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Tra Giulio Cesare e Upsy Daisy c'è una bella differenza.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Tra Giulio Cesare e Upsy Daisy c'è una bella differenza.
Oggi probabilmente ho vissuto il colloquio più imbarazzante che mi sia mai capitato.
Pochi giorni fa avevo inviato la solita email, con breve lettera di presentazione, all'indirizzo recruiting@com'èbellalamiacasa.it.
Un'agenzia immobiliare piuttosto grande e rinomata.
Ho specificato nell'oggetto la posizione per cui inviavo la mia autocandidatura: segretaria/addetta al customer service/tuttofare che risponde al telefono e sorride come un'ebete anche quando i clienti la insultano pesantemente.
E' il lavoro che so fare meglio.
Arrivo, e mi accoglie l'incolpevole braccio destro del capo.
Un uomo mite e gentile, col quale scambio anche un paio di battute sulla gioia dell'essere genitori, visto che lui ha una bimba di sette anni. Eh, come crescono in fretta. Eh già.
Ci rechiamo dal grande capo, e mi trovo davanti la perfetta riproduzione dell'immagine tradizionale di Giulio Cesare.
Non per il carisma.
Per il riporto.
Mi sono trattenuta, ho fatto la persona seria.
Questo mi chiede per quale delle inserzioni in corso ho inviato la candidatura, e io gli dico che ho usato l'indirizzo riportato sul sito per candidarmi spontaneamente.
-Ah ma quindi cosa cercava?
-Beh, come da oggetto dell'email (ma sei fesso o cosa, che chiami una persona senza neanche leggere l'email che ti ha mandato?), ho fatto la segretaria per sette anni...
-Ah quindi una posizione impiegatizia. Eh ma noi cerchiamo agenti immobiliari, già col patentino o da avviare alla professione.
Ora, caro Giulio Cesare, la benzina costa, il mio tempo ha un valore, perché mi hai fatto venire fin qui a perdere tempo? A parte che con uno con la faccia come la tua non vorrei avere nulla a che fare (mentre con l'azienda con cui avevo sostenuto due colloqui, con loro sì che avrei lavorato volentieri, erano tutte brave persone), ma caro il mio uomo riportato, almeno sappi chi cerchi e chi vuoi, che fai, chiami persone a casaccio per riempire la tua agenda e poter apparire come uomo molto impegnato e molto in carriera?
Ovviamente tutto questo l'ho solo pensato, tanti saluti arrivederci e grazie.
Il braccio destro era imbarazzatissimo e si è persino scusato.
Pazienza, avanti con le prossime proposte.
Ma oggi è successa un'altra cosa (questa bellissima davvero), al nostro solito parco.
Oggi abbiamo incontrato due bimbi, e che bimbi.
Un bimbo e una bimba, di otto e sei anni, che sono arrivati cinque minuti dopo di noi.
Elisa è corsa loro incontro, e loro hanno abbandonato i loro propositi di giochi spericolati e arrampicatori per mettersi alla sua altezza, adattando i loro giochi all'età della piccolina appena incontrata.
Abbiamo chiacchierato del più e del meno, e nel frattempo li guardavo giocare, e avevo le lacrime agli occhi, vedendo con che cura trattavano la Purulla, mostrandole il Marcondirondirondirondero (che non ha questo nome, si chiama soffione, ma io sono cresciuta guardando questo -al secondo 29-

e quindi nel mio lessico familiare si chiama così), chiedendole i colori (ma li sa tutti! Che brava!), prendendola in braccio e facendosi coccolare e baciare da lei.
Questi bimbi sono nati in Italia ma non sono di origine italiana.
Non voglio scivolare nel soliti luoghi comuni, ma raramente ho visto bimbi "italiani" così educati, rispettosi e attenti. Anche tra di loro, tra fratello e sorella, c'era complicità e affetto, non la gelosia che spesso noto quando faccio children watching.
Spero solo che Elisa riesca sempre a vedere solo il cuore delle persone, come fa adesso.
Perché poi a scuola ci sarà sempre il ragazzino figlio di un leghista che appioppa ad altri bambini nomignoli e biasima chi li frequenta. Li ho sentiti con le mie orecchie.
Se anche Elisa diventasse una ragazzina cattiva, che giudica le persone per sentito dire, ci rimarrei malissimo.
Buon week-end a tutti!

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