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“Un padre è un padre” di Catena Fiorello

Da Vivianap @vpicchiarelli

coverCara Paola. Quando apre quella lettera, il cuore le martella in petto per l’emozione. A ventidue anni, Paola è una giovane donna che ha vissuto solo il calore dell’abbraccio materno, e quelle parole sono il primo contatto con il padre, l’uomo che non ha mai conosciuto. È il giugno del 1982, a Catania, stanno per iniziare i mondiali e alla radio Giuni Russo canta Un’estate al mare, ma Paola si è appena ritrovata sola. Prima di lasciarla, la madre le ha dato un foglio con un indirizzo e un nome: quello dell’uomo che le ha abbandonate. Così lei lo ha contattato, vincendo il proprio rancore. Si chiama Roberto, e quando si incontrano per la prima volta è un colpo di fulmine. Paola non ci riesce proprio a odiare quella persona che sa subito farsi amare e anzi, si sente in profonda sintonia con lui. Per questo fa cadere ogni barriera e inizia a frequentarlo, rivendicando con un’energia tutta nuova il diritto ad avere un padre. Nessuno però deve sapere di lui, non Sandy e Milena, le amiche di una vita, e nemmeno Lorenzo, che è riuscito a farle battere il cuore dopo anni di storie sbagliate. Quando però Paola decide di dare una svolta al loro legame, una nuova verità arriva a sconvolgerle la vita per sempre. Ma solo accoglierla potrà renderla felice e aprire il suo cuore all’amore.
Quello che non tradisce. Catena Fiorello ci racconta in questo romanzo la storia che ha sempre voluto scrivere: quella di un uomo che impara a essere padre e di una donna che scopre di essere figlia. Perché padri, e figli, si diventa, grazie alla forza sorprendente dell’amore.

Devo dire che non avevo mai letto nulla di Catena Fiorello e ho avuto delle difficoltà, all’inizio, perché il suo è un modo di scrivere distante da quello a cui sono abituata io, forse un po’ retrò, nel senso romantico del termine. Catena scrive con delicatezza, senza correre, indugiando sui particolari, costruendo periodi articolati nella struttura, ma semplici e avvolgenti nel contenuto. Questo suo incedere con “premura” tra le pagine accompagna il lettore lungo una strada che sembra fin troppo definita, per non dire scontata, sino a quando, però, la rivelazione finale non obbliga a rivedere il tutto e rimettere in discussione ciò ritenevamo prevedibile. Ed è proprio nelle ultime pagine che viene racchiuso il senso della storia: genitori si diventa, a prescindere dai vincoli di sangue.


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