfondiscono le motivazioni dei personaggi. Affascina lovecraftianamente pensare che questo film sia reputato uno dei migliori film di sempre, almeno quanto sottrae stima all’umanità sapere che molti lo paragonino (a volte anche solo un paragone può essere offensivo) a The Dark Knight (vedi sopra).

Facendo un esame autoptico-comparativo delle due pellicole, si evince che:

  • Il cavaliere oscuro ha uno dei migliori Villain (non semplicemente cattivo monodimensionale) di sempre. Attore, sceneggiatura e psicofarmaci aggiungono tanto al personaggio del fumetto, facendo passare Jack Nicholson per un sano di mente, segno evidente della qualità rara del film di Nolan. Il Joker di Ledger è il tipico personaggio  che se avessi visto il film da bambino ti avrebbe tolto il sonno.
  • The Avengers ha… Loki, un tizio che non sa bene quello che vuole, che fa invadere la terra quasi per caso e così epico che viene schiantato e sbatacchiato per terra, manco fosse Duffy Duck (ecco a chi si ispira Whedon!) verso fine pellicola. Tra l’altro aggiungo che in Thor, la caratterizzazione psicologica di Loki era molto più riuscita, nonostante il film non brillasse certo da nessun punto di vista. Ma infondo c’era solo qualche millennio di letteratura vichinga alle spalle  a cui ispirarsi, può capitare a tutti di sbagliarsi.
  • La trama di The Avengers è così lineare da assomigliare ad un episodio dei Power Rangers ( ma forse l’ho già detto). Mancavano solo le mossette e le acrobazie in aria… no, un minuto… c’erano pure quelle… Debbo fuggire, Megazord, vieni a  me!
  • Magari Shyamalan aveva prenotato tutti i colpi di scena in vista del suo nuovo film, questo noi non possiamo saperlo, ma non sarebbe costato molto inserirci un twist in più verso la fine, così, tanto per togliere quella sgradevole sensazione di film in serie? A quanto pare, Whedon è diventato uno dei migliori registi-sceneggiatori-dark lord di sempre, sono certo che se si impegna ce la può fare anche lui.

Ma come, non hai capito, direte voi, questo è un film orientato sull’azione e sui protagonisti (un po’ come il Trono di Spade, insomma), la trama non conta un tubo. Sì, perfetto, ma non mi venite a dire che Black Widow e l’Arciere (credo si chiami Legolas, ma non ne sono sicuro) sono personaggi riusciti, pluridimensionali, complessi. E rappresentano circa il 50% del party di super-macchiette, se togliamo Hulk che non parla, perché è una minoranza razziale sia quando è trasformato che quando è normale…

Aggiungete che, come vuole il demone populista che sembra essersi impossessato di ogni sceneggiatore, i politici sono raffigurati come imbecilli che parlano solo attraverso gli schermi televisivi e, di fronte ad una minaccia, non trovano di meglio da fare che nuclearizzare un po’ il pianeta (inserire a caso la citazione di una fonte filmica apocalittica). Gli eroi sono buoni buonissimi e per fortuna che ci sono loro a salvarci dai cattivi; mentre i cittadini sono degli idioti assoluti buoni solo a farsi massacrare da qualche specie aliena.

Il Cavaliere Oscuro dava semplicemente una visione profonda del potere (in un film d’intrattenimento perbacco!), portando alla luce il lato oscuro dei personaggi, parlandoci con cognizione di causa e senza pedanteria di cose come etica, realpolitik e dell’abbandono estivo dei cani; non si limitava a creare una razza aliena a caso e spedirla, perché sì, a fare un po’ di casino a New York (anche qui, la fonte di ispirazione sarà Mazinga Z; mentre Nolan si ispira a Dickens per i suoi film, l’ignorantone).

Per il resto gli effetti speciali ci sono in entrambe le pellicole, le esplosioni pure; ed è ovvio che questo è  tutto ciò che – secondo chi produce questo tipo di film — interessa ed interesserà mai agli spettatori, trama o non trama, profondità o superficialità.

The Avengers, film da evitare se si hanno più di 14 anni.


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