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Tutti dentro!

Creato il 20 dicembre 2010 da Pierotieni
Tutti dentro!
di Piero Tieni
Le parole di Gasparri, secondo il quale bisognerebbe arrestare alcuni manifestanti prima che commettano reati, non è che si possono liquidare alla stessa stregua delle puzzette che il cane d’appartamento fa in presenza di ospiti, quando ha il mal di pancia. In quest’ultimo caso ce la si può cavare con un’alzata di spalle e con la frase di circostanza “si sa, gli animali non rispettano il bon ton, sono fatti così”. Ma Maurizio Gasparri non può essere fatto così perché egli è (incredibile ma vero) il capo dei senatori del maggior partito di governo. Dopo gli incidenti di martedì scorso, dire quelle parole significa sventolare un drappo rosso davanti ad un toro ferito e inferocito. E lui lo sa, perché prima di indossare gli abiti di ministro e senatore, è stato fascista ed ha partecipato a molti di quei cortei in cui la violenza, seppur deprecabile, è purtroppo presente. Ma forse proprio perché ne è consapevole, ha deciso di lanciare una tanica di benzina sulle piazze incendiate, che tanto poi a fronteggiare i più violenti, ci vanno altri ragazzi in divisa che guadagnano 1200 euro al mese, non ci va lui che può osservare la scena sul trespolo dei suoi 25000 euro al mese.
Tuttavia, pensandoci bene, la questione potrebbe anche essere osservata da un altro punto di vista, che darebbe degli innegabili vantaggi: se ci fossero stati gli arresti preventivi anzi, magari gli ergastoli preventivi, a quest’ora non avremmo al governo né i Gasparri né i La Russa. E di questo ne trarrebbe giovamento il sistema nervoso dell'intera collettività, di destra, di sinistra, di sopra e di sotto.

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