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The heart of TARZANOPOLI

Da Taibaibai
C'era una volta, in un luogo molto lontano, una cittadina conosciuta con il nome di Tarzanopoli. Un termine che discendeva dagli antichi vichinghi approdati in queste sfarzose terre, vittime di violenti ed irrimediabili pruriti anali. Questa è l'allegra comunità di Tarzanopoli, una cittadina semplice, appassionata di cose belle, dell'aria salubre, disseminatrice d'amore, una cittadina fatta di gente per bene, equilibrata, una comunità che si riunisce ogni sera in ristoranti raffinati a gustare le succulenti specialità tradizionali come le interiora di pesce o gli escrementi di bovino invecchiato. le giornate passavano così nella gioiosa Tarzanopoli, tra gioiosi atti vandalici e passatempi salutari come ad esempio la passione sfrenata per la famosissima squadra di calcio fiorentino, ovvero "Il Sacro Ordine Dei Martiri Siberiani", nome redatto in memoria degli antichi eroi leggendari morti per la patria nelle numerosissime battaglie contro la legalità nell'illegalità, gli stessi eroi che furono anche santificati al fine di poter osservare dall'alto il loro impeccabile operato, in loro onore furono costruite delle statue per poter tramandare ai posteri il gigantesco valore etico e morale di codeste anime edilliache. Nella pacifista e democratica Tarzanopoli i raduni cittadini non potevano esser svolti senza la giustissima e sacrosanta "Pizzica Di Santo Vichingo", che consisteva nel donare una monetina in onore dei martiri siberiani. I luoghi di aggregazione venivan caratterizzati dalle numerosissime ed efficientissime infrastrutture cementificate mattone su mattone dal famosissimo sindaco icona di Tarzanopoli, ovvero Don Cartone da Barcellona, un uomo vero, un uomo con la "I" maiuscola, un sindaco che non si permetterebbe mai di scendere a patti con la criminalità organizzata per insabbiare i loro numerosissimi Racket e che non scaricherebbe mai l'immondizia del territorio in oscure e misteriose discariche sotterranee, un uomo per bene, un sindaco che tiene molto all'incolumità dei propri concittadini, difendendo la propria cittadina da ogni minaccia, persino dall'eccesso di democrazia, che come si sa.. rappresenta sempre e comunque una minaccia. Nato e cresciuto a Tarzanopoli, Don Cartone da Barcellona non poté fare a meno di concentrare tutti i fondi e tutta la manodopera cittadina in un unico e solo punto, ovvero in piazza San Matteo, luogo situato al centro della cittadina e che solo casualmente risulta essere il suo luogo di residenza. Le giornate passavano in fretta a Tarzanopoli, tra un casuale incidente stradale per banchina cedevole e fondo dissestato nell'egregia piazza San Matteo e l'inavvertita accensione dei subufer sotto l'uscita dell'autostrada che porta alla rotatoria di Parco Pio Lotito II da Aquilonia che causa una inevitabile morte bianca risarcita con un'utilissima commemorazione. [Continua..]

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