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Trapani: Il Vaticano rimuove il vescovo Micciché

Creato il 19 maggio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Marina Angelo
Trapani: Il Vaticano rimuove il vescovo MiccichéA sollevare oggi dalla guida della diocesi di Trapani il vescovo Francesco Micciche’ è stato Benedetto XVI ed ha nominato Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi S.E. Mons. Alessandro Plotti, Arcivescovo emerito di Pisa  dal giugno 1986 al febbraio 2008”.
Come mai?
La vicenda ha radici assai più profonde e oscure. La diocesi trapanese, infatti, era stata al centro di una visita apostolica nel giugno 2011, compiuta dal vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, in seguito a un’inchiesta della Procura di Trapani su ammanchi relativi e due Fondazioni gestite dalla Curia, e a dissidi tra Micciche’ e alcuni prelati.
Da quando  Papa Benedetto ha nominato Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio per gli Affari Giuridici della Cei, ispettore della diocesi di Trapani, di tempo ne è passato. Il mandato, senza scadenza, dava a Mogavero il potere di ficcare il naso e mettere le mani ovunque.
Sulla scottante questione, tutto ha taciuto per molto prima di affermare come il Vescovo fosse stato "vittima" di una congiura.  Un silenzio ancora più pesante dopo le minacce di morte recapitate ai giornalisti Gianfranco Criscenti (collaboratore da Trapani del Giornale di Sicilia e dell'agenzia Ansa), Giuseppe Pipitone, della rivista «I quaderni de L'Ora» e Giuseppe Lo Bianco de «Il Fatto Quotidiano» colpevoli di aver messo nero su bianco ciò che era rimasto per troppo tempo all’oscuro.
La lettera di minacce è arrivata in forma anonima dopo un’inchiesta condotta su due Fondazioni della Curia, finite poi anche nel mirino della Guardia di Finanza per un buco di bilancio da parte di alcune onlus gestite dal vescovo ma, non solo. Molti, infatti, sono i punti oscuri relativi alla gestione finanziaria, l’acquisizione di nomine o cariche e l’assemblaggio e/o la fusione di alcune società.
Il 7 giugno 2011 Mogavero è stato inviato dal Vaticano a fare chiarezza a “casa” di monsignor Francesco Micciché che, come si legge in una sua nota pubblicata sul sito della diocesi trapanese, si era detto disponibile a collaborare e chiarire « finalmente alcuni gravi fatti di tipo amministrativo che, - tra le altre cose - nei mesi scorsi, hanno portato alla dolorosa decisione della sospensione “a divinis” di un presbitero diocesano», il Mons.Treppiedi.
Alla base del provvedimento non è solo la fusione per incorporazione della Fondazione “Antonio Campanile” di Valderice in l’Auxilium, (presiedute entrambe dallo stesso Monsignor Micciché) con il presunto ammanco nelle casse della Curia, ma anche altri episodi (il legame di parentela dell’autista del Vescovo con un mafioso e la stessa sospensione “a divinis” di Mons.Treppiedi, stretto collaboratore del Vescovo da lui stesso nominato a capo della Chiesa di Alcamo, che pare fosse stato accusato nei primi anni ’90 di aver celebrato in clandestinità il funerale di un mafioso).
Per le scottanti e scomode indagini, il vescovo dava però dato “in pasto” i dossier caldi (almeno quelli sugli aspetti economici) ai giornali. Quegli stessi giornali dai quali è stato accusato .
«In un momento in cui finalmente la verita’ era venuta a galla con la conferma del mio retto agire in Vaticano – ha detto Micciché – mi viene comunicato che la Santa Sede ha proceduto alla mia rimozione. Nella lettera inviatami dal Nunzio Apostolico in Italia, pero’, non si fa menzione delle motivazioni. E’ un provvedimento estremo che non condivido e non comprendo ma al quale, per la mia fedelta’ al Papa e alla Chiesa, mi rimetto e che vi chiedo di accettare in spirito di obbedienza».
In teoria il Vescovo usciva vincitore dalla vicenda, in pratica a mandarlo a casa è il Vaticano. Chissà se e quali scheletri si nascondevano negli armadi ecclesiastici.
Trapani: Il Vaticano rimuove il vescovo MiccichéChi è Alessandro Plotti
Nella comunicazione della Santa Sede si legge:
S.E. Mons. Alessandro Plotti S.E. Mons. Alessandro Plotti è nato a Bologna l’8 agosto 1932. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdote il 25 luglio 1959, dopo aver conseguito la Laurea in Teologia Dogmatica presso l’Università Gregoriana e in Teologia Pastorale all’Università Lateranense. Nell’ottobre 1960 è stato nominato Vice Parroco della parrocchia romana dei Ss. Urbano e Lorenzo a Prima Porta e ha svolto tale incarico fino al novembre del 1961, quando è stato chiamato come Assistente Ecclesiastico degli studenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma.
Nel 1972 è stato nominato Vicario Economo della parrocchia di Santa Lucia, di cui è diventato Parroco il 15 novembre 1973, assumendo inoltre l’incarico di Prefetto della XXXII prefettura nel settore ovest del Vicariato di Roma. Il 23 dicembre 1980 è stato eletto alla Chiesa titolare di Vannida con l’ufficio di Vescovo Ausiliare di Roma. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 gennaio 1981. Il 7 giugno 1986 è stato promosso alla guida dell’arcidiocesi di Pisa e vi ha rinunciato il 2 febbraio 2008
″.
Chi è Francesco Miccichè?
Come si può leggere sul sito di Chiesa Cattolica Francesco Miccichè e’ nato a San Giuseppe Jato, arcidiocesi di Monreale, il 16 giugno 1943. Ordinato Presbitero il 28 giugno 1967, viene eletto titolare alla Chiesa di Cusira e nominato ausiliare di Messina il 23 dicembre 1988. Il 14 gennaio 1989 viene ordinato vescovo e il 24 gennaio 1998 viene trasferito a Trapani dove prende il posto del vescovo salesiano messinese Domenico Amoroso. Miccichè, secondo alcune voci che non abbiamo avuto modo di accertare, risulterebbe imparentato con Provenzano. Ma dei rapporti mafiosi del vescovo si parla anche nelle lettere anonime di denuncia inviate al Cardinale Tarcisio Bertone, laddove si accusa Mons.Miccichè di intrattenere rapporti pericolosi con Orazio Occhipinti, almeno sulla carta sua autista ma pare anche erede della famiglia mafiosa Occhipinti di Dattilo, un Comune vicino. Il padre di Orazio, Vito e lo zio, Antonio, sono stati uccisi durante una guerra tra famiglie mafiose negli anni ’80. Mentre in altre missive, certificate da alcuni articoli, su Mons.Miccichè si avanza il sospetto di avere avuto –durante il suo periodo trapanese- rapporti con la massoneria.

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