Nel biennio 2006-2007 i Portland Trail Blazers hanno avviato l’ambizioso progetto il cui scopo era quello di portare la squadra dell’Oregon ai piani alti della Western Conference, obiettivo già ai tempi per nulla facile da raggiungere, pensando soprattutto che nella season 2005-06 la squadra di Nate McMillan concluse la stagione regolare all’ultimo posto della conference occidentale con il record di 21 vittorie e 61 sconfitte.
Grazie a questa stagione non certo esaltante Portland guadagna al draft 2006 le scelte #4 e #7 le quali saranno capitalizzerate al massimo, portandosi a casa LaMarcus Aldridge (scelto dai Bulls e scambiato con Tyrus Thomas) ma sopratutto riuscendo a scambiare la propria scelta #7 (rivelatasi poi Randy Foye) cedendolo ai Timberwolves in cambio di Brandon Roy.
E sarà proprio il prodotto di Washington University il leader indiscusso dei Blazers disputando una prima annata accompagnata da qualche problema fisico che comunque non gli impedirà di partecipare al Rookie Challenge (riportando un giocatore di Portland al wekeend delle stelle dopo ben cinque anni) ma sopratutto di vincere il titolo di Rookie Of The Year pur giocando soltanto 57 partite a causa di un problema al tallone sinistro.
Nella prima stagione Roy chiuderà con 17 punti di media senza però riuscire a riportare i Blazers ai playoffs.
Obiettivo finalmente raggiunto nella stagione 2008/2009 quando il fatturato da top player di Roy (22.6 punti di media) porterà i Blazers alla quinta posizione nella Western Conference, ritornando quindi a disputare la post season.
Le premesse per l’avvio di un grande ciclo ci sono quindi tutte e certo nessuno si sarebbe aspettato l’annuncio che Brandon Roy ha rilasciato il 09/12/2011 nel quale annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica a causa di gravi problemi alle ginocchia.
E non appare certo un caso che nella stagione 2011/2012 Portland, priva del suo leader in campo fallisce l’accesso ai playoffs, perdendo oltre all’ex Washington Univerity anche il centro Greg Oden anche lui ritirato dopo i mille problemi fisici che lo hanno tartassato nel corso della sua sfortunata permanenza ai Blazers.
Ma per B-Roy l’avventura nella Nation Basketball Association non sembra arrivata al capolinea dato che nelle ultime settimane sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero Roy al rientro sul parquet che necessariamente sarà differente da quello del Rose Garden che per 4 anni lo ha adottato cestisticamente.
E c’è da scommettere che non tarderà senz’altro a trovare una franchigia pronta a riportarlo in campo.
Sfumata al momento la possibilità di vederlo vestire la casacca giallo-viola dei Lakers (i quali nel ruolo seguono O.J. Mayo), attualmente Roy è seguito dai Minnesota Timberwolves e dai Golden State Warriors.
Non resta quindi che attendere fiduciosi nell’attività dei medici che potrebbero presto restituire Brandon Roy ai parquet NBA.