Magazine Cultura

Top Ten 2010 — Andrea Fornasiero

Creato il 31 marzo 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

ANDREA FORNASIERO
www.film.tv.it

 

Top Ten 2010 — Andrea Fornasiero> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="219" alt="Top Ten 2010 Andrea Fornasiero >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-28069" />1) Wil­son di Daniel Clo­wes (Coco­nino Press–Fan­dango)
Per la prima volta Clo­wes rea­lizza un vero gra­phic novel, ossia non rac­co­glie in volume un fumetto già seria­liz­zato. E quasi per pro­vo­ca­zione rea­lizza un testo che pare pro­prio una rac­colta di stri­sce, epi­sodi della vita di un pro­ta­go­ni­sta mito­mane e represso iso­lati tra le ellissi, tanto più amari e pate­tici quanto cari­ca­tu­rali. Un satira dolo­rosa e impareggiabile.

2) Scott Pil­grim # 1– 6 di Bryan Lee O’Malley (Riz­zoli Lizard)
La saga di Scott Pil­grim è un impo­nente cor­pus dove, senza cadute, dia­lo­gano il fumetto ame­ri­cano e il manga con la cul­tura a 8 bit e la musica indie. Un’operazione di sin­cre­ti­smo capace di non per­dere per strada il romanzo for­ma­zione della gene­ra­zione nintendo/x-men/smashing pum­p­kins e dotata di invi­dia­bili tempi comici e di un’inarrestabile catena di folli trovate.

3) Pla­ne­tary – Archeo­lo­gia Spa­zio­tem­po­rale di War­ren Ellis e John Cas­sa­day (Magic Press)
Giunge al capo­li­nea quello che è forse il capo­la­voro di War­ren Ellis, un fumetto sull’archeologia dell’immaginario (a fumetti per lo più) e un inno inso­li­ta­mente otti­mi­sta nei con­fronti delle infi­nite pos­si­bi­lità della scienza. Cas­sa­day ci mette un sense of won­der pres­so­ché impa­reg­gia­bile e se una man­ciata di volte pecca, facendo uso di sfondi foto­gra­fici, lo splen­dore è tale che lo si perdona.

4) Gaza 1956 di Joe Sacco (Mon­da­dori)
Il comics jour­na­lism si fa inda­gine sto­rica e Sacco applica la sua con­sueta atten­zione al rispetto delle fonti per rico­struire i tra­gici e lon­tani fatti del 1956, in gran parte dimen­ti­cati dagli stessi pale­sti­nesi. Un’operazione impos­si­bile e pro­prio per que­sto pre­ziosa, per­ché il monito a non dimen­ti­care non può valere solo per gli ebrei e anche il sonno della memo­ria genera mostri.

5) Chew 1 e 2 di John Lay­man, Rob Guil­lory (Bao)
Una con­ti­nua a sor­presa, a par­tire dalla fan­ta­sti­ca­mente assurda pre­messa di un mondo dove il pollo è più ille­gale della droga, forse per via di una cospi­ra­zione aliena, fino ai per­so­naggi messi in campo e alle loro iper­bo­li­che e iper­ci­ne­ti­che avven­ture. Irre­si­sti­bil­mente disgustoso.

Top Ten 2010 — Andrea Fornasiero> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="218" alt="Top Ten 2010 Andrea Fornasiero >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-28070" />6) Kle­z­mer vol 1 di Joann Sfar (Riz­zoli Lizard)
Il fumetto musi­cale è pos­si­bile e Sfar lo ela­bora in un coz­zare di colori anti­rea­li­stici e figure varia­mente schiz­zate o trat­teg­giate, un ritmo visivo degno di Len Lye che si arti­cola in una sto­ria dove i per­so­naggi sanno espri­mere in pochi scambi di bat­tute la loro welt­an­schaaung. Genio e intel­li­genza impie­gati a ritro­vare una più genuina iden­tità ebraica.

7) Cin­que­mila chi­lo­me­tri al secondo di Manuele Fior (Coco­nino Press-Fandango)
Una sto­ria (o meglio tre) d’amore rico­struita per epi­sodi di incon­tri, abban­doni, distanze e ritro­va­menti, in un’elaborazione gra­fica che iden­ti­fica imme­dia­ta­mente il calore emo­tivo di luo­ghi e tempi diversi. Malin­co­nico ma meno nostal­gico di quanto appare, il volume di Fior si arti­cola secondo un gusto da cinema d’autore euro­peo, però con pari dignità e senza sem­brarne un figlio minore.

8) Yeti di Ales­san­dro Tota (Coco­nino Press-Fandango)
L’indecisione di una ragazza che non sa cosa fare di sé a Parigi (come nell’ottimo Gatti neri, cani bian­chi di Vanna Vinci) è qui fil­trata dall’enigmatico e tenero Yeti, grosso, gla­bro, molto molto rosa e capace di dire solo Gnù. La pro­spet­tiva naïf cela in realtà uno sguardo acuto e disin­can­tato sulla con­fu­sione dei gio­vani bor­ghesi e sulla vita in un grande città.

9) The Unw­rit­ten di Mike Carey, Peter Gross (Pla­neta De Ago­stini)
Gli autori di Luci­fer si ritro­vano per un fumetto meta­let­te­ra­rio incen­trato su come le sto­rie e i miti inner­vino anche il nostro mondo moderno. L’avventura di un ragazzo, che forse è un per­so­nag­gio, è avvin­cente come i migliori hor­ror fan­tasy e incor­ni­cia, legan­dole tra loro, colte rifles­sioni sulla let­te­ra­tura, il tutto con uno sto­ry­tel­ling invidiabile.

10) Igni­tion city vol 1 di War­ren Ellis e Gian­luca Paglia­rani (BD edi­zioni)
Ellis scrive un mistery tra la sci-fi e Dead­wood ed evita nei per­so­naggi i manie­ri­smi che qua e là si avver­tono nelle altre sue pro­du­zioni per la Ava­tar. A fare la dif­fe­renza è però Paglia­rani: sem­pli­ce­mente una rive­la­zione per il det­ta­glio dar­ro­wiano dell’ambientazione, capace di dare vita a una sorta di rug­gi­noso Far West pro­to­fu­tu­ri­stico, popo­lato dei deca­duti eroi pulp del fumetto anni 30.

 

MENZIONE STORICA

 

Top Ten 2010 — Andrea Fornasiero> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="212" alt="Top Ten 2010 Andrea Fornasiero >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-28071" />1) Cere­bus: Alta società di Dave Sim (Black Vel­vet)
Un’edizione ita­liana di quest’opera semi­nale si atten­deva così tanto da farne una leg­genda. Meritatamente.

2) Mar­vel Omni­bus Capi­tan Ame­rica: La morte del sogno di Ed Bru­ba­ker, Steve Emp­ting (Panini comics)
Bru­ba­ker prende in mano la serie di Capi­tan Ame­rica e fa di uno tra i più sgar­gianti eroi mar­vel una sorta di spia in lotta con­tro cor­po­ra­zioni intoc­ca­bili e intri­ghi tes­suti nell’ombra, il tutto accom­pa­gnato dal dise­gno rea­li­stico e spesso cupo di Epting. Di fronte all’era di Bush Jr. i più puri ideali ame­ri­cani pos­sono solo morire.

3) Nes­suno mi farà del male di Gia­como Monti (Cani­cola)
Volume pre­zioso che salva dall’oblio della nic­chia degli anto­lo­gici un’opera molto ori­gi­nale, tra il mini­ma­li­smo – anche gra­fico – e l’allegoria della para­noia che per­vade la nostra società. Sim­bo­lico, cru­dele e quo­ti­diano, il lavoro di Monti, con que­sta seconda uscita, si è gua­da­gnato anche la pos­si­bi­lità di arri­vare sul grande schermo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :