Torta di zucchine: promossa a pieni voti
Uno dei miei riti in vacanza è andare al camion del signor Giovanni a prendere la frutta. Tutti gli anni, (nei giorni dispari!) Giovanni è qui con il suo carico di colori, profumi e sapori e con le sue chiacchiere.Sì perchè da Giovanni si va anche per parlare, ma non tutti lo sanno.
Come si può resistere alla frutta e alla verdura di Giovanni?
E' da questo che si distinguono i nuovi arrivati. Non è solo il colore bianchiccio della pelle (a volte poi qualcuno bara, e arriva già abbronzato), ma soprattutto per l'atteggiamento durante l'attesa: il piede che batte sul selciato, l'occhio che passa veloce dalle persone all'orologio nel continuo contare "quanto manca" e a volte, nei casi più gravi nello sbuffare quando ci si dilunga troppo nella spesa e nelle chiacchiere.E' interessante incontrarsi la volta successiva e notare i cambiamenti. Al colore della pelle più scuro si aggiunge il sorriso, il "Salve! Buongiorno! Allora com'era l'insalata di cipolle? E le pesche erano dolci?" Si parla, si ride, ci si scambia ricette ... e si guarda con aria di accondiscendenza i nuovi arrvati, aspettando il prossimo turno per vederli partecipare con il loro carico di esperienze.La torta di zucchine della signora Caterina
Questa ricetta me l'ha raccontata la signora Caterina, che essendo qui al nord della Sardegna, ci tiene a precisare "sarda di Cagliari sono, si capisce dall'accento vero?" Il camion di Giovanni si ferma davanti a casa sua e lei esce, si appoggia al camion e guarda. Ogni tanto interviene. Il suo sguardo severo passa in rassegna tutti e si sofferma soprattutto sui nuovi. Non le piacciono e si vede.
Ha l'aria di una donna che na ha viste passare tante, ma non per questo si arrende, al contrario. Ha i capelli grigi, il piglio deciso, lo sguardo scuro e duro.
Però basta un sorriso e una domanda e lei racconta. Storie e ricette.
"Belline 'ste zucchine piccine piccine, Che posso farci però?" E la guardo con la coda dell'occhio, da come guardava le zucchine sono sicura che le ho dato il "la".
Lei solleva il sopracciglio sinistro, fa spallucce e guardando le zucchine mi risponde con aria di sufficienza
"Io ci faccio la frittata".
"Ah, cipolle, zucchine e uova".
Ecco gli occhi si illuminano e si ingrandiscono, gira la testa e mi guarda, finalmente, negli occhi
"Nooooo, la MIA frittata di zucchine."
"Ah, E com'è mi racconti"
Si parte dal taglio a tocchetti della zucchina ("Ma tu lo sai cos'è il taglio a tocchetti?" "Mah, non so mi spieghi" "A pezzetti, non troppo grossi e non troppo piccoli, così" E con le mani spacca un pezzetto di zucchina per farmelo vedere. Vuole essere sicura che io capisca.)
Si finisce a parlare del nipote che proprio le zucchine non le voleva mangiare. Ma con la sua frittata di zucchine.... è un'altra storia.
Cara signora Caterina, le volevo dire che la sua ricetta è buonissima. C'è solo una cosa che ho cambiato, l'ho promossa da semplice "frittata" a "torta". Con tutti gli onori al merito.
Torta di zucchine
- Un chilo di zucchine tagliate a tocchetti
- Mezza cipolla rossa tagliata sottile
- Una confezione di pancetta affumicata a cubetti
- 100 gr di parmigiano
- 3 uova
- Qualche foglia di basilico triata
- Olio per friggere
- Sale e pepe
Quindi spengo il fuoco e faccio raffreddare.
Scaldo il forno a 180°.
Aggiungo alle zucchine: le uova, il parmigiano, un pugno abbondante di pane grattugiato, il basilico e insaporisco con poco sale che già il parmigiano ha salato di suo e un poco di pepe. Mescolo il tutto.
Fodero una teglia con della carta forno e ci verso le mie zucchine e cospargo il tutto con il pane grattugiato.
Metto in forno per circa una mezz'ora abbondante.
E' buona sia calda che tiepida.
Ci metto accanto una bella mozzarella di bufala che ancora sgocciola il suo latte, guardo il tramonto e non ho bisogno di sapere che ore sono.
E del resto che m'importa di saperlo?