La torta con l’erba madre (maresina, erba amara, daniel, o artemisia) è un dolce tipico della gastronomia Veronese antico quanto il Nadalin, modesto ed economico in quanto le uova, lo zucchero e la farina che tutti hanno in casa si arricchiscono di questa erba dal sapore molto particolare che cresce spontanea sulle nostre colline.
La mia stupefacente consuocera Luisanna, appassionata come me di cucina, coltiva in vaso sul balcone questa erba amarognola quasi obsoleta e di recente se ne è servita per preparare una fantastica torta “amarcord”.
Si unisce, sempre mescolando con la frusta, 1 tazza di olio di semi e poi 150 gr di farina 00 e 50 gr di frumina (oppure di fecola), la buccia grattugiata di 1 limone, 1 bustina scarsa di lievito per dolci, 1 pizzico di sale, 3 manciate di erba madre tritata e tanto latte quanto ne occorre per ottenere un impasto fluido ma consistente.
Infine si aggiungono i 3 albumi montati a neve mescolando delicatamente.
Si versa il composto in uno stampo rettangolare da plum cake imburrato e infarinato e si inforna a 180 gradi per circa 40 minuti (è sempre meglio fare la validissima prova stecchino).
Si sforna, si fa raffreddare e si serve a fette cosparsa di zucchero a velo.
La denominazione “erba madre” deriva dall’abitudine antica di introdurre l’artemisia nella dieta delle puerpere. Pare favorisca la micro circolazione sanguigna.
Oltre alla torta, nel Veneto si fa anche il “tortel”, a metà tra una frittella e un’omelette, sia dolce che salato e in genere si serve a merenda.
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