Un triste documento, di cui buona parte degli italiani si vergogna, porta la firma del senatore Antonio D’Alì. L’obbiettivo? Rimandare nel dimenticatoio la lotta contro il riscaldamento climatico, Global Warming, riconsiderare l’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) e l’Accordo Europeo sul 20-20-20. Così, l’Italia ha approvato il 14 aprile scorso, con 137 voti favorevoli, 112 contrari e un astenuto, la mozione del senatore del PDL appoggiato dai suoi colleghi dello stesso partito, Valerio Carrara, Andrea Fluttero, Cosimo Izzo, Vincenco Nespoli, Guido Possa, Cosimo Sibilia, Sergio Vetrella, Guido Viceconte.
L’Italia retrocede mentre una coscienza mondiale continua a svilupparsi nei paesi industrializzati (la mobilitazione mondiale per la Conferenza di Copenhagen è un esempio clamoroso anche se i risultati non sono stati quelli attesi), ma anche nei cosiddetti paesi in via di sviluppo o nei paesi emergenti, con sacrifici ed impegni.
La sirenetta, simbolo di Copenhagen, che sembra triste dopo il fallimento della Conferenza
A Nairobi, si è appena conclusa la Conferenza dei ministri responsabili dei servizi meteorologici in Africa, convocata dall’Unione Africana. Al termine, è stata sottoscritta un'importante Dichiarazione che coinvolge i 52 paesi firmatari. Per la prima volta il continente africano, nonostante i suoi enormi problemi, ha espresso una maturità esemplare nel decidere di mettere in atto delle politiche per individuare strategie comuni, “condividere conoscenze, tecnologie e informazioni al fine di rafforzare il ruolo dei servizi meteorologici nell’ambito delle politiche governative e delle iniziative atte a mitigare gli impatti negativi degli eventi climatici e del surriscaldamento globale del pianeta”
http://perfettaletizia.blogspot.com/2010/04/vertice-del-clima-nairobi-il-continente.html
E’ stato anche deciso la creazione di un organismo di alto livello intergovernativo, l’AMCOMET, African Ministerial Conference on Meteorology
L'amico Ibou - Senegal
In nome di un pseudo rilancio dell’economia, i senatori del PDL aderiscono alla corrente negazionista. Questa, nata da un piccolo gruppo statunitense, è sostenuta a tutti gli effetti da grossi interessi finanzieri. La corrente negazionista si è estesa ad altri paesi dove gli stessi attori subdoli agiscono, dietro le quinte, tramite gruppi di pressione. I negazionisti che affermano che il clima non è così cambiato e che il pericolo non esiste, si preoccupano, non della salute del Pianeta Terra e dei suoi abitanti, ma dei loro profitti che rischiano di essere seriamente ridotti se si rafforza la presa di coscienza collettiva e la conseguente spinta dell’opinion pubblica sui governi del mondo..
Il tornado Kathleen
In Francia, la corrente negazionista, campeggiata dallo scienziato Claude Allegre, è stata recentemente ridicolizzata dalle analisi serie da ricercatori impegnati e responsabili. Leggete nel link che segue l’interessante critica del libro di Claude Allègre e Dominique de Montvalon, L'imposture climatique o la fausse écologie, Plon, 2010.
http://medias.lemonde.fr//mmpub/edt/doc/20100409/1331160_3400_allegre6avril.pdf
In tanti incontri e mini conferenze, si cerca oggi e domani a trovare accordi minimi per spianare la strada che conduce alla Conferenza mondiale di Cancun (Messico) a novembre. Le difficoltà sono tante, rispettare e far combaciare i bisogni di tutti è un esercizio di alto equilibrismo.
chicchi di grandine- agosto 2009 - Bettola (PC)
La conferenza di Bonn (Germania) chiusi una settimana fa lo dimostra. Altri gruppi di lavoro riuniranno esperti dei vari paesi per arrivare meglio preparati all’incontro risolutivo che dovrebbe dimostrare che il mondo ha scelto la strada della ragione e non dell’autodistruzione.
processo di desertificazione in Mauritania
«Le Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Cancun dovrà fare ciò che Copenaghen non ha fatto, ha detto Yvo de Boer, deve portare a termine un progetto funzionante per rilanciare a livello mondiale l'azione per il clima, in modo trasversale, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. In particolare, i negoziati quest'anno devono concludersi sugli obiettivi di mitigazione e di azione, su un pacchetto in materia di adattamento, su un meccanismo per le nuove tecnologie, sugli accordi finanziari, su come affrontare la deforestazione, e su un quadro di capacity-building. E' arrivato il momento. Dobbiamo realizzare una guida politica adeguata per il dove e quando intervenire».
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=4318
tornado sopra l'ospedale di Lecce - ottobre 2008
Che sia impossibile fare delle affermazioni esatte sui rischi che incorriamo tutti se non prendiamo urgentemente alcune misure drastiche per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera è evidente. Ci vuole prudenza e riflessione nel produrre dei dati che possono sempre essere contestabili. Le previsioni non offrono garanzie assolute, ma i dati attuali conosciuti e gli scombussolamenti odierni del Pianeta, sotto tutte le latitudini, estremamente violenti e soprattutto ravvicinati come mai lo sono stati, sono davanti agli occhi di tutti.
fenomeni climatici - Stati Uniti
Ci lasceremo ancora ingannare e condurre come pecore, senza reagire? Vogliamo diventare solo le ombre di noi stessi?
Le contraddizioni non mancano nella posizione dell’Italia nei confronti del clima. Recentemente il Presidente del Consiglio italiano ha firmato a Parigi, col Presidente della Repubblica francese, un accordo che mira a definire delle politiche economiche da intraprendere nei confronti di quei paesi che non rispettano gli accordi internazionali sul clima.
La loro lettera è stata inviata al Presidente della Commissione europea Juan Manuel Barroso. Nella lettera, (pubblicata integralmente sul giornale on line Clandestino Web) si chiede di istituire una “compensazione finanziaria” nei confronti dei prodotti provenienti da paesi che continuano a produrre i propri beni senza curarsi più di tanto delle emissioni di CO2. Allora, cosa significa quell’exploit dei senatori del PDL? Si veda Ecoblog.it
http://www.ecoblog.it/post/10271/parlamento-brutte-notizie-per-clima-e-caccia-ok-alla-mozione-anti-kyoto-e-alla-caccia-no-limits
Stranezze della politica? Ma questa non è vera politica, semmai è vile politica. Cosa succederà domani? Non bisogna arrendersi. La lotta per la difesa del pianeta riguarda tutti noi . E’ lotta per la vita e la dignità. E’ rispetto del futuro dei nostri figli. E' il compito di ogni cittadino responsabile.
Amanda Castello
Tupak e Ricardo. Quale futuro?