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Un appunto critico a "1-2Re" di M. Nobile

Da Gio65 @giovanniparigi

Spesso si parla di teologia della storia quando si affrontano argomenti cronologici biblici. La definizione è ancor più stringente quando imbraga la cronologia che va da Davide alla dedicazione del secondo tempio. Nessun storico si azzarderebbe oggi a sostenere che essi contengano la storia per come è definita attualmente. Tale sezione biblica è quasi per definizione teologica, lamentando tutti gli studiosi incongruità e sproporzioni, se non addirittura clamorosi errori. Ma è poi vero tutto ciò? Possono essere i Libri dei Re ed  Esdra materia per storici? Io non sono la persona più adatta per dare risposta ai quesiti, tuttavia mi ritengo capace di porre un interrogativo statistico-matematico al problema dimostrando che definire teologica la cronologia biblica del periodo in esame è un’evidente forzatura logica e statisticamente quasi improponibile.

Chiariamo subito un concetto fondamentale: che cosa s’intende per costruzione teologica? Secondo Marco Nobile, autore di una fondamentale opera su 1-2 Re, essa è qualcosa che si discosta profondamente dal metodo storico, perché il redattore ha come scopo principale “…dare una interpretazione della storia alla luce della sua fede jahavista: in breve, voleva fare della teologia biblica. Per raggiungere questo scopo, egli ha usato come modalità lo strumentario idoneo per un’operazione storiografica come si concepiva in antico: raccolta e selezione di fonti, rimaneggiamento del materiale a disposizione e forte intervento manipolativo per piegare detto materiale alla sua tesi. E’ proprio questo modo di lavorare che noi definiamo ideologia, cioè un’operazione teologica legata all’epoca storica nella quale operava il redattore.” (M. Nobile, 1-2Re, ed. Paoline, 2010, pag. 499).

La definizione lascia pochi margini al dubbio: i Libri dei Re e tutto quanto dipende dalla loro cronologia, ha un carattere se non fittizio, certamente meramente teologico, per cui lo storico che si cimentasse con la materia avrebbe poche chances di successo. Inoltre tale citazione si attaglia perfettamente alla cronologia biblica tutta, per cui anche per il periodo che abbiamo preso in esame, da Davide alla dedicazione del secondo tempio, la Bibbia ci offre un materiale rimaneggiato, tagliato e cucito su misura. Vediamo se è vero, vediamo cioè fino a che punto si è spinto il “forte intervento manipolativo” per piegare  il materiale a disposizione del redattore biblico alle sue stesse tesi. Eh sì, perché tale possibilità può essere esercitata solo entro i limiti delle facoltà umane e non oltre.

L’esempio che fa al caso nostro è la simmetria “sospetta” tra gli anni che intercorrono dall’esodo al tempio di Salomone e gli anni che separano detto tempio e dalla sua ricostruzione post esilica, cioè in entrambi i casi 480. Questa simmetria convince gli storici e gli esegeti a parlare di costruzione teologica, quindi non storica.

Nei miei precedenti studi ho illustrato dettagliatamente il processo che ha portato alla creazione di una cronologia dei Re tutta nuova. Adesso lo riassumo per sommi capi, rimandando gli interessati a leggere il mio La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri . Io parto dal 70d.C. e sottraggo una generazione di 35 anni individuando l’anno di morte di Gesù. A questa data sottraggo i 50 anni di vita di Gesù come riportati da S.Ireneo e ottengo il 15 a.C. Qui interviene Mt 1,17 e le sue 14 generazioni (sempre di 35 anni) che danno un periodo da Cristo a Babilonia di 490 anni, a cui se ne sommano altri 490, sempre secondo Matteo 1,17, per ottenere i primo anno di regno di Davide. Qui, volendomi sincerare della bontà dell’ipotesi che 14 generazioni siano 490 anni, calcolo ex novo (non mi fido cioè del calcolo dell’autore biblico cfr. La pistola fumante di William F. Albright si è inceppata: il sincronismo tra Giuda e Israele c'è.Anche Galil ci è cascato. Un quarto caso di superficialità di metodo )   gli anni di regno di tutti i re di Giuda (il regno d’Israele finisce prima dell’esilio babilonese) e scopro che sono un’ottima approssimazione dei 490 cercati, sono cioè 484 e 6 mesi. Adesso ho la cifra esatta per calcolare il il primo anno di Davide, che è il 989a.C., per cui, tolti i 40 anni del suo regno, ottengo il primo di Salomone, cioè il 949a.C. E’ gioco da ragazzi calcolare il quarto anno (cfr. 1Re 6,1) , quello cioè che segna l'inizio dei lavori al tempio, cioè 945a.C e togliere i 480 anni dello “scandalo” di cui stiamo parlando. Tale conto dà il 465a.C., cioè il settimo di Artaserse in cui rientrano da Babilonia i sacerdoti con i compito di ricostruire il tempio (cfr. Esd. 7,7-10) , se i 471a.C. è i suo primo anno di regno (è bene ricordarlo: questa datazione si basa su un preciso documento che testimonia la lettera che Temistocle scrisse ad Artaserse l’anno che ricevé l’ostracismo, cioè il 471a.C., per cui non . una data di comodo o teorica per far quadrare i conti cfr. Ipotesi per la datazione del I° anno di regno di Artaserse I Longimano (471a.C.) ). Tra l’altro che i 465/4 sia l’anno settimo di Artaserse è provato anche da Gv 2,20-21, laddove scrive che intercorsero 46 anni per la ricostruzione del tempio. Infatti se sottraiamo 46 al 464/5 otteniamo il sesto anno di Dario reclamato da Esd. 6,15 Tale precisone, seppur non storica, è certamente una prova logica.

Con tutto questo cosa ho voluto dimostrare? Ho voluto dimostrare due cose:

La prima, non è possibile per la mente umana far quadrare così tanti numeri e conti. Forse lo potrebbe un computer, ma ne dubito. Dico questo sulla scorta di un mio amico professore di statistica, il quale mi ha fatto certo che non è possibile che si tratti di una ricostruzione cronologica ad hoc: il fenomeno esiste di per sé e non dipende dall’uomo.

La seconda, ammesso pure che Nobile abbia ragione, dovrebbe anche spiegarci a quando risale la Bibbia che conosciamo. Infatti nel mio calcolo ricorre il 70d.C. per cui siamo costretti ad immaginare un’estensione dei libri biblici in questione agli anni successivi a questa data. Ma non solo, coinvolgendo direttamente a figura di Gesù nel computo cronologico dovremmo anche immaginare un autore cristiano. Mi sembra sinceramente troppo.

La cronologia che ho presa in esame, sotto un profilo statistico-matematico, non può definirsi teologica causa la difficoltà, anzi, l’impossibilità per qualsivoglia persona di far quadrare tutti i conti rispettando addirittura precise date storiche. No, neppure un computer di oggi lo potrebbe, perchè la costruzione di un castello cronologico teologico, in cui è forte i rimaneggiamento del materiale per piegarlo alle proprie tesi, infrange nel limite imposto alle facoltà umane. 

Ps: magari un giornoi professor Nobile potrebbe leggere questo mio post. Vorrei allora che sapesse che il suo riferirsi al Galil è stato un errore perchè egli, come i suoi colleghi, si fidano del calcolo dell'autore biblico, in più parti sbagliato. Chi facesse i conti in prima persona si renderebbe conto che gli asincroni, le incongruenze e le sproporzioni sin qui lamentate non ci sono. L'esempio più lampante di tutto ciò è nel re Amazia dove l'autore biblicocompie un errore di 14 anni nel calcolo. Ho dimostrato tutto ciò in: 

Oltre l'ovviamente fittizio. Un terzo caso di superficialità di metodo

Anche Galil ci è cascato. Un quarto caso di superficialità di metodo

"The romance of the Bible chronology" di M. Anstey, l'insostenibile precisione dell'errore

e in particolare in:

La pistola fumante di William F. Albright si è inceppata: il sincronismo tra Giuda e Israele c'è.


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