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Tu chiamalo – di Franz Krauspenhaar

Creato il 25 dicembre 2010 da Fabry2010

Tu chiamalo – di Franz Krauspenhaar

Abbiamo evitato il giornalismo,
il lavoro nei campi, e nei partiti
l’obitorio alle masse, e nei
bordelli per i parlamentari.
Abbiamo evitato Gay Pride
e tante oscenità, ci sembra
che tutti si accaniscano
su tutti, i laici contro la chiesa
che si accanisce all’evidenza.
E’ il mondo nel quale è fuori
ogni contatto con la realtà
del cuore, e dalla pancia
sembra che respiriamo gas
e che le madri pensino a file
diversi, e se sei triste non sei
dentro la storia. Ieri vedevo
un documentario su Goering,
grasso e pacioso, lui amato
dai tedeschi. I tedeschi sanno
amare come nessuno, anche
i mostri. Ci sono i fan club
di Pietro Maso, e quella di Novi
è libera. Mio fratello no, è sotto.
Quando lo vidi morto ero zitto,
l’ amico dottore fu prezioso.
Se urli al pomeriggio con la birra
che ti scorre nel cuore, le decima,
come la vittima del film di Petri,
allora fai caso alle parole, e sputi
solo se interrogato da un segno
delle cose. Tu chiamalo destino.



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