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Soffice, carnoso e dolcissimo, il frutto del cachi simboleggia l'autunno, stagione “di passaggio” responsabile spesso di spossatezza e stress psicofisico; grazie agli interessanti valori nutrizionali e alle proprietà correlate, il cachi rappresenta un ottimo espediente per iniziare al meglio l'autunno.
Anzitutto i cachi sono considerati molto energetici: a tal proposito sono indicati a bambini, anziani e agli amanti dello sport. Inoltre, i frutti vantano proprietà lassative, diuretiche ed epatoprotettive.
Non poteva non essere figlio mio, se topino anche non fosse amante di questo frutto eccezionale!!
Devo però confessarvi che topino è stato avvicinato al cachi con inganno: questo frutto gliel'ho spacciato per una mela arancione...ovviamente parlo del tipo vanigliato che si può facilmente sbucciare e presentare tagliato a spicchi.
Ma ciò che conta è il risultato: ora anche lui assapora questa delizia con grande gioia della mamma!!
Ma prima di passare alla ricetta, vi lascio qualche piccola informazione aggiuntiva sul cachi:
***
Studiando le tabelle dei valori nutrizionali di diversi frutti, i cachi non rientrano certo tra quelli a basso tenore calorico!!
Tra i sali minerali, il primato spetta sicuramente al potassio, minerale che conferisce al cachi le spiccate proprietà diuretiche. Oltre al potassio, si ricordano anche il fosforo, il magnesio, il calcio ed il sodio; solo in tracce si ritrova il selenio ed il manganese.
Considerevole pure la quantità di vitamina C: è bene sottolineare che la quantità di acido ascorbico varia in funzione del grado di maturazione del frutto.
Il cachi è ricco anche di beta-carotene.
Il cachi acerbo è miniera di tannini, ai quali sono ascritte le note proprietà astringenti: la tipica percezione di avere la “bocca legata”
(o come da mio dialetto: "allappa" !!)
è dovuta proprio alla componente tannica. Durante la maturazione, la quantità di tannini si riduce fortemente, viceversa, gli zuccheri (fruttosio e glucosio) aumentano.
Il cachi (o kaki) è divenuto simbolo di pace nel secondo dopoguerra: infatti, solo pochi di questi alberi sopravvissero coraggiosamente alla devastante esplosione atomica di Nagasaki.
In Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù, riferite sostanzialmente alla dolcezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, all'impiego decorativo delle sue foglie, al fuoco prodotto dall'ardore dei suoi rami, alla possibilità data agli uccelli di nidificare tra i rami, ed alla sagoma ombreggiata creata dall'imponente albero.
Attualmente, il cachi è il frutto più colorato che simboleggia l'autunno. Tra i vari nomignoli con i quali viene ricordato il cachi, non può mancare “Mela d'Oriente” (essendo tipico dei paesi orientali) e “loto del Giappone”.
(vedi che non ho sbagliato poi tanto a spacciarlo per una mela arancione!!!!)
Inoltre, fu definito in passato “cibo degli dei”, per merito del suo sapore dolcissimo e - è il caso di dirlo - unico ed originale.
Il cachi va consumato dopo la maturazione completa: la polpa, flaccida e gelatinosa, può esser mangiata con un cucchiaio, oppure può essere utilizzata per la realizzazione di centrifughe di frutta, marmellate, macedonie e per insaporire yogurt.
In Giappone, il cachi è l'ingrediente principe per la preparazione di alcuni vini, oltre a prestarsi per la realizzazione del sakè.
Come accennato, il cachi è un frutto piuttosto energetico per la cospicua quantità di zuccheri: a rigor di ciò, il consumo di cachi è sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport.
Il frutto del cachi dovrebbe essere consumato crudo: in questo modo, viene garantito un buon apporto in termini di vitamine e sali minerali, beneficiando del buon effetto vitaminizzante e rimineralizzante.
Per la presenza del potassio, il cachi è considerato un buon diuretico e depurativo, mentre il cospicuo contenuto in fibre rende il frutto un ottimo rimedio naturale contro la stitichezza (proprietà lassative).
Il cachi è consigliato anche in caso di disturbi epatici (virtù epatoprotettrici), emorragie (virtù astringenti ed emostatiche dei frutti immaturi) o cure antibiotiche responsabili di una compromissione della flora intestinale.
Ottimo rimedio naturale contro lo stress, il cachi è raccomandato anche in caso di stanchezza ed astenia.
Da ultimo, il cachi esercita un'importante attività protettiva nei confronti di milza, pancreas, stomaco ed intestino tenue.
Esiste anche un'altra varietà, chiamati cachi vaniglia, che hanno una polpa soda e croccante simile a quella delle mele. Sono più pratici da mangiare (basta sbucciarli e tagliarli a fette, senza il rischio di sporcarsi), e leggermente meno dolci.
da "MyPersonalTrainer"
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Passiamo ora al dolce che vi presento oggi; un dolce dalla preparazione veloce, che non richiede montature varie o attenzioni particolari
Torta ai cachi
Ingredienti:
200 gr di farina di soia50 gr di fecola di patate180 gr di zucchero60 gr di cacao amaro100 gr di olio di semi vari250 ml di latte di soia vanigliato1 bustina di lievito per dolci3 cachi vanigliaPer la decorazione: 1 cachi vanigliatozucchero a velo
Procedimento:
In una ciotola mescolare dapprima i liquidi con una frusta a mano, quindi unire poco a lla volta le polveri; mescolare bene per evitare la formazione di grumi.
Lavare accuratamente i cacki, privarli del picciolo e tagliarli a fette non troppo spesse.(se preferite, potete anche privarli della buccia)
Unire le fette all'impasto, mescolare tutto insieme e versare nella tortiera ricoperta da carta da forno (bagnata e ben strizzata).
Infornare a 180°C per 30-35 minuti.
Quando il dolce sarà freddo, sormare e decorare con lo zucchero a velo e il cahi vanigliato.
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