Salve a tutti,
Innanzitutto vorrei rassicurare chi mi ha contattato a riguardo del terremoto in Emilia-Romagna: famiglia e amici stanno tutti bene, non preoccupatevi.
Il post di oggi era senz’altro in odore da tempo dato che ho più volte sfiorato l’argomento nei commenti. Ebbene si, oggi parliamo di Beppe Grillo.
E’ notizia di questi giorni il successo del Movimento 5 Stelle (da qui in poi M5S) di Grillo, un movimento politico che mi lascia sconcertato ogni volta che ci penso.
Contrariamente a quanto potreste aspettarvi, non voglio lanciarmi nella mia solita vigorosa filippica contro il movimento stesso, quanto piuttosto vorrei esporre la incredibile, bizzarra, mostruosa dicotomia alla sua base.
Le due anime del M5S sono veramente disarmoniche: da una parte abbiamo il sig. Grillo, dall’altra una base mossa in maniera sostanzialmente indiretta dal signore sopracitato.
Partiamo dalle cose positive. Grillo con la sua oratoria colloquiale scuote l’animo politico dello “speranzoso medio” (v. sotto). Chi non vorrebbe solo politici di comprovata onestà? Bilanci pubblici trasparenti? Tagli agli sprechi? Sono tutti argomenti che appaiono sensati all’uomo comune.
Grillo cerca di pescare aspiranti politici dai giovani professionisti incensurati che sono la figura perfetta dello “speranzoso medio”: buona cultura, poco interesse a trarre profitto dall’attività politica grazie a un successo personale che però non dà ancora alla testa, voglia di fare qualcosa per la comunità.
Altro aspetto positivo è la, almeno presunta, indipendenza del M5S da Grillo. Il comico “spinge” avanti il movimento, ma in pratica ogni candidato in teoria corre la propria gara.
Fin qui niente di strano, un movimento politico emerso “dal basso”, quasi di intelligentia.
Purtroppo, io trovo tutto questo una orribile, mostruosa, straziante stonatura.
Le dolenti note infatti arrivano primariamente dall’origine del movimento e come tutti sappiamo quando l’origine è marcia difficilmente ci si può aspettare qualcosa di buono.
Il problema enorme che vedo è che il sig. Grillo non è altro che un becero populista. La sua “dialettica” è caotica e disordinata, vuole mandare messaggi politici ma sempre con l’avvertenza “ma io tanto sono un comico”, vuole lasciare il M5S libero ma propugna l’ostracismo dei candidati che non gli piacciono più, ha raggiunto visibilità politica ma finora non ha espresso una singola proposta concreta.
Insomma, non ha molto di differente dagli altri pagliacci che già abbiamo in Parlamento, mette su uno spettacolino divertente, ma non contribuisce in un modo significativo.
E’ proprio questa l’analisi più forte che faccio su Grillo: ma c’era proprio bisogno di avere Grillo per muovere delle persone tutto sommato armate di buone intenzioni? Ci stiamo davvero dicendo che soltanto un comico volgarotto e ignorante può motivare le sonnolenti voglie politiche dei cittadini? Vogliamo davvero dare influenza politica a un uomo che sostiene che l’automobile ad acqua esiste (ed è economicamente sostenibile), che esistono motori che fanno 100 km con un litro di benzina (ibidem) e altre baggianate per imbonitori?
Daccordo, forse è un argumentum ad personam, magari le sue idee politiche sono sviluppatissime e il fatto che si faccia abbindolare da ogni sciocchezza letta su Internet è solo una sua debolezza personale che nulla ha a che vedere con le sue opinioni.
Ma davvero non c’è nessun altro?
La situazione è davvero peggio di quanto pensiamo se per avere un nuovo partito ci dobbiamo rivolgere a Beppe Grillo.
Saluti di oggi a èl per il compleanno, MMo per le foto, Candycake e soprattutto soprattutto soprattutto al nostro grandissimo amico Mark
.