Magazine Fantasy
Ogni tanto vale la pena di ricordarsi un po' da dove proviene la nostra sensibilità estetica, quali sono gli autori e le opere che ci hanno aiutato a filtrare il mondo con occhi diversi. Occorre sempre ricordare che circa l'80% di ciò che si legge, a meno che il leggere non sia un'attività che ci spinga a concentrarci esclusivamente su certi autori, è narrativa di intrattenimento e come tale dovrebbe essere trattata.
Esistono romanzi gradevoli, altri più che gradevoli, altri che apparentemente sembrano gradevoli ma hanno un "significato occulto" e pertanto rimangono inizialmente indigesti e devono essere accuratamente digeriti e ridigeriti prima di poter dire che ci sono piaciuti.
C'è chi associa un libro a una bella esperienza, a un meraviglioso contesto, c'è chi tiene il suo libro preferito ben visibile fra i libri della propria camera e nei momenti più bui lascia scivolare lo sguardo e le dita sulla superficie liscia della costola rilegata, rammentandosi quanto l'essere umano, al di là della sua grettezza e imperfezione, resta comunque uno dei più evoluti mammiferi in grado di dare emozioni (però cani e gatti avrebbero qualcosa da ridire).
Personalmente, giudico un libro ben fatto quando sono capace di leggerlo ovunque, nella vasca da bagno come sul metrò, nel parco come poco prima di andare a lavoro. Certe volte mi è capitato di leggere libri in contesti assurdi e in situazioni altrettanto assurde ma quello che avevo intorno non mi ha distratto minimamente, segno che ciò che avevo in mano aveva un potere tale da farmi dimenticare perchè mi trovavo lì.
Ad ogni modo, ecco due libri che sono riusciti a indirizzarmi verso il mio modo personale di costruire progetti e vedere il mondo.
Non è una classifica, perciò se mi si dovessero chiedere delle preferenze: "I don't give a fuck".
DIMENTICATO RE GUDU'
Prima che il vestito da pescatore di merluzzi di G.R.R.Martin ci facesse riportare alla mente l'universo di cupidigia, tradimento e inganno rappresentato dal continente di Westeros nelle "Cronache del ghiaccio e del fuoco", è esistita una generazione di scrittori che ha vissuto in prima persona gli orrori e le devastazioni della guerra, quella vera e non combattuta nella mente.
Una di queste scrittrici, da sempre impegnata nel campo del fantastico. è Ana Maria Matute, candidata tre volte al premio Nobel per la letteratura e vincitrice di innumerevoli premi internazionali. In Italia è ricordata soprattutto per un enorme volume in edizione di lusso dal prezzo proibitivo e poco altro.
"Dimenticato Re Gudù" è, sulla carta, un "fantasy storico". E' la cronistoria dell'ascesa al potere di una potente famiglia di barbari-conquistatori che, dietro prezzo di innumerevoli nefandezze, giunge a diventare una dinastia di regnanti civilizzati, i sovrani del Regno di Olar. L'apice della loro ascesa è rappresentato da Re Gudù un uomo nato con un destino: governare senza l'ausilio dei sentimenti. Egli può conoscere solo il desiderio, o la lussuria, ma non sà cosa sia la gratitudine, l'amicizia, l'amore o la lealtà.
Sua madre, che ha vissuto in prima persona le nefandezze causate dalla condotta scellerata del precedente sovrano, ammalia suo figlio con un potente incantesimo che gli impedirà di elaborare qualsiasi tipo di emozione ma al tempo stesso aprirà le porte al dramma di ciò che vivranno gli uomini e le donne che lo conosceranno da vicino.
COSA COLPISCE
Un libro ben scritto e molto scorrevole che a tratti tocca corde di puro lirismo. Per quanto il registro scelto sia quello della fiaba il mondo in cui vivono i personaggi è più reale di quanto non si creda. I regnanti di Olar sono pervasi dalla cupidigia e dal desiderio di prevaricazione ma posseggono un modo tutto loro di esprimere affetto attraverso la violenza, fisica o verbale. Gudù è piuttosto un mostro governato dalla "ragion di stato"e spinto dall'ambizione a superare tutte le frontiere. Il dramma collettivo rappresentato dalla barbarie del regno di Olar che caratterizza la prima metà del libro diventa un dramma personale, vissuto direttamente da coloro che vivono a stretto contatto con l'insensibile sovrano.L'amore, l'intrigo e la lealtà governano i sentimenti della sua corte ma sono del tutto sconosciuti al re che viene visto dai personaggi come un uomo da ammirare e da compatire al tempo stesso. Per quanto sua madre sia una superba maga, colta e discreta, capace di entrare in contatto con esseri fantastici, la decisione di privare Gudù delle sue emozioni rappresenta la sua vendetta personale verso la Dinastia di Olar. La profezia vuole che, il giorno in cui Gudù verserà una lacrima, il mondo verrà sommerso dalle acque.
Personalmente credo che sia un mondo fantastico più vicino alla sensibilità mediterranea di quanto non lo sia la "tristologia" di Martin, difficilmente non si riesce a fare qualche paragone tra i truci regnanti di Olar e gli imbecilli in giacca e cravatta della nostra classe dirigente. Un libro che non mi ha mai annoiato e, nonostante la mole di pagine (1200...un LOTR in tutto e per tutto) rileggerei volentieri anche in questo momento.
IL SIGNORE DELLA NOTTE
Ebbene sì, mi piacciono le favole, o perlomeno quelle che giocano con gli stilemi della favola e diventano qualcos'altro che affascina i sensi. Tanith Lee è una vera maestra nel descrivere mondi impossibili in cui i personaggi sono mossi da emozioni contrastanti, motivo per il quale ci sembrano personaggi più che reali alle prese con contesti fantastici governati da regole proprie. La prosa di Tanith Lee scaturisce da un profondo amore verso le Mille e una Notte, il gotico e il lirismo decadentista. Ama far parlare i personaggi negativi, li circonda di vesti scintillanti, li rende sovrani di mondi in cui sono gli assoluti signori ma li rende al tempo stesso fragili, invischiati in relazioni contraddittorie con uomini e donne dal cuore puro e la volontà inossidabile. Il protagonista del "Signore della Notte" è Azhrarn, Principe dei Demoni. Tutto ciò che è un capriccio diviene legge sotto la sua volontà e gli scherzi che combina alla razza umana non possono fare a meno di rendercelo simpatico a modo suo. Sotto l'egida del "Maligno" si vede profilarsi uno splendido corteo di donne-fiore, principi in cerca di vendetta, regine fascinose e ammaliatrici, giovani alla ricerca del segreto dell'immortalità e sovrani dai tratti volitivi.
Già "Volkhavaar" rappresenta un primo tentativo di umanizzare ciò che la mente considera repellente: il "diverso" mosso da intenzioni malvagie e accecato dalla vendetta, un mago scacciato e condannato dal suo villaggio che protegge e nutre un dio dimenticato per diventare un potentissimo stregone in grado di evocare portenti e calamità.
"Il Signore della Notte" può essere considerato senza ombra di dubbio una fantasmagoria personale che, per merito di uno stile ricco e di una ottima caratterizzazione dei personaggi, diviene una piccola enciclopedia del fantastico.
IL LAVORO DEL GIOIELLIERE
Caratteristica dei romanzi della Lee è l'attenzione verso le architetture, gli ambienti e i materiali. Prima di diventare una scrittrice affermata l'autrice si è sottoposta a ogni genere di lavoro sfruttato e mal pagato che, a detta sua, l'ha spinta a creare mondi e contesti sempre più elaborati. Esiste sempre un'attenzione particolare verso le pietre, preziose e non, quasi che la Lee per tutto il suo periodo antecedente alla scrittura abbia lavorato in una ricchissima miniera.
Quarzi,marmi,topazi,zaffiri, piriti, portano la mente in un fantastico caleidoscopio. A me piace pensare che ciò che descrive la Lee, attraverso l'attenzione verso i minerali, siano anzitutto emozioni scatenate dalla fantasia, cristallizate e innestate sui personaggi, come se questi fossero immediatamente riconoscibili sulla base di ciò che portano addosso.
Ciò che fa la Lee nel "Signore della Notte" è descrivere dei Cammei, soggetti tanto unici e irripetibili nella loro essenza da superare ogni forma di clichè letterario, personaggi lavorati come diamanti grezzi.
Alla fine del libro non credo sia difficile per chi legge immaginare ancora, in un sogno ad occhi chiusi, questi splendidi personaggi fasciati in vesti sfarzose continuare le loro avventure e portare a compimento i loro propositi nel fantastico mondo che è stato costruito intorno a loro. Un mondo scintillante e pieno di vita.
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