Domani sarà un anno.
Un anno (anzi, pochi mesi) in cui avrebbe dovuto stravolgere tutto, e non ha fatto un emerito tubo (diciamo così) anche per l’inadeguatezza dei ministri che si è scelto.
Si era presentato forte della sua giovane età, spalleggiato da un vegliardo strafottente che ha combinato più guai che altro, chiedendo di dargli fiducia: bene, gliel’abbiamo data, ma ora il tempo è scaduto, e deve smetterla di fare lo sbruffone. Ormai non incanta più nessuno. È venuto fuori il bluff che era.
Punto.
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