L’ultimo weekend abbiamo avuto voglia di scoprire e provare posti nuovi e sono state piacevoli scoperte che ci hanno regalato due giorni pieni di allegria, felicità e relax. Niente di meglio per ripartire carichi di energia positiva al lunedì! Presto ve lo racconto, intanto vi elenco cosa mi è piaciuto di più leggere durante la scorsa settimana. Letture come sempre fra quanto scritto da noi italiani sparsi nei cinque continenti! Ecco i mie post preferiti, tanti questa settimana, in ordine di uscita:
♣ “Conversazioni con Madame Dissout: La guerra” del blog “La tana africana” dalla Costa D’Avorio
Un articolo duro e difficile da leggere, soprattutto per una mamma. Racconti che non si vorrebbero mai sentire e che, a volte, si fa finta di non sentire perché sembrano cose così lontane dalla nostra civiltà. Una donna africana che ha visto la guerra racconta all’autrice cosa è successo poco tempo prima in quella città in cui ora vive, in quelle strade in cui passa giornalmente. Parole devastanti da digerire. Ma che è giusto ascoltare e far conoscere. Parole fra cui trovare anche un dignitoso senso di fierezza. Scrive l’autrice:
“Le leggi addosso la necessità di imparare a fidarsi solo di se stessa e a contare solo sulle sue capacità e possibilità. Le leggi il disincanto, la delusione, l’orgoglio dello sdegno. Le leggi la fierezza del rifiuto. Ed in mezzo a tutto l’orrore che ti ha raccontato, è una cosa bellissima da preservare.”
♣ “Shutdown” del blog “Cappuccino e Baguette” dalla Francia
Un articolo su un mese trascorso completamente lontano dal mondo del web. Un mese in cui l’autrice dice di essersi fatta un regalo:
“Quello di condividere meno ed assaporare di più. Mi sono concessa il lusso del rimandare. Perché il sole, il mare ed un picnic invece non aspettano.
Quello di raccogliere ricordi senza l’obbligo di trasformarli in immagini e parole. Stamparli solo nel cuore e nella mente.”
Ne nasce una riflessione su quello che sta diventando un problema dei nostri tempi: non vivere più appieno la vita reale per la forte necessità di condividerla attraverso il web. Godersi meno le cose che ci circondano per tenere gli occhi abbassati continuamente sullo Smartphone. Dimenticarsi delle persone che abbiamo intorno per rimanere in costante contatto con quelle della vita virtuale.
♣ “Il Letargo” del blog “Smila Blomma in UK” dall’Inghilterra
Uno spaccato di vita lungo un mese raccontato, mi sembra, con una nota di malessere. Scrive l’autrice:
“Ho viaggiato due volte tra qui e l’Italia, riuscendo a mancare le giornate di sole in entrambe le nazioni. Vivo così da diverse settimane sotto un cielo plumbeo che non mi aiuta a prendere lo slancio necessario a riattivarmi dopo l’inverno. Questa primavera di rinascita tarda e mi sento come in uno strano limbo nel quale le cose che accadono mi sembra di vederle da dietro un vetro, senza poterci mettere mano, senza contribuirvi.”
Malessere non solo per il grigiore del cielo, ma anche per un compleanno in solitudine, per un constatare di nuovo la lentezza della burocrazia del Belpaese, per chi è ancora italiano per diritto, ma non vuole più esserlo. Mi sembra il modo di scrivere di chi si sente ancora in uno stato di transito e non è realmente né in Italia né nel paese d’adozione. Di chi non si sente a casa in nessuno dei due posti. Di chi sente la solitudine. Di chi, come ci dice l’autrice, non ha ben chiaro dove sta andando.
♣ “May is just a month” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
Uno di quegli articoli di cui riporterei ogni singola frase. Un post brevissimo, ma molto intenso. Com’è stato il mese di Maggio dell’autrice:
“Tre giorni alla fine di Maggio. Lo accuso da quando è iniziato ma lui è solo un tempo che mi contiene, c’ero io dentro questi ventotto giorni. Stasera ci ripenso e mi ritorna la sua intensità, giorni ore minuti secondi densi e profondi come una galassia di cioccolato, struggenti e distruggenti come una canzone dei Nirvana o una risposta sbagliata.”
Anche una dichiarazione d’amore per l’ennesima volta per la sua città d’adozione. Mi è impossibile non fare confronti con il post di prima a ribadire il fatto che, riuscire a sentirsi a proprio agio nel luogo dove si va a vivere, facilita moltissimo la vita da espatriata.
♣ “Con le migliori intenzioni” del blog “Alice Blossom” da Londra
Un post breve che ci parla velatamente di cose del passato che non si possono perdonare, di un rapporto difficile e di regali da fare con il cuore anche quando non è possibile dimenticare. Di occasioni che potrebbero essere mancate, ma che possono essere colte con la volontà dei sentimenti, lasciando per un attimo da parte la ragione. Scrive l’autrice:
“Non si può cancellare il passato, perdonare. Si possono fare regali che nascono dal cuore, però. Ed è quello che ha detto mio padre mentre mi salutava, un istante prima che entrassi in macchina. “Mi hai fatto un grande regalo” ”
♣ “Mamma, perché piangi?” del blog “A modo mio” dagli “Stati Uniti
L’autrice ha appena dato alla luce il suo bimbo in suolo americano e la madre l’ha raggiunta per aiutarla e godersi il nuovo nipotino. Passano sempre troppo rapidi i giorni delle visite dei nostri cari per noi expat. Soprattutto in un momento delicato come quello post parto. E’ bellissimo quando, dopo tanto tempo in cui siamo state solo mamme, torniamo ad essere per un po’ figlie. Perché difficilmente qualcuno può farci sentire più coccolate e amate di una mamma premurosa. Scrive l’autrice:
“Mi ha ascoltata, spronata, motivata, elogiata. Soprattutto ha condiviso. Tutto. Ho potuto metterle tra le braccia il nostro bambino appena nato, continuando così quel circolo iniziato da lei e papà con noi. Quale immensa tenerezza.”
♣ “Di una sera a Glen Etive” sempre del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
Un altro post della stessa autrice che trovo ultimamente particolarmente e magnificamente ispirata. Qui ci racconta di un weekend in tenda in mezzo alla natura. Di quanto questo modo di vivere il fine settimana le serva per affrontare ogni lunedì in cui si trova a vivere una vita molto diversa. Trovo sempre affascinante quando una stessa persona anima vite differenti ed opposte. Scrive:
” È bellissimo qui. Si allungano un po’ le ombre mentre restiamo vicino al fuoco, porto ancora il suo odore nei capelli, lo custodisco per ricordarmi di quando ero un animale selvatico nel mezzo della valle vicino al fiume invece della donna in tacchi alti in cui ogni lunedì mi devo reincarnare.”
Vi auguro una buona lettura. Questa settimana pubblicherò anche la mia prima “Micro Intervista” a un “blog” italiano nel mondo!