Titolo originale: Ida Regista: Pawel Pawlikowski Sceneggiatura: Rebecca Lenkiewiewics, Pawel Pawlikowski. Attori principali: Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig. Montaggio: Jaroslaw Kaminski Fotografia: Kaminsk Ryszard Lenczewski, Lukasz ZalProduzione: Polonia /DanimarcaDistribuzione: Parthenos Genere: Drammatico Durata: 80′ Guarda il trailerPolonia anni 60, ad un passo dal prendere i voti la diciottenne Anna (Agata Trzebuchowska) orfana e rinchiusa in un convento dalla tenera età, incontra l’unica parente ancora in vita, la zia Wanda (Agata Kulesza), una donna cinquantenne, colta, sofisticata, disillusa, magistrato ed ex militante del partito comunista.Scopre così di essere ebrea e di chiamarsi Ida. Con la zia intraprende un viaggio alla scoperta del proprio passato che si riproporrà con tutta la sua durezza e crudeltà cambiando la vita di entrambe le donne.
Ida è il miglior film al London Film Festival e premio Filpresci al Toronto Film Festival. Il contesto è l’Europa dell’Est a pochi anni dalla costruzione del muro di Berlino in una Polonia comunista che sosteneva l’antisemitismo. Agata Trzebuchowska, volto nuovo, dalla bellezza discreta, recita con estremo rigore, un’interpretazione, la sua, fatta di silenzi e di sguardi.Immagini statiche e movimenti di macchina assenti per un film in cui le sequenze sono come scatti fotografici dalla straordinaria forza espressiva. Questo è il cinema che mi piace, dominato dal bianco e nero, da una sceneggiatura asciutta e ridotta all’ essenziale che descrive poco e che lascia libero spazio all’ intuizione.L’assenza di movimenti di macchina non deve far pensare ad una regia assente, infatti la mano del regista è fortemente presente con inquadrature sbilanciate, squilibrate che ribaltano le regole base della fotografia.Questa impronta stilistica conferisce ai personaggi un senso di non appropriatezza, di essere, nel video, come nella vita, “fuori posto”, ovvero di occupare un posto che non gli appartiene. Nel viaggio alla scoperta del passato una donna troverà la propria strada, il proprio posto nel mondo, l’altra lo perderà.
7,5
Ida