Esatto, la lettura de “Il mestiere di scrivere” procede, e sono approdato al capitolo intitolato “Una lezione”. Si tratta della trascrizione (dal nastro), di una lezione di Raymond Carver tenuta presso l’Università dell’Iowa. Lui aveva frequentato anni prima un corso di scrittura creativa, e ci ritorna, ormai famoso e acclamato.
Posso scrivere: impressionante? Magari esagero, non lo escludo. Però l’umiltà di Carver è appunto, impressionante. Discute, esprime il suo punto di vista, chiede agli studenti di porgergli delle domande. Indica i punti di forza degli scritti che gli sono sottoposti, incoraggia.
Non stronca, anche se dice: questo non mi piace.
La persona presuntuosa a questo punto balza in piedi e afferma: chi discute, si mette in ascolto, e pretende pure di insegnare la scrittura, non è uno scrittore. Semmai, è il cattivo frutto di una letteratura da catena di montaggio, che gode a produrre scrittori della domenica.
Mi pare di aver scritto un post a questo proposito; la scrittura è un apprendistato. No, la letteratura non sta morendo, e come sempre, il 95% degli aspiranti scrittori resterà tale. Perché occorre talento, in quantità industriali.
Torno brevemente a Carver.
In questa lezione (anche nelle altre, ne sono certo), stabilisce una conversazione con gli studenti. Costoro, me li immagino sempre un po’ emozionati, oppure tronfi: arriva ‘sto scrittore, chissà che tipo è dal vivo. Eccezionale, oppure una spremuta di fuffa; perché anche se si vince il Nobel, per qualche milione di persone resti appunto pura fuffa. Un prodotto del marketing, la prova che la gente non sa leggere, né scrivere, e i bei tempi di Cervantes sono andati per sempre.
Conversazione: in fondo è una mia fissazione. Ma è anche il bello di Internet. Non è obbligatoria, certo, e infatti l’arroganza anche online, gode di ottima salute. Replicare a un commento purché non sia idiota o inutile, è cortesia, vale a dire il primo passo nella direzione della conversazione. Eppure spesso si evita di farlo.
Ma la lezione, si chiederà qualcuno; questa lezione di Carver. Beh, comprate il libro. Di certo l’attenzione dei dettagli è un indizio che ci si trova a che fare con un occhio attento, e forse uno scrittore. Carver ama sottolineare questo aspetto, la cura per i dettagli: una matita nei capelli, per esempio.