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Tutta la vita supplente

Creato il 04 luglio 2011 da David Incamicia @FuoriOndaBlog
Tutta la vita supplente
M. M. è precario da ben 32 anni. E' un insegnante romano di 54 anni prossimo alla pensione, che dal lontano 1979 svolge la sua funzione di docente senza aver ancora ottenuto una cattedra di ruolo. Ora è stanco, e ha deciso di rivolgersi al Codacons per denunciare la condizione in cui ha sempre vissuto che gli ha impedito di crearsi una famiglia.
Il Codacons lo ha prontamente appoggiato, presentando una denuncia all'Ispettorato del lavoro per "sfruttamento del lavoro, abuso di autorità su soggetto debole e appropriazione indebita di forza lavoro". Fattispecie di cui dovranno rispondere 28 persone fra ministri ed ex ministri, e per le quali lo Stato rischia di dover risarcire all'uomo 3 milioni per i danni morali e civili subiti.
Si tratta di un caso limite, che sfiora l'assurdo e che denota ancora una volta come la condizione permanente di precarietà affligga non soltanto le giovani generazioni - alle quali è di fatto preclusa ogni prospettiva sul piano umano e professionale - ma pure persone mature come M. M. costrette da tempo a rinunciare a una "svolta"e a rinchiudersi in un eterno presente.
Per fortuna, come rileva il Codacons, i Tribunali di tutta Italia stanno accogliendo i ricorsi collettivi dei precari della scuola coi quali chiedono al ministero dell'Istruzione l'adozione degli atti amministrativi generali necessari a ottenere la definitiva immissione in ruolo degli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, con la conseguente conversione dei contratti di lavoro a tempo determinato a suo tempo stipulati.
Forse in Italia c'è sempre bisogno di cavie, di esempi estremi che inducano la società ed il potere a intervenire perchè tirati per i capelli. Ed è profondamente ingiusto e paradossale, specialmente se si considerano i tanti privilegi e sprechi che sopravvivono alle Finanziarie da "sanguisuga" che puntualmente si susseguono.

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