Giuseppe Catalano, 69 anni, arrestato nell'estate 2010 a Torino con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso nell'ambito delle inchieste 'Criminè e 'Minotaurò sulla presenza della 'ndrangheta in Piemonte, si è ucciso nel pomeriggio gettandosi dal balcone di casa, a Volvera (Torino), dove si trovava agli arresti domiciliari per motivi di salute.
Secondo gli investigatori, Catalano, che era titolare di un bar a Torino, era uno dei più importanti boss della 'ndrangheta in Piemonte.
Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torino nell'inchiesta 'Minotaurò, Catalano è indicato come il capo della locale ndrina dei sidernesi a Torino, nonchè il capo della 'criminè, il braccio violento della 'ndrangheta in Piemonte.
Recentemente, nel corso di un'udienza del dibattimento in cui era imputato con altre tre persone, aveva ammesso la sua appartenenza alla 'ndrangheta e aveva detto che se ne sarebbe dissociato.
Oggi Catalano si trovava nella sua abitazione, una villetta di Volvera, insieme alla figlia, a cui ha detto di voler uscire per prendere un pò d'aria.
Una volta sul terrazzo del primo piano, però, si è gettato nel vuoto.
Soccorso dalle ambulanze del 118, è morto dopo l'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale San Luigi di Orbassano
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