Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Carlo Diano, uno dei maggiori pensatori del ’900, che ha lasciato un segno profondo nella cultura filosofica del nostro tempo e che ha indicato una nuova strada all’indagine filologica. Le sue categorie della forma e dell’evento offrono possibilità ermeneutiche in tutti i campi ancora da esplorare. Molti filosofi e filologi, grecisti e storici delle religioni si sono formati al suo magistero e sarebbe auspicabile che la cultura italiana ricordasse in modo più degno questo Maestro.
Il breve testo che cito è tratto da uno scritto inedito che risale agli anni (1950-51) in cui Diano andava elaborando le due opere fondamentali del suo pensiero filosofico: Forma ed evento e Linee per una fenomenologia dell’arte, entrambi pubblicati da Neri Pozza in numerosissime edizioni ma ormai fuori stampa e di fatto introvabili.
“Evento è l’essere per qualcuno
l’essere nella sua storicità
che è in quanto avviene
l’essere come accidente
che accidente è solo per una presupposta forma
ma togliete la forma
e l’accidente è l’assoluto-”
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