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Una piccola cosa sull’enorme disastro

Creato il 08 agosto 2011 da Stiven1986

Non sono un grande esperto di finanza, anzi, ma tra qualche nozione universitaria e la crisi che sta travolgendo i mercati mi sono fatto qualche idea. E allora, giusto per accodarmi alla schiera di commentatori italioti, porto anch’io il mio contributo.

Avrete di sicuro sentito parlare di spread, e in un’immagine rielaborata da NoiseFromAmerika si nota come Ftse MIB e spread tra titoli italiani e tedeschi siano inversamente correlati: in sostanza, se la Borsa di Milano crolla, lo spread sale. E viceversa.

Lo spread dipende (e qui pesco tra le conoscenze universitarie) dal rischio paese e dal premio a termine, cioè le prospettive di svalutazione di una moneta rispetto a un’altra. Ora, nel caso di Italia e Germania dovremo considerare solo il primo elemento dato che adottano la stessa moneta.

Nel caso dello spread tra Germania e Stati Uniti, invece, dovremo considerare entrambi gli elementi. Ed ecco il punto. Mentre lo S&P 500 crolla (al momento siamo attorno al -5,5%), lo spread è costante, e anzi, sembra leggermente diminuire. Questo dovrebbe farci pensare che esiste una forte prospettiva di svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, talmente forte da contrastare il tonfo delle borse americane. Oppure, seconda ipotesi, gli investitori se ne sono fregati altamente del declassamento del debito US, avevano già metabolizzato tutto e continuano a ritenere gli Stati Uniti capaci di sostenere il proprio debito. E allora, perché lo S&P 500 crolla così?

Sono graditi interventi correttivi e risposte, soprattutto.

Update: la prima risposta arriva da Paul Krugman:

The action in the markets looks nothing like worries about US solvency; it looks exactly like what you expect to see when markets suddenly realize that the economy’s growth prospects look terrible.



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