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Un Giorno Questo Dolore Ti sarà Utile - Peter Cameron

Creato il 30 ottobre 2012 da Frencina
Un Giorno Questo Dolore Ti sarà Utile - Peter CameronTitolo: Un giorno questo dolore ti sarà utile
Titolo originale: Someday This Pain Will Be Useful to You
Autore: Peter Cameron
Traduttore: G. Oneto
Editore: Gli Adelphi
Pagine: 206
Data di pubblicazione: 19 Marzo 2010
ISBN: 9788845925023
Prezzo: 10.00 €
Sinossi:
James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università ("Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché"), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite - la lettura e la solitudine -, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio...
Un giorno questo dolore ti sarà utile è un libro strano perché inizi a leggerlo e non te ne stacchi più, ma, arrivati alla fine, ci si chiede: "l'ho letto così in fretta perché mi è piaciuto? Perché poi, mi è piaciuto?"
Per lo meno, a me è successo così.
Questo romanzo molto particolare mette al centro del suo racconto una domanda che tutti, una volta finito il liceo, ci siamo posti: "Adesso che ho 18 anni, adesso che sono "grande", cosa faccio della mia vita?"
Perché quello è il momento in cui ci ritroviamo a dover decidere cosa vogliamo che diventi la nostra vita, come vogliamo che sia il nostro futuro.
 Però, come riflette James, il protagonista di questa storia, "[...]ho solo diciotto anni. Come faccio a sapere cosa vorrò dalla vita?"
James è un ragazzo con problemi di socializzazione, un sociopatico e un asociale che preferisce la solitudine alla compagnia degli altri ragazzi della sua età e che ha seri a relazionarsi con i suoi compagni ed, in generale, col resto del mondo.
Le uniche due persone con cui va d'accordo e riesce ad aprirsi senza problemi sono John, che lavora con lui nella galleria della madre, e la nonna Nanette. Entrambi sono personaggi fantastici che, a modo loro, insegnano a James come vivere e come affrontare le proprie paure. E, insieme a loro, ci sono anche la mamma, il papà e la sorella Gillian che, spesso nel modo sbagliato, cercano di far capire al ragazzo che scappare non è la soluzione giusta perché i problemi ti raggiungono ovunque.
Sì, perché sembra proprio che l'unica risposta ai problemi per James sia la fuga: ha iniziato a Washington durante una gita scolastica, ha continuato dopo aver fatto un brutto scherzo a John ed essere stato licenziato dalla mamma, vuole non andare all'università per fuggire dalla sua sociopatia e prova a scappare anche quando il suo futuro compagno di stanza dell'università lo chiama al telefono per invitarlo al cinema così da cominciare a conoscersi.
Ho iniziato questa recensione dicendo che per me è difficile dire se questo romanzo mi sia piaciuto o no perché, per quanto sia vero che esistono persone con questo problemi, quelli del protagonista sono davvero estremizzati, lui è irritante perché l'unica cosa che sa fare è piangersi addosso senza provare mai a cambiare, resta refrattario agli aiuti che, seppur lo facciano spesso male, gli lanciano mamma papà sorella e psicoterapeuta.
Insomma, tirando le somme, credo proprio che fosse questo l'intento che Cameron volesse perseguire e, con me, ci è riuscito in pieno.
Quindi sì, è un bel libro, ben scritto e ben strutturato.

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