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Tre italiani in Europa

Creato il 14 dicembre 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

omnibusOmnibus notte su La7 si dedica agli avvenimenti di una giornata ricca di colpi di scena. Notizie decisamente importanti. Tre uomini in gioco. Il primo è Mario Draghi, uomo dell’anno per il Financial Times. Il governatore della BCE è stato incoronato perché ha difeso a spada tratta l’euro e la moneta unica, questa è la motivazione ufficiale.  Gli altri due sono, Monti insieme a Berlusconi, che sono stati i protagonisti di una serie di sorprese che cambiano lo scenario politico italiano.  Si  segna un rafforzamento enorme del credito di Mario Monti in Europa ma anche, una sorta di golpe europeo.

I fatti. Il Partito popolare si schiera contro il Cavaliere. Berlusconi spiazzato. Monti prudente.
Nell’incontro dei leader che aderiscono alla grande famiglia del Partito Popolare Europeo,  che tradizionalmente precede il Consiglio europeo,  Silvio Berlusconi doveva spiegare la sua mossa, ovvero il ritiro all’appoggio di Monti e soprattutto il suo desiderio di ricandidarsi. Ma a sorpresa, è apparso anche l’antagonista, che essendo un tecnico e non un politico non avrebbe avuto il titolo per presenziare ad una riunione del genere. In realtà, invitato ufficialmente dal Presidente  Wilfrid Martens per fare il punto sulla situazione politica in Italia di fatto ha scombinato i piani del Cavaliere.  Risultato? Pressing internazionale sul premier Mario Monti affinché si candidi alle elezioni. E nuova presa di posizione del Partito popolare europeo  contro Silvio Berlusconi. È evidente che, Berlusconi che ha fatto cadere Monti, non è gradito in Europa e il PPE ci ha dato un’indicazione elettorale.

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Belusconi si vantava di aver messo all’angolo Monti con la sua ridiscesa in campo, mentre la situazione si è ribaltata e l’appoggio europeo si è esplicitato capovolgendo la questione. Ennesima botta nei denti per Berlusconi.

Ospiti negli studi di Omnibus, Salvatore Vassallo del PD, Federico Galimberti dell’Ansa e Licia Ronzulli del PdL che immediatamente difende il suo leader: ” Berlusconi non si vantava di aver  fatto cadere Mario Monti, e nemmeno il Pdl, Berlusconi aspetta di vedere cosa farà Monti, le carte sono sul tavolo e ognuno dovrà fare le sue valutazioni”.

Un appoggio plateale europeo che si auspica che il nostro prossimo governo segua la strada montiana. È un colpo al cerchio e uno alla botte. È chiaro che il favorito sia Mario Monti ma, non potendo dirci esplicitamente per chi votare, perché sarebbe un’inedita ingerenza negli affari iatliani, tifano velatamente per il Professore. Ma, inutile girarci attorno il PPE è dalla parte di Monti e Berlusconi non esce da trionfatore come si aspettava.
Certo che, in una prospettiva futura di Europa unita, non è poi così scandaloso che gli appartenenti a uno stesso gruppo politico indichino quale secondo loro dovrebbe essere il loro rappresentante. Vassallo:” In un sistema politico europeo molto consolidato sarebbe ragionevole pensare che alla tavola rotonda dei leader europei si discuta degli equilibri politici più utili. In questo caso mi sembra ragionevole la cautela che è stata mantenuta e che presumo continuerà a esserci, perché è più corretta rispetto all’autonomia nazionale. Secondo me, non è ancora possibile che si faccia il tifo per un leader straniero, perché l’Europa non è ancora quella sognata dai padri fondatori ed è molto lontana dall’esserlo e poi perché c’è un rigurgito, un  risorgere del nazionalsimo e del populismo”.

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Innegabile però, il segnale che ci viene dato. Il riconoscimento per i notevoli passi avanti fatti dall’Italia negli ultimi tempi, la consolidata credibilità e la messa in sicurezza della nostra situazione finanziaria sono firmati da Mario Monti e sono il motivo dell’esplicitato riconoscimento nei suoi confronti. Il rischio ora è che si arrivi ad uno scontro  Bersani vs Monti?

Monti ha dimostrato ancora una volta che di tecnico gli è rimasto ben poco. La sua apparizione a sorpresa, è un  gesto politico in un  momento così delicato. Ronzulli: ” È stato un gesto politico come l’annuncio delle sue dimissioni che hanno spiazzato tutti, è l’inizio della sua carriera politica”.

Un gesto politico servito su un piatto d’argento da Berlusconi e chi sbaglia…Ora tutto ruota attorno alla  decisione di Monti. Innegabile la sua evoluzione.  Ha cambiato atteggiamento, inizia a comportarsi meno da tecnico e più da politico. Non è uno sprovveduto, sa che i sondaggi non lo danno così vincente. È entrato in carica in un contesto molto peculiare e ha detto chiaramente che lo faceva solo a quelle condizioni, cioè nel largo consenso parlamentare e in una situazione eccezzionale, cioè in una sospensione delll’

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ordinaria politica. Il ritiro della fiducia del PdL e il venir meno della maggioranza necessitano di riflessioni. Ripartirebbe con una condizione diversa, un conto è governare con l’appoggio di tutti, un altro è vedersela  con una competizione politica agguerrita. Vero è che in  questo anno ha fatto “gavetta” ed è riuscito a sopravvivere, ma Monti ha carattere, è pragmatico e immetersi in una situazione surreale con un Berlsuconi che cambia continuamente idea, trascinandosi dietro tutti i suoi esponenti non rende le cose agevoli.

Qualcosa avverrà e sicuramente prima della fatidica profezia Maya!


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