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Tristi storie d'amore

Da Marialuisapesce @marialuisapesce
Nel suo libro di schizzi autobiografici, Viaggi, (*)Crichton ricorda il periodo che trascorse nel reparto cardiologico di un ospedale universitario di Boston.Fra gli studenti del terzo e del quarto anno vi è l'usanza di avvicendarsi per breve tempo in tutte le specializzazioni mediche più importanti. Crichton non aveva nessuna intenzione di proseguire cardiologia ma, mentre si trovava proprio in quella specialità, ebbe un'idea semplice e piuttosto nuova: e se le malattie di cuore non fossero uguali per tutti ma avessero un significato particolare per ognuno?Ciò che indusse Crichton a a fare queste speculazioni furono alcune famose scoperte di patologia fatte nei primi anni Cinquanta. Durante la guerra di Corea i corpi dei giovani soldati morti in battaglia venivano sottoposti ad autopsia e i dottori furono sorpresi nello scoprire che le arterie di oltre il settanta per cento di loro mostravano segni di avanzati di aterosclerosi; quelle giovani arterie stavano già costruendo placche di grasso, interrompendo il passaggio dell'ossigeno al cuore e dirigendosi, inesorabilmente, verso l'attacco cardiaco.Eppure, se già a diciassette anni gli uomini erano affetti da questa malattia, si chiese Crichton, come mai un attacco coronarico è tipico degli uomini fra i quaranta e i cinquanta ?"C'era da ritenere che tutti questi pazienti se ne fossero andati in giro con le arterie ostruite fin dall'adolescenza", scrive Crichton. "Un attacco cardiaco può sopraggiungere in qualsiasi momento in quelle condizioni. Perchè avevano aspettato venti o trent'anni per manifestare un infarto? E perchè si è verificato quest'anno e non il prossimo? Questa settimana e non la scorsa? "Per potersi rispondere decise di andare ad indagare sui sentimenti che nutrivano i pazienti cardiopatici riguardo alla loro malattia. L'approccio diretto sembrava essere il migliore, quindi Crichton si recò in reparto e chiese ai suoi pazienti di punto in bianco: "Perchè ha avuto un infarto? Si rendeva perfettamente conto che le sue domande avrebbero potuto scatenare reazioni imprevedibili."La mia domanda suggeriva anche che i pazienti cardiopatici assero qualche possibilità di scelta nel merito e quindi un certo controllo sulla loro malattia. Temevo che potessero reagire con rabbia, per cui iniziai con il paziente più disponibile nel reparto, un uomo intorno ai quarant'anni che aveva subito un attacco leggero."Perchè ha avuto un infarto?""Vuol saperlo veramente?""Si, certo.""Ho avuto una premonizione. L'azienda vuole che mi trasferisca a Cincinnati, ma mia moglie non vuole venire. Ha tutta la famiglia qui a  Boston e  non vuole partire con me. Ecco perché"L'uomo aveva raccontato il fatto con estrema calma, senza alcun segno di rabbia. Quando Crichton provò a sondare gli altri pazienti del reparto, si rese conto che le risposte che si alternavano erano simili."Mia moglie parla di lasciarmi.""Mio figlio non vuole fare giurisprudenza.""Non ho avuto l'aumento.""Mia moglie vuole un altro bambino e io non credo che ce lo possiamo permettere."Nessuno si rifiutò di rispondere, eppure nemmeno uno menzionò l'aterosclerosi come causa del suo infarto, nè i normali fattori di rischio come una dieta grassa, l'ipertensione, la mancanza di esercizio fisico e il fumo.Alla fine degli anni Sessanta, il collegamento mente- corpo non era preso in considerazionee Crichton rimase perplesso dai punti di vista dei suoi pazienti. Ripensandovi, scrisse: "Ciò che vedevo era che le loro spiegazioni avevano un senso dal punto di vista dell'intero organismo, come una specie di traduzione fisica.Questi pazienti mi raccontavano delle storie che avevano nociuto ai loro cuori in senso metafisico. Mi raccontavano storie d'amore. Storie d'amore tristi, che avevano fatto male al loro cuore. Le moglie, le famiglie e i capi non li amavano. Il loro cuore veniva intaccato. E molto presto, letteralmente, veniva letteralmente attaccato."A Crichton può essere attribuita un'anticipazione di un concetto chiave della relazione mente- corpo, ora universalmente accettato: che i nostri sentimenti non vivono in un mondo isolato dalle nostre cellule. Ma ciò che dà fascino alla storia di Crichton è il perfetto tempismo di questi infarti, che era allo stesso tempo controllato e assolutamente imprevisto dalla vittima. I suoi pazienti sapevano ciò che avevano fatto solo dopo averlo fatto. Questo punto debole fa intravedere un nuovo aspetto del mistero.Vediamo il copro che recita i drammi della mente, eppure non abbiamo ancora scorto il regista che decide quale sia la scena seguente.Ciò accade perchè la mente ha deciso di negare una parte di se stessa.
Tratto da La vita senza condizioni di Deepak Chopra.
(*)Michael Crichton, medico prestato con immenso successo alla scrittura. Prolifico autore di libri di successo ha venduto oltre 100 milioni di copie in tradotti in 30 lingue. Tra i suoi bestseller, universalmente noti per le loro traspoiszioni cinematografiche, Jurassic Park, Congo, Sfera oltre la serie televisiva «E.R.». Nato a Chicago è cresciuto a Long Island (New York). Ha studiato a Harvard medicina.


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