Magazine Diario personale
UGUALOZZO È STUPIDO - maledizione delle mode e dell'omologazione
Creato il 19 aprile 2013 da ZioscribaA volte mi sgomenta il grado di omologazione degli attuali ragazzini (basti pensare alla recente piaga delle crestoline un po' cretine, tanto più odiosa in quanto precocemente sessista e ruolizzante: creste da galletto, cioè per soli minimacho cazzoncelli).**
Ma pure noi non scherzavamo.
O forse dovrei dire loro, i miei coetanei, non scherzavano.Nella seconda metà degli anni Ottanta, quando frequentavo la quinta liceo, dilagò una moda fra le più insulse e imbecilli. Le mode sono quasi sempre insulse e imbecilli, ma quella lo fu in modo particolare: farsi il “risvolto” in fondo ai pantaloni. Vale a dire un semplice (e sciocco) arrotolarseli un paio di volte fino a lambire il polpaccio, come a voler proteggere gli orli dal fango in una giornata di neve bagnaticcia e paciugosa. L'idea di aderire a quella buffonata non mi sfiorò mai, neppure per un nanosecondo.
E non era nemmeno per fare il “di più” o il bastiancontrario. Semplicemente non vedevo il motivo di mettermi, d’un tratto, a fare una cosina così stupida e senza significato (e dall’effetto estetico discutibile, o comunque irrilevante!) solo perché la facevano tutti. Probabilmente mi “ribellai” per pigrizia: non ero ancora del tutto pronto a fare il Differente al quadrato del cubo.
Poi, a fine inverno, andammo in gita a Strasburgo. E lì, per le strade, i miei compagni notarono con esagerato e infastidito sconcerto come i coetanei francesi indossassero bei tranquilli i loro pantaloni come li indossavo io (però a tal proposito non mi nominavano mai: i dissociati interni li si ignora, perché provocano imbarazzo). Li indossavano così come usciti dal negozio, o dal grande magazzino, così come congedati dalla lavatrice e dal ferro da stiro della mamma, com’era ovvio e naturale che fosse. La cosa divenne argomento di accorata discussione a un tavolino di bar. Ebbene: nessuno dei miei compagni ipotizzò che del risvolto, ai francesi, potesse non importare un emerito cazzo, a differenza dei pecorozzi italioti. Furono tutti concordi nel sentenziare che quei tardoni dei transalpini erano di sicuro “più indietro”, e che la moda dei risvolti, da loro, per incredibile che potesse sembrare, “non era ancora arrivata”. (La differenza che notavo io era semmai in positivo: gli indumenti dei francesini erano in generale più semplici e alla buona, e al tempo stesso più carini, più colorati, più strani, e più differenti da ragazzo a ragazzo, da individuo a individuo).Inutile dire che simili sciocchi discorsi mi fecero sentire, per qualche attimo, piacevolmente FRANCESE. Ma purtroppo il pullman della gita avrebbe riportato in lobotom-italy anche me.
E voi? Qual è la moda più cretina a cui avete soggiaciuto (magari per piacere a un ragazzo o a una ragazza, o per farvi “accettare” dal gruppo) e di cui siete (o anche non siete) pentiti? E una che invece avete rifiutato, perché proprio vi ripugnava?E per chi di voi ha figli (perché questo m’incuriosisce ancor di più): ne avete qualcuno che si dissocia dalle mode omologanti dei coetanei, o davvero oggi, a causa del bombardamento mediatico sempre più scientifico e spietato, è diventato quasi impossibile?
Ce n'è qualcuno capace di osare eresie assolute, del tipo: "La playstation non è poi così divertente, anzi, cheppalle!"?
** Naturalmente non ce l'ho con le creste in quanto tali: ciò mi renderebbe un trombone conformista, esattamente come quelli che ce l'hanno coi capelloni, o che ti spaccano i maroni per l'orecchino o per i colpi di sole. Quando guardavo le partite e l'unico con la cresta era Marek Hamsik, per quella cresta provavo ammirazione e simpatia. Ma adesso le crestoline un po' cretine sono diventate uno dei tanti segni del conformismo dei giovani pedatori, come i tatuaggioni imbrattabraccia, lo sputare per terra, l'entrare in campo saltellando su un piede solo sventagliando segni della croce scaramantici e dicendo messa in latino, il ragliare su Cippicippi, l'unir le dita a disegnare vulve fingendo che siano cuori, e l'esibire in tribuna-scrocco le loro perfette e antipatiche bamboline.
E i ragazzini imitano questi "influenti" modelli. So di genitori che invece di pensare all'istruzione dei loro figlioletti di otto anni aggrediscono gli insegnanti, rei di proibire l'accesso in aula con la crestolina. (Ma anche qui, stesso discorso di prima: se vengono vietate in quanto "strane" verrebbe da dar ragione ai genitori. Se vengono vietate in quanto precoce conformismo stronzo-modaiolo hanno ragione gli insegnanti, che anzi meriterebbero medaglie). Mentre una preside di liceo ha dovuto scomodarsi a diffondere una circolare nella quale invitava i ragazzotti a non sputare per terra nei corridoi!! (Io quando vedo uno che scatarra per terra vengo preso dall'impulso di aprirgli il coperchio del cranietto per vedere cosa c'è dentro. Poi, non avendo trovato nulla, userei quello come sputacchiera. Ma farei molta fatica: nel mio albero genealogico non figurano lama.)
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