Soffia un vento forte di Tramontana.
Tramontana: il vento che porta via la ragione, il vento dei folli.
Ho messo in infusione il latte con le mandorle, impastato una frolla un po’ diversa dal solito che ora riposa al fresco.
Guardo gli alberi scossi con violenza, sembrano impegnati in una lotta corpo a corpo con un nemico invisibile.
Anche io ho un Nemico.
Invisibile, ma io lo vedo benissimo. La nostra lotta non è meno impetuosa di questa che scuote con violenza le chiome degli alti pini qui fuori.
Nel vortice di questa furia penso “resisti”. Serro i pugni e mi dico “resisti”, stringo i denti e mi dico “resisti”.
Cioccolato…fondente? Bianco? Scorro con le dita le confezioni allineate ordinatamente nella dispensa. Fondente, scuro, 60%, prendo questo.
Ho provato impazienza e rabbia.
Ho camminato e camminato fino ad arrivare al confine delle mie possibilità ed ho visto il mondo che vi si stende oltre: è un altro Paese nuovo e bellissimo, un altro Continente, un luogo che non riesco a raggiungere. Mi sono seduta a piangere rabbia finchè non è arrivato il vento di Tramontana, il vento che ruba la ragione e mescola le carte, il vento che travolge le paure e confonde tutte le linee tracciate. Spazza le certezze e ingarbuglia i paesaggi.
Ho lasciato che si prendesse la mia inutile ragione e mi sono vestita con il sorriso dei folli.
I capelli spettinati e gonfi di vento, le guance arrossate e occhi ardenti, eccomi ora.
Gusci di frolla, cioccolato…..crema di biancomangiare………..voglio volare via, volare appesa a questa Tramontana appassionata ed impetuosa.
Vedo nella mia immaginazione questo dolce che ancora non esiste: provo i sapori con la fantasia, l’uno posato delicatamente sull’altro.
Filtro e passo. Assaggio. La temperatura deve scendere ancora prima di aggiungere la panna.
Il Nemico ha la gola serrata sotto il mio ginocchio. Per ora.
So che può mordermi, afferrarmi e stringermi a terra.
Può vincere lui.
O posso vincere io.
La Tramontana, il vento dei matti, mi aiuterà o mi porterà via il senno?
Tutto sembra facile, tutto sembra troppo difficile.
Mentre la Tramontana sconvolge le fronde degli alberi e innalza mulinelli di carta e foglie, ruba cappelli e sbatte porte e finestre io passeggio sul bordo del confine, resto in equilibrio sulla corda come un’equilibrista ubriaca e guardo di là: un nuovo Continente. E io voglio andare di là.
Il dolce deve essere assemblato e rifinito. L’assaggio in punta di dita lascia ben sperare.
Devo pensare alla presentazione, a come vestire questa creatura figlia della Tramontana.
Per ora scrivo la ricetta della frolla con la quale si possono fare anche biscottini sfiziosi, diversi dal solito. Sapete…….vengono da un Posto Lontano……un altro Continente…..bellissimo e misterioso……..di là.
Frollini di lenticchia
150g di farina bianca
50g di farina di lenticchie
100g di burro
100g di zucchero semolato
1 uovo grande
1 tappo di rum
Sabbiare burro e farina e ridurli in minuscole bricioline, aggiungere lo zucchero. Impastare con l’uovo ed il rum. Avvolgere la pasta in pellicola e farla riposare in frigorifero.
Stendere la pasta a circa 4mm di altezza e ritagliare con taglia biscotti. Cuocere a 180° per circa 20 minuti.
I frollini con la farina di lenticchia hanno un leggero retrogusto di cioccolato.
Sono ottimi accoppiati da una farcia alla mou (come quelli della foto) o una ganache di cioccolato.